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Le 32548 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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 | Forse ci troveremo un giorno
con le stesse parvenze,
stanchi di aspettare risposte
in quel battito oscuro della vita
che il tempo lacera.
Ci arrovelliamo
delle stagioni trascorse,
come il sole e il vento tra i rami
la fragile metamorfosi
a
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Ora che son grande
lo dico io al mio cuore
della musica che non sento più
ora che son grande
lo dico io al mio cuore
delle maschere dei sorrisi che ho indossato
ora che son grande
ho capito che la doppiezza
esce dagli occhi
dai
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Giorni di falsa quiete impigliata
nelle tasche di chi vola su sentieri neri
di boschi senza vita:
paura di non cadere
e restare ancora aggrappato alla soglia.
Nessuno ha compreso il perché
del percorso macchiato dal sangue
verso la terra dai
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Nemmeno me n’accorgo,
nasce dalla mancanza di rispetto
che s’alza sempre presto
e m’esce col telefonino in mano
già di prima mattina,
quando appena sveglio ... guido
e, pari passo, tutto il giorno mi segue.
Riesce anche a non farmi
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Ho conosciuto il silenzio
che separa il cuore
in un cielo di parole nascoste
che non escono
ho assaporato
gocce di malinconia
ho provocato scompiglio
nell'anima
incertezze, indifferenza
come un temporale inaspettato
ho letto il
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Marial |
31/05/2015 19:13| 4864|  |
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Non dimentico
come vestirmi di nero
e separare il male dal male
Ricordo ogni fondale
e le sue lacrime di menta
rapprese al tulle di Morgana
Non si impara senza ferirsi
non si affoga senza bere
non si vive senza perire
Vita che muovi gli
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Ho una voce,
un'acqua delle pozze
ci giocano i fanciulli
nelle serate afose
quando il cielo si stanca
e lascia qui l'azzurro
ho una voce, un'acqua silenziosa
una marea di stelle, ed un cammino
quando la notte trema
e senti anche il
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Urlami dentro
come il suono malinconico di un violino.
Ho ferite lacere nel petto
aneliti di vita che sprofondano
nelle radici del cuore.
Lasciami erodere dalle taglienti parole
tutto è essenzialmente meraviglioso
quando mi accechi nel
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Sul far della sera, spesso piango...
e non sono lacrime di gioia, le mie
casomai è la durezza della vita
a farle scaturire come acqua alla sorgente
là dove tutto inizia
nel nascere del giorno
allora prego, sì prego che tutto
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Descrivo la mia solitudine
come una malattia
che presto guarirà
nell'ombra del silenzio
E non ho nulla
da chiedere al percorso
di un giorno che rovina
le gocce del mio tempo
Condanno
i miei fallimenti
quasi fossero figli ignoti
di
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smarrita
fra viali di garofani grigi
come il sole a gennaio
o il mare in inverno
come la mia malinconia
- triste bagaglio
di viandante malfermo -
ho visto
dentro cornici dorate
artigli di storpi allungarsi
fino al mio cervello
ho sentito
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 | Dove abbeverarsi
passarsi la mano sulla fronte
contare i passi
riscrivere le tavole
prima di salire sul Monte
transiti...
Speranze crescono
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| Vaghi nel desio di una
stella. Un raggio di luce
accolga lo stanco pensare.
Un morbido cuscino
per una mente invasa
dai dubbi. Il sogno
di una visione... un sorriso.
Cancelli
il dispendio delle
membra, lasse per
il lungo camminare
del pensiero.
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| Raccontami ancora ti prego
dei giorni segnati al calendario
con il rosso più squillante
da nastro per le feste,
ricordami sussulti palpiti emozioni
felicità avute e forse anche donate,
il bello per il bello
il buono dentro al buono,
raccontami,
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 | Gufi civette e corvi è questa notte senza fine
mentre colomba s’avvicina
al disperato canto d’usignolo.
Agli accorati ricordi
tra rovi d’angusto incedere
mie illusioni il passo del tempo.
Cuore inerpicando in gola
dagli occhi esterrefatti
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 | Guardo l'orizzonte
opaco d’antracite;
stende voluttuose illusioni,
mentre decido
se uscire dal gioco,
lasciare il palcoscenico,
gettare la maschera
lontano
e riprendermi la vita.
La visione toglie il fiato,
l'illusione abbaglia:
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Eccomi sotto queste nuvole,
assente nell’ordinario presente,
ma voglioso di eterna presenza
proprio adesso che mi si offusca la mente.
Lo sapevamo che sarebbe successo,
era chiaro che prima o poi,
la natura avrebbe preteso
e non ci sarebbero
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Inutile urlare
non serve.
Nella mia mente
impossibile entrare
e nemmeno stupide rime
riusciranno a consolar
cuor che piange.
Oggi non esistono strofe
per accarezzarmi
nemmeno i sogni possono aiutarmi
non servono falsi sorrisi
avvolti da
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 | Fermo anche il pensiero
non v’è letargo oltre né risveglio
ma un respiro ferito conta i minuti
lento come a resistere alla fine
Sto...
rannicchiata in equilibrio sul ramo
Fermo anche il pensiero
non v’è trapasso né
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Varco la porta del sogno
soglia di ogni magia,
ammasso globulare
di desideri estinti,
archivio delle possibilità.
Tra schegge di memoria
di
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Ho smesso di guardare
parlare
ascoltare
eppure penso
se al giorno non susseguisse la notte
il sole esplodesse
e il tempo si fermasse
questo mio tormento avrebbe fine
o morirei mendicante di libertà?
Come una volpe nella sua tana
piango
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Più non procedo. Sono fermo in mezzo
ad un deserto che non ha confine,
e questo è veramente il duro prezzo
che pago a non raggiungere il mio fine.
L'esistenza non ha più quell'olezzo
d'un tempo antico, dappertutto mine
che
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Sono tornato a perlustrare i boschi
a dormire sulle spine
e nutrirmi di larve e ortiche
bevendo la bava delle lumache.
Sono tornato con tutta la zavorra
del mio ieri
con il passo stanco di un illuso
quando ho baciato Dio
fino ad essere
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Anche se le tue parole
saranno solo piccole note
e bisogna decifrarle col tempo...
parlami con i silenzi,
per gli altri saranno muri d’indifferenza
per me diventeranno prati fioriti.
Parlami di giorno e di notte,
raccontami il tuo disarmonico
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Copro l'orizzonte con la memoria,
chiedo una flebile speranza alla distratta terra,
la resistenza di un tenero germoglio incauto,
non si arrende alla finta primavera.
Una macchia d'inchiostro in parole non si tramuta,
occupa uno spazio, restia
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Pensieri dipinti
da parole appese
al niente delle stanze
chiuse nel tempo
con l’attesa delle rondini
tra nuvole e azzurri
ormai ostili
Tavoli vuoti intorno a te
all’osteria di paese
ed un ricordo ormai ubriaco
consola il nessuno
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C'è un giardino fiorito
oltre i cespugli,
ogni giorno è bagnato dal sole
dagli sguardi dei passanti
io ci passo spesso le notti
e si sentono le stelle
se sai ascoltare,
mi bagna la luna, dei suoi silenzi
umida rugiada taciturna
si
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Se ci fosse l’autostrada
per andare sulla luna,
ogni fine settimana
partirei per il week- end!
Sono stanco, troppo stanco,
ho bisogno di riposo,
ma purtroppo in questo mondo
son costretto a lavorar!
Se nascevo fortunato,
discendente di un
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Solo,
anche se
non va di moda.
Solo,
con l'anima che
trova in strada.
Solo,
perché tra tante
combinate compagnie,
migliora i suoi passi.
Solo,
anche se il vento oggi
è troppo forte,
perché a chiudere la finestra
si
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La rabbia acclama vendetta per i tuoi occhi
che non scrutano la mia pena,
l’odio pervade il silenzio della mia follia
che non trova pace nel dolore,
le mani ti cercano per distruggere i ricordi
che con lucida armonia mi hai distolto.
Mi ritrovo
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Il tuo sguardo mi spaventò,
il tuo alto busto mi tormentò...
Da quando il tuo pietrificante volto,
aveva corroso il mio core e m'aveva stravolto;
t'ho eliminato dalla mia esistenza
in un atto fortificato come in
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32548 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6691 al n° 6720.
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