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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 32547 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Il cuore stringe
sofferenza si fa in quattro
non riesci più a cliccare su quelle pagine
troppo forte il sentire
caldi brividi percorrono quel viale
come arrivare senza soffrire
eppure il desiderio non demorde
fiamme di passione si
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Un altro sogno
come da bambino
mani distanti, che salutano
e io immobile,
dietro quel vetro
e tutte le mie speranze
svanite in amaro
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Svanisce la luce oltre ...
foschia avvolge pensieri spenti
nel silenzio scandisce ritmi
che sciamano tristi e lenti ...
laggiù s’annida sotto la coltre
e canta nenie struggenti.
Avvolta da tediosi gesti
mormora striduli lamenti ...
si
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Occhio è di muschio, il mio, così or solcato
per un eterno Fato
dall'infinito piòver ch'è ribelle
a maggio, quando nel meriggio l'onda -
ch'è vagabonda -
del quieto Sole non si mostra più,
ma
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Quando il Nuovo
i suoi doni
inaspettato ci mostra
la mente
asservita e complice
i propri limiti
palesemente rivela.
Senza esitazione
ciò che della Vita crede
a difesa erge
della propria
inconfessabile
desolata piccolezza.
Ma
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 | Vorrei perdermi nel pianto
ma non posso!
Ancora il sole
mi riscalda coi suoi raggi
e cerca un sorriso
da dipingere
sul mio volto.
Saranno le rondini forse
ad andare lontano con me
nel lungo viaggio della mente
in solitudine
che mi
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| Più triste è sapere di farcela,
sapere di riuscirci
andare oltre come se non ci fosse,
non fosse esistito niente.
Questo costringersi
a ignorare se stessi a tal punto
da saper evadere ed invadere
qualsiasi difficoltà,
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| Li passo uno ad uno questi quadri
sublime su sublime, fino allo strazio.
Nella fuga cercando canoni,
rimbalzo
tra afèresi e accenti
mentre la curva di un enjambement
mi rilancia
di cesura in cesura.
Riparo infine tra gessi e austeri
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 | Pietà per questa mia anima inquieta
per questo mio vivere sulle braci.
Non riesco ad arrendermi, a lasciare stare
sarò nel posto sbagliato, lo sarò sempre
ah, come invidio voi,
voi che sapete accontentarvi
per me la morte
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 | Scriverò
l'ultimo poema
che è la vita
per non dover riflettere
il nascondersi oltre...
sarà l'azione
a definirne
il
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Così di colpo sei apparsa
tra le fessure dei ricordi
il tuo volto radioso sorride tranquillo
e una calma serena hai spalmato
sulla mia anima
poi nel silenzio della notte
ad occhi aperti ho sognato
quei momenti passati con te
attimi eterni nei
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Vivo sottovoce la vita.
La realtà
mi opprime.
Raccolgo nel pensiero
le lacrime,
che liberate
annegano i sensi...
Dietro i vetri la pioggia
batte impetuosa,
cade sui miei pensieri,
inquinati dal tempo...
Virus infetti,
virulenti,
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Io non li capivo
uscivamo da scuola
e le loro parole
mi sembravano abissi
Luci svuotate
che rendevano deserto
le feste e le cene
alle quali non ero invitato
Io vestivo di nero
e dentro avevo le ombre
appena accennate
fra lo sguardo e il
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Io lo so
dove si nasconde la chiave,
io lo so dove cercare.
Non ci vuole poi cosi tanto,
ritrovare quella effimera
serenità archiviata tra le porte
socchiuse del futuro,
ho provato a spalancarle,
ho urlato il suo nome
ma tempeste
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C'è un sapere nelle notti sbucciate
sotto l'acino di una mezzaluna
Un sapere di anime e di silenzio
Un viaggio senza una meta
Una o troppe stelle lontane
per una materia vecchia
come il tempo che ci rimane
perché ci si accorge di
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Offuscata nudità la mia,
da sottile velo,
d’un intimo sentire,
che all'occhio inganna,
come separé concesso,
tra me e il mondo brulicante.
Ma non vi è tempio più pregiato
di questo mio spazio ermetico,
in cui evoco
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Quel sentire battere dentro
quando un sorriso si propone
e non poter fare niente onde accalappiarlo
disumano vivere che uccide
niente è più
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Occorre lasciare andare,
sfiorire piano la voce,
dimenticare le parole
senza luogo,
disertare i luoghi senza più parole.
Poi, in un giorno qualunque,
ad un'ora qualsiasi,
inconsapevole, affiorare
nel ricordo tuo più bello
senza
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Difficile spianar montagne
altissime di pendii
che scivola a valanga
anche l'utile pensare...
fu scritta
che passione
su questa terra
ad ognuna
e di quelle gocce
un piccolo seme
ripone fiducia
nel materno grembo
e si inoltra
mistero nel
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Io son capace di camminare
da solo con la morte nel cuore
ricordandomi della vita
Di quando l'alito di un amore
mi ha sfiorato portandomi
ancora più lontano
L'ultimo sogno è caduto
immobile negli specchi rotti
nei muri
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Si fermó un po' prima
della colata lavica di recrudescenze
insapienti e insipide senza punteggiatura
né anima.
Annientó il sogno ed il lamento
affinché fosse iperventilazione l'ansia
ed occhi che piovono a dirotto il
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Delicatamente entri in quei sacchi
ove ancora il cuore batte
privacy custodiscono
poter gridare al mondo con lo sguardo
non esiste richiamo talmente potente
si accaniscono i pensieri
cercando una via d’uscita
alleviando il rimorso
stringe
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Niente.
Non fece niente.
Non disse niente.
Solo, forse, un respiro
un suono soave
lo scintillio di uno sguardo
di un desiderio disperato
di pianto.
Una implorazione, forse, nascosta
incatenata, repressa, ma muta
che feci mia
senza
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Silvi |
03/05/2017 23:30| 417 |
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C'è un burrone nella mia mente,
è profondo
è pieno di gente,
ci butto ogni cosa che sa di niente,
ho il mio tempo
il mio passo
a ogni azione c'è un riflesso,
e dopo il volo sei sconnesso,
non hai più
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L’ombra che sei. Risulta essenziale
dove il profilo del sole si apre,
disegna una vita con l’ombra
intanto che qui, si parla di tutto.
Anche l’orchidea bianca affacciata sul vetro
filosofeggia costrutti tenaci
sorridendomi da quasi tre
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Distacco, e cade la mano
nel vuoto del vuoto
anima leggera e vissuta
non hai un corpo,
non hai un viso
solo un bianco pallore
una paura di te
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È il gelo delle sette lune
che trema la sera
e rende i respiri rovine
di cose mai nate
L’aria che scivola via
fra polvere e morte
le tende ritorte
allo sbando sui vetri
La luce rimandata
alla prossima tenerezza
immaginata
sulle rughe
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Cullo la tristezza
come il vento culla l'illusione
mentre guardo il mare
da un balcone senza luce.
I ragazzi sulla spiaggia
si baciano sui lembi delle labbra
e le onde cantano
la canzone degli amanti.
Vecchio pescatore
portami via dal
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Ma il pensiero, sul suo volto,
aveva sempre una sua luce
un suo non detto che inquieta
che scuote, come un vento
di cui non conosci il nome.
Certe notti mi allontano
vago nei sogni,
innumerevoli stelle
mi seguono in cammino
certe notti non
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Quel barlume di speranza si accascia al suolo
vuole sì vuole
ma non sa che tutto è inutile
a sue spese
gocce di rugiada risplenderanno
fibrillazione si ricongiungerà
resuscitando indimenticabile vissuto
come non soffermarsi su quei profumi
su
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Color arancio pallido
screziato di rosso,
profumo fragrante
bellezza effimera,
miracolo naturale
di ogni possibilità.
Lui soggiace
alla magia della parola,
l'illusione di cogliere
l'attimo ineffabile,
la traccia che
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32547 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6421 al n° 6450.
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