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♦ Simone Michettoni1 | |
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Le 5070 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Cuore spezzato di padre
inenarrabile dolore
verso terre lontane,
nell’incontro con l’amore.
Monologo...
Tristezza...
Ma pace nel cuore
ricordi vivi,
speranze deluse.
Interminabile attesa
per svelarne il segreto...
Il monologo miracolo
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 | Quelle piccole manine
modellavano il tuo fiore preferito,
volevano esserti vicino, farti sentire
la loro giovinezza, il loro profumo,
lasciavano esprimere
tutto il loro amore.
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| comincia il richiamo,
e tutto resta fermo ad ascoltare. E i suoi lamenti
si alzano in volo verso di me,
nauseanti invadono la mia mente, malata è essa
morente è essa, ma non a tal punto da permettere
di farsi violare interamente.
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 | E' triste sentirti, guardarti,
Eppure una volta mi avevi reso felice
Cosa è cambiato?
Sono passati giorni, tanti o pochi,
Qualcosa è venuto a mancare
Quel qualcosa che aveva saputo farti
Svegliare da un lungo letargo
Eppure è
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| Sulle ghiaie del pensiero
il sole che sorge
scansa la neve,
malinconia,
infiorescenza d’anima,
i sentieri della mente
batte,
istanti vissuti
corrono.
Mesta e nera,
quella terra
sì cortese
accoglie,
di consumata vita
spoglie,
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 | Filari di cipressi
avvolgono luogo di pace.
Volti
senza più sorriso
spenti alla vita
si susseguono tacendo.
Non esiste dolore né gioia,
solo quiete
che segue la tempesta.
Folate
ti riportano voci lontane,
tendi tuo orecchio
hai un
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| Ricordati
di quel giorno di giugno.
Io ero qui
ad aspettarti, qui,
a contare i giorni,
le ore, i secondi
che ci separavano.
Sembrava impossibile
attenderti senza desiderarti
e un instante era un'eternità
e la vita si fermava
e non
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| Passano gli anni e più il tempo passa
Riesco a capire, comprendere
Cio che abbiamo passato insieme
Quella notte
Ah! Se fossi stata solo un po' più adulta,
se avessi avuto un po' più esperienza,
il mio cuore desiderava solo
che tu
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| Presa da gran sopore
improvvisamente ti udii,
non mi capacitai inizialmente
come fosse possibile,
pensai ad un sogno
cui l'enorme assopimento mi conduceva.
Tu non c'eri piu',
ti pensavo chissa' in quale campo rischiarato
a correre felice
Ma
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Elise |
06/03/2008 19:27 | 924 |
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| Respiravi ancora
il nero velo di settembre,
quando la Regina ci salutò
dal suo trono.
E le lacrime ancora asciugavi.
Nuova corsa marzolina,
verso l'ultimo fiato
in arresto.
E irrrompe sulle gote tue
un nuovo disperato lamento.
Ti veli di
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| Ultimo ritaglio d’aria
gorgoglia sussultando,
strozza in gola
mulinello di vita.
Scialbo barlume
di lucidità foliare
in sguardo assente
frantuma cocci
ormai volto
a cose non più terrene.
Lapida povera carne
in viluppo
di atavici
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| Ricordati di me
Anche se te ne sei andata
Così come ora ti canto.
Ricordati di me
Con gli occhi chiusi
Per escludere fuori il dolore
E aprirli solo per cercarti di nuovo.
Ricordati di me
Con le mani che ti cercano
Tremanti e impaurite
E che
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| Ti ho notato nella penombra
e ti ho riconosciuto...
Torvo e greve come l’ oscurità
infido e diabolico, fuoriesci dagli abissi.
Non credere che io non abbia il coraggio
di scrutare il tuo tracotante sguardo,
ebbro del piacere di aver
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| Attraverserò terre dimenticate,
aride come sguardi vuoti,
persi in desideri fugaci...
Affronterò venti impetuosi
per giungere a voi,
e sfiorarvi con un ultimo bacio.
Navigherò contro le correnti,
o tra la quiete del tempo,
alla
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 | Suono infranto
In un gelido mattino
Ora tremenda
Che più non avanza
Corpo inerme
Ancor desideroso di te
Giace
Occhi chiusi
Attende un tuo bacio.
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| Fisso i raggi sfacciati
che nella polverosa anima
che mesta nascondo
osano penetrare
In mutande sbiadite da una vita
di sentimenti stenti
stendo la mano ferita
il foglio ammicca alle labbra serrate
chiedendo un suono dalle
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| Son cuore infame nella notte
che non mi dà più respiro
son spirito demoniaco che non
placa le sue stesse lesioni disumane
Divengo granello futile di poesia
miraggio che stramazza
parco senso d'offesa all'anima
mutismo nell'oblio del mondo
mio,
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| Soave è lo stridere delle armi
in questa attesa frenetica,
eppur non manca molto
all'inizio della battaglia.
O Ares, dio della guerra
guida la mia mano,
è giunto il momento
di versare sangue acheo.
Briseide, dolce visione
pura
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| Scivola via
l'inutile tecnologico orpello
dalla mia contratta mano;
tentai,
cento volte provai
a fuggir l'orribile striscia,
piatta
come un foglio
ormai bianco,
che nessuno
leggere
potrà mai più.
M'allontano,
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| Pagasti a caro prezzo
l'essere nato uomo,
chiamato da una guerra
che non è mai dei giusti.
Si prese con la forza i tuoi vent'anni,
colmando di lusinghe
le sterili speranze.
Come una sposa antica attese
la donna a te più cara,
tessendo nella
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| In notte inquieta
alza sull’erta mano tremula
ad inseguir
incancrenite foglie.
Nei gelidi viali
stride civetta e
tra platani sfrondati
anime perse addita.
Senza volto e senza pensieri
coperto di sangue
guanto sfila
mano lorda
di fraterno
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| Soffio vitale
sono uno dei tanti
ma uno di tutti.
Effonde in me
inquietudine,
fossa di vita inerme,
clamore soffocato
d’armi di pace.
E su tutto
cenere…
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| L’occhio bramoso spinto
oltre difforme margine
dentro la roccia
avello
di grigi veli
adorno il fondo
non più mantello
per anima senza volto.
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| Davanti al verone
l’occhio tuo perso
a pensiero senza immagini
volto
nell’atmosfera stagna
di un frammento di ghiaccio.
Cigola la mente
inane articolar memoria
ché ricordi di già
dissolte chimere sono.
E tu,
ormai lontana,
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| Tic tac…tic tac…
passano i minuti…passano le ore…
tic tac…tic tac…
passano i giorni…passano gli anni…
perché ci accontentiamo? dove siamo?
Il sentiero è tortuoso e
troppo spesso ci perdiamo,
troppo facile girarci intorno.
Il
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| Oltre la pioggia il silenzio,
il cuore spezzato aspetta
un altro respiro ansioso,
uno sguardo al vuoto...
Oltre la pioggia l'attesa,
la lieve speranza di un'altra via;
tace l'anima ansiosa,
ancora una parola... per
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| Spengi la luce
in questi giorni
e ascolta in silenzio
il vento che ulula
La memoria
cattura il cuore
e piccoli aghi pungono
la rassegnazione
alla violenza subita
Perché si
Caro Fratello
per la tua morte ho pianto
anch'io
I miei occhi
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| A cosa,
se spenta la finzione,
mostruosa resta
la cronaca?
Pervicace,
vuoto e ghignante
resta l'animo umano,
e attende;
attende,
ebbro di follia,
il gioco
d'un nuovo olocausto.
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| una pasticca dopo l'altra
il tempo si riavvolge
ed è già l'alba
ghiacciate, crude, viola
le sue labbra, la polvere
le sfiora
gli occhi aperti e bianchi
riflessi, dentro a specchi,
infranti
l'aria ha il sapore di una gabbia,
la vita
leggi

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| Ah! Quel grido disperato e silenzioso
Ancor sembra di sentirlo
E' rimasto soffocato ed ancor oggi
Vorrebbe poter esser sentito,
ma sarebbe ugualmente inutile
non potrebbe certo essere esaudito.
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| Dorme la cresta del monte Grilli,
dove tra le sue gole,
tra balze e forre,
l’acqua del vecchio fiume
tortuosamente scorre.
Quell’acqua
chiara e cristallina
in cui, le sembianze sue,
al mattino specchiava
in trepida attesa
la figlia del
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5070 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4981 al n° 5010.
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