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Le 32542 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Mi sveglio sempre
quando le ombre tremano
ancora per poco
come le foglie d’autunno
E il vento ricorda
le nuvole promesse
in altri tempi e in altre sere
con la pioggia negata
Dai colori dimessi
che non accarezzano l’estate
né i suoni
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"Il mattino ha l’oro in bocca"
come la notte
tiene il sogno nel taschino
che si desta solo
con assenso
del signor silenzio.
In sua assenza
è come gli mancasse spazio
e nella ricerca annaspa,
ore e ore,
tutta la notte scandaglia
cercando
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Sperdute
al limite impalpabile
senza fretta avanzano
e non lamentano
che l'assenza dello scrosciar
di amare gocce
e mai rispondono
al veritiero appello
di pace e speranza
ma sale piano
nella coltre
delle affusolate
visioni
tesa la
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eco di passi
nella radura
quattro anni
-l'orrore-
la festa della vita
giocata nel nulla
questo rimane
e nel desiderio
quattro case
e quarant'anni di non vivere
nella memoria
"stat rosa pristina nomine
nomina nuda
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Memorie inascoltate,
questa mente
ha occultato
il mio passato,
cancellato ogni istante
di ciò che fui
Sconosciute origini
tra zolle aride di terra
prive d'amore,
lacrime
mai asciugate
da pietosa mano
Sopravvivenza!
in un luogo ove
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Quando ascolto il cuore
prende quello che c’è
lui sa quello che vuole
ama senza pretendere
dona senza aspettare
e il perdono sa comprendere
mi sei apparsa in sogno
e non dicevi niente
credevo in un sostegno
come i venti ritornano
ad
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Mal ortograficamente parlando e dal linguaggio d'ode mutilato,
pur nella possibilità in una sembianza d'acutezza,
son anche livellato in un'incognita casuale.
Sì! Sfarzoso, indomabile nell'irrequieto pranzo d'ogni
leggi

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Ho chiuso i canali con il mondo esterno
perché il mondo esterno non mi vuole
e delle mie suole consumate e lerce
ne faccio coriandoli per quel che vale.
Ho chiuso le imposte e rimango al buio
perché oggi ho bisogno di
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Si sono chiuse le porte,
sto fuggendo,
lascio dietro me
scie di un profumo
e di dolore.
Non ho potuto comprendere,
né stringerti forte
quando il dolore
colpiva a morte
Sto fuggendo da incubi,
viola, confusi, assordanti.
Lascio dietro me scie
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 | Aspetta
rallenta la tua corsa
non superare il suono dell'eco
al tuo passare,
fermati veloce sospiro di anime sospese
che passi tra gole di montagne ridenti
dall'eco di farfalle leggere
fluttuanti nel rivolo di acqua
nata tra risate di vite
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| Non posso confondere parole
che fanno arrivare l'inverno
con fiori inattesi di primavera.
Sono sola...
Mi perdo nei grovigli di strade
vagando alla ricerca di un sorriso
e incontro sempre te
che hai rapito il mio domani.
Ti sento...
Due
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| Tu mi guardi mentre cadi
con la notte delle stelle
Tu mi chiedi se il desiderio
possa essere il sogno
Tu mi cerchi nell'attimo
che senti finire sempre
mentre il rumore muto
di una foglia che parte
rompe l'armonia
di un amore appena
nato
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C’è un vuoto pieno –intorno- di cose
la scia di polvere l’odore del legno
grani d’essenza sul tavolo sparsi
sulla madia - rappresa - una briciola
Il sudore del mento l’umida nuca
dove s’aggruma scomposta la chioma...
nell’affanno dell’aria che
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E ora sono la casa
che s'intravede nella boscaglia,
l'albero che spunta e si distingue
nel verde manto della montagna,
sono fra la pettinatura africana delle coltivazioni,
un campo di spighe,
nella finitura del raccolto di grano,
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Avevo un sogno
nascosto da qualche parte
in un cassetto,
e ora non so più dove l'ho messo.
All'invana ricerca mi appresto,
riordinando gli scomparti dell'anima.
Instancabilmente frugo,
senza posa e senza effetto
ma ancora più
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 | Un silenzio,
nella mente
mare calmo
fino all'orizzonte
- sta arrivando -
la tua onda
io l'aspetto
silenziosa,
porta il vento,
e la
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Manchi dove non sei
Nei miei giorni colmi
e nelle mie notti vuote
Nel tinnire muto dell’oriolo
ch’assorda l’ore senza tempo
Manchi in quel sorriso che non odo
e nella voce che non vedo
Negli abbracci stretti d’occhi distanti
Nei miei paraggi colmi
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Finisco con il cuore
ancora appeso alla luce
della strada
vicino al tramonto
E con le mie cose
ancora da comporre
qui fra le scatole
che devo riordinare
Perdo tempo
e non so perché
chiuderò i ricordi
dentro a una sola
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Un'altra sigaretta prima del buio
senza un sogno che sia desiderio
guardandomi nei giorni cantati
nelle foglie a terra arrese al vento
E poi tu e i tuoi occhi che parlano
del silenzio in silenzio senza forza
senza domani e senza amore vissuto
per
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 | Nere serpi
farfugliando sibilano
precipitando verità
nel profondo
nutrendosi
delle mia natura
erodono affondando
e sputano veleno
sulle sentenze
che han scritto
per me stesso
le vergini attitudini
"strappatemi di dosso
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 | E' questione di pancia
di lettere accavallate
[come lunghe gambe di bionda]
che si arrestano tra l'esofago e il plesso
che di solare non ha nulla
se non il nuovo
- reiterato -
bruciore
Nel drappo appeso al cielo
(Luna)
con diafana luce
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Immersa
in abissi senza fondo
assaporo un dolore eterno
e mi perdo
senza ancore
affrancata da ogni legame
sprofondo dentro un vortice di tenebre
senza veli
senza mistero
nessuna maschera o bugia
nessun finto sorriso
o viso angelico a
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 | Tua madre, lo sai
ci leggeva spesso poesie
accovacciati, come due gattini
già ci sentivamo dentro,
parte, dell’agonia del giorno
- e nessuno di noi parlava -
bastava la sua voce, all’equilibrio
ed io sentivo, io sentivo la tua pena
quando i tuoi
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Non sono le rughe segnate dal tempo
a parlarti di me, ma l’anima che si annida
in un limpido mattino d’agosto.
Sono voce che si ribella al presente
chitarra che sgorga musica e poesia
con cui condividere segreti più intimi,
un’improvvisa
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"Essere o non essere"
sono o non sono,
chi sono io?
Io Sono...
e se io sono,
ho un estremo bisogno
di essere,
di ritrovarmi
qui,
nell'infinito intimo dell'universo.
Come una stella nova
che brilla
nel cielo scuro della
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Lo sai che rubi tempo al tempo
ma la voglia di esternare è talmente forte
da tralasciare quelle piccolezze
che hanno invaso ogni più piccolo meandro
dove ancor oggi vibra quel sentimento
lo sai che ciascuna fase della vita dà sempre un’altra
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Bianche ore del mattino, la giacca sulle spalle,
un cane che abbaia nel vento,
alzo lo sguardo al piano alto di una casa,
la casa della mia infanzia dai muri scrostati.
Il vuoto, l'assenza, il nulla nel raccolto
delle cose dimenticate o solo
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Lungo il viale della vita,
fin da quando ero bambino,
mi seguiva un’ombra strana
...era quella del destino.
Camminava alle mie spalle
senza farsi mai notare,
era molto sibillina,
ma restava lì a guardare.
Poi da giovane sentivo
la sua
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L'hai mai osservata un'onda, arrivare
che la vedi ed è già li da sempre
e aspetta di morire, sulla rena
qui davanti ai tuoi occhi,
che prima guardavano altrove
lei è qui che vorrà finire.
L'hai mai vista, la sua
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Sono più cieco
di un cieco che crede di vedere,
ora cerco ancora di passar le tenebre.
Custodisce vita la mia cassa toracica.
esaudisce con le dita il mio io
poeta interno alla ferita aperta,
mi chiudo sotto la coperta,
quello che ho
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idee, pensieri,
affollano la mente,
e creano problemi
che sembrano
non trovare soluzioni.
Si stanca il corpo
di una stanchezza
strana, la senti,
ti schiaccia s'impone
sovrana, e
non trova
riposo, non trova ristoro,
e ti sfianca nel
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32542 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5911 al n° 5940.
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