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Le 7806 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Lampi, tuoni e rombi dal cielo
disperato pianto sulla terra riversa
gocce grandi danzan nel vento
tutt’intorno immobile, ogni cosa rallenta.
Odo rumori lontani
ticchettio incessante poi potente ruggire
tuoni improvvisi il cuore fan sobbalzare
e
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Tira forte il vento.
Arpeggio i tuoi capelli
che spumosi come onde
ondeggiano allietando il respiro.
La sabbia si nasconde al tuo cospetto
gli scogli si adagiano su te, mare mio.
Ombre lascio disegnarsi
nei fumi che misteriosi si innalzano
tra
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Greta |
20/10/2011 00:50| 1015 |
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Guardo il cielo
tra i virgulti olmi
Passeri passano
incrociando il mio destino
di foglie multicolore
Ottobre il diciotto
*
Girando girandole
da bambina venivo qui
E' ancora al suo posto
il sentiero nel bosco,
mi dà pace
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Come fiammelle le fronde
è l'alberello accosto la palma.
Si slancia con la chioma verde
la pianta dal brutto mai tocca.
Sembra desiderare da amante
proteso l'arbusto d'ardente foglia.
L'uno si piega all'autunno pittore
l'altra ha
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Sussurrar frusciante
s 'ode tra castagni.
Un calar di fronde
in terra bruna posa,
la coltre d'oro esala
di foglie lo spirar
l'addio al proprio ramo.
S' ode in ombre torbide
il ticchettar di pioggia
in dossi aridi
radici a
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 | Sol calante,
ancor più bello
e splendente sei
anche se i tuoi raggi
sono meno cocenti,
tutt'intorno è meraviglia.
Dal cielo, al mare,
dai fiumi alle valli,
dai monti alle nuvole,
tu di ardenti colori
vesti la natura
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| è terra di castagne pini e faggete
sù per la china del monte amiata
miniere di cinabro rosso mercurio
acque termali e fonti di salute
eccola distesa ai piedi di gran vigneti
su per le sponde frondosi ulivi
per decantare la terra dei
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| Stamattina è il colore
di un'alba fasciata di rosa
Odore piovigginoso
di attimi agguantati e fuggiti lontano.
E' il senso del tutto più forte che mai
E' un respiro di vita
Ed è tutto mio.
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 | Rhynchophorus di Melanesia.
Gran figlio d'Attila!
Sei bello ed assassino, punteruolo!
Lasciasti palme vuote e collassate
e non bastò d'Egitto e Arabia il suolo!
Potevi satollarti con banane!
Tosasti invece Spagna e lo Stivale.
Né
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| E' musica che sveglia l'alba
qual usignolo che m'incanta
e mi racconta
l'esser di me e patria e viaggio
Stanotte percorremmo le vie fatate
in boschi di betulle
a ritrovar l'unguento
per nuovo splendore alla mia pelle
Son le tue mani
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Veitla |
18/10/2011 07:55 | 1605 |
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| Sotto pastrano nero
lambisce a morte
chi per malasorte
in lui pasceva.
Angoscia
L'umore che or si sente
si odora
dolore
naviga su onde
Il manto allarga
Pescatori al largo
tornate alle coste
dal catrame imbellettato
piene le ceste
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| Null'altro che silenzio,
solo a questo anelo,
nel grembo della natura
lontano dal presente,
melanconico richiamo
di un mondo andato,
odoroso di fieno e lavoro,
perso nel tempo.
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Nebbia ostile,
immagini reali cancelli,
avvolgente
in spettrale mantello.
Nebbia ingrata,
crudele la via nascondi
al guidatore accorto,
insidia riproponi
lungo il suo percorso.
Lucente visione astrale
isoli,
l'occhio attento
non segue
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 | Giocavi col sole
felice bramavi le carezze sue
rispondendo accecanti fasci.
Oggi nubi sovrastano
solo ricordo i sorrisi
musone impertinente
liberi la forza tua aggredendo la scogliera
senza ritegno alcuno.
Attendi che il vento smorzi
e per
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| E lo scolorito autunno delle pieghe dell'anima si fa affannoso respiro di una domenica.
Incolto terreno disteso nel silenzioso divenire di un attimo avvolto nelle nebbie.
Lontano azzurro della memoria si incendia nel cuore.
Come non gioire del ricordo
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| Sentivo in lontananza
leggero e impalpabile
il caldo del sole
Mentre pioveva i suoi giorni la vita
Pioveva sul tetto e alle finestre
nel grigio piombo alle spalle
Sensazioni senza nome a calcare
la scena mia
In quel volo ancora da fare
in quel
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Veitla |
15/10/2011 18:28 | 1710 |
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 | E così vivo Ottobre
in questo sguardo intenso
per madre terra,
dove in questo silenzio
si apre il cuore
e mi scalda il sorriso.
In questo flebile suono
di foglie mosse dal vento
armonia di suoni e colori
abbraccio
scenari
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Lungo i pendii scoscesi
lingue di fuoco
divampano
e il loro crepitio dilaga
dalle pendici a valle.
Piromani
senza identità
spazzano via
patrimoni di secoli
senza una ragione...
Querce che cadono
come fuscelli smorti,
un verde che va
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 | Era settembre, di primo mattino
quando improvviso giunse un
vento di grecale.
Era ancora estate ma dentro il
mio giardino, l'autunno già si
venne ad annunciare.
C'era una foglia gialla che tra
il verde fremeva e faceva
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| Tremor di foglie al ramo,
odor di muschio e fango,
a stuzzicar l'olfatto.
Sbuca tra i rami il sole,
pallido s'apre un varco,
sottile, in minute gocce sospeso,
che d'umido il bosco van ricoprendo.
Così nell'autunno che viene
respirando
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Della stesso profumo della fantasia
come d'estate
al mare
sulla pelle nuda da immaginare
scampoli di vertigini
sdraiati come i raggi
senza ombre
a mezzogiorno
...
dello stesso tatto dei gesti
come d'inverno
che scaldano il cuore
sul divano
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Sol che al
mattino i
verdi
prati svegli.
Dolci cinguettii,
che accarezzano,
leggeri come piuma,
l'anima mia.
Odo tra le
tante meraviglie,
il soave fruscio
di fronde, che
al leggiadro vento
si donano.
S'aprono quest'occhi,
davanti
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Scuote all'improvviso
l'abbraccio
d'ombre
che dal cielo in tumulto
fuggono gioviali col vento .
Nutrendosi dei
colori della terra di siena,
stropicciati
in uno scarabocchio d'ocra
nel rosso vermiglio d' autunno.
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 | Sono lì
affacciato sul grande golfo,
inebriato dal vuoto dell'immenso.
Al tramontar del sole
un'essenza miracolosa
si espande intorno.
Gabbiani,
in balia di brezza marina,
sciano nell'aria,
planando dolcemente
su onde pacifiche,
per
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| C'è tramontana nella mia regione
dice oggi la previsione
Profumi di castagne
tra le fronne
Stella d'oriente
nella notte
è guida
sfiorando del mio mal d'Africa la pelle
Muove l'argento
la foglia dell'ulivo come
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Proserpina danza
e mai avara
qui i doni
spande a piene mani:
per le valli la sento
nel vento e nel respiro
La corona di monti
intorno, intorno
che l'inverno canuti
piegano la testa
e orgogliosi
per la primavera
tornano in
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Già a Gennaio ti vedo fiorire
bello il tuo manto ti fai osservare
con i tuoi piccoli fiori bianchi e rosati
e i tuoi rami incerti delicati e innevati.
Dai Fenici in Sicilia venisti introdotto,
dall'Asia sud- occidentale provieni,
noce
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 | Corto calvo e stellato
borioso venir a bretella
tanto atteso e mal cavato
Allo spuntar della gelida barba
il sole sbircia sulla mia vera
e l'angusto dì, predir la sera
Le miti rondinelle ormai lontane
e il rossastro della foglia
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| Scrosci di flebile luce
fra le perdute foglie
inneggiano all'ultimo sole
La lacustre chiarezza soggioga in penombra,
or s'avanza il freddo
il giovane virgulto scompare
O spiriti inquieti
la Natura reclama riposo,
acquietatevi pur voi
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| quel sole di settembre
che ti vede biondo e raggiante
pronto a farti toccare
dalle mie mani nude
quando a strizzarti allo stremo
fino a quando alle tue gocce
il corpo mio
si scioglie dal profumo che inebria
e della tua purezza che mai un
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Arzigogolato e sciatto,
vassoio scamosciato,
vago in terre neglette
arcigne macigne
padrone le mie insicurezze.
Vorrei...
dovrei offuscarmi con qualche karènina passante,
sempre sotto un treno,
inabissarmi
o meglio karamazovizzarmi
con la
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7806 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5161 al n° 5190.
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