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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Le 7982 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Nelle cucine illuminate al neon
genitori luccicanti di futuro
tolleravano a stento i racconti dei nonni
che si facevano belli di dopoguerra
Ragazzi noi -teste rivolte alla telereliquia
s'ascoltava la novella beffardi increduli
perché fuori
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Fantasmagorico e variopinto
è quello scatolone
popolato
da animalesco
caravanserraglio
Vivace
pieno di giochi e di colori
efficace
per incantare spettatori
Quelle grottesche figurine
ignari abitatori
di quel paese dei
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Sull’abisso del silenzio
viaggiando nel cervello
fin a raggiungere la materia
quell’anonimo tarlo inquieto
spegne ogni desiderio.
E’ un dolore lancinante
che avvelena pure il sangue
è entrato con pudore
ha giocato a nascondino
per uscire tutto ad
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Vivo nel silenzio di ogni rumore
e quando si chiudono le palpebre del giorno
palpito il palpito della terra che sa curare lividi d'inverno
e lacrime d'autunno che ormai sono carezze sedute al mio fianco
mentre perdono l'indifferenza dei passi in
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Sono felicemente indietro,
un fuori corso di gambe
dove tutto si scollega al tronco.
Se il giusto è
tra braccia e piedi coordinato ai
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Orma che lascia rimbombante traccia
e lento il pensiero umile nella bisaccia,
preso nel vortice di insane parole
ti senti sommerso dall'atto speciale.
Tu piccola foglia mossa dal vento
in balia del bello e brutto tempo,
sei barca dispersa in
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Siamo vittime
della morale sociale.
Siamo bolidi
sparati ad alta velocità.
Siamo schegge
impazzite in questo
putrido cosmo.
Lungo traiettorie
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Hanno lottato, a lungo, duramente,
vinte battaglie difficili, pesanti,
per ottenere diritti, oltre i doveri,
dare lavoro e certezze ai propri figli.
Di tutto questo vediamo oggi lo scempio,
nulla rimane di ciò che han conquistato,
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 | Un lucernaio
ruba fiocchi di luce
ai vetri opachi di afa e d pioggia.
Lì sul balcone,
oltre la ringhiera,
il vuoto l'attira...
occhi spalancati,
come oblò d nave salpata tra onde di olio,
ma...
per nuvole bizzose
dal vento
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| Propositi fluttuano fino a scomparire
il portafoglio continua a dimagrire
nella triade che avidamente ingoia
silenziosi e affamati aspettano i boia.
Ardua è l'impresa di fare impresa
forte com'è dell'oggi la presa
riavviare aziende
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Dio m’è testimone:
affondo tra il risibile e bieco;
sorge ancora per tutti un sole – giallo – lontano
in rassegna l’imponderabile
in apparenza fisso al polo; arrovello:
dove butta l’occhio girando contrario al cielo?
che sia nato l'uovo?
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Droga scendi nel corpo
a sconvolgere la mente
e distruggere l’anima
che brucia dal dolore
che mi lega a te,
senza via d’uscita
e mi
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Riguardo all'attimo,
ed all'incedere
della mia ombra sulla cenere,
vento o forse proprio io,
ad annunciare la mia Venere,
perduta nelle malsane gesta di Dedalo,
e ritrovata nuda
nel letto di una sporca democrazia sovrana, tiranna
e sorda.
E la
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 | Ni... no Nino, Nino, Nino, Nino... No.
Nino, tu che dormi con il cane.
Nino, Nino che nessuno vede mai.
Dimentica quel fuoco...
Nino, che dormi nei cartoni.
Nino, coi capelli da "rasta".
Nino fatti curare se no quel piede lo perderai.
Nino,
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| Gente sotto voce mormora
delle dicerie s'innamora
sibila malefica scavando
nell'altrui integrità
divulgando ostilità.
La gente parla per colore,
cieca all'umano onore
saetta temporali di pregiudizi
rendendo i figli alla smorfia
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 | Che questo tempo
lasci solo pagine bianche
senza più niente da dire
perse e disorientate,
disilluse da un inchiostro
trincerato nel suo silenzio
che imbarazza, ferisce
smarrisce e disorienta.
Non posso credere
che abbiam
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 | Quanti schiaffi
devi ancora prendere
prima di comprendere la vita
accanita di epitaffi
d’anime con vuoti a rendere
sfuggenti tra le dita.
Quanta aridità
sfiora il lungo cammino
passaggio fragile di gioie, dolori
e stolte
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 | Le senti?
Gridano ancora nel vento,
quelle voci,
che pugnalano la memoria
senza colpa,
condannate senza appello
denudate, derubate
della loro dignità.
Controluce, evaporate
son le ombre,
nel gelido, inverno,
vestito di fumo e di
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| Camminava
sotto il sole di luglio
un viandante pellegrino.
Muoveva i suoi passi
nel sudore e nella polvere,
guardava il cielo
forse pregava
perché non aveva paura
né dei serpenti
né delle notti rumorose.
Ai temporali
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| E' una storia che si ripete
anni passati a giacere inerte,
non cede questo legame primordiale
un anello in più a quello matrimoniale.
Convivenza casuale o forzata
un intimità troppe volte pregiudicata
quando è il caos sotto un
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| Vaì, a corsa sfrenata dov'è iniziata l'avventura
Su quei sentieri polverosi
guizzanti serpenti appena schiusi
riprenditi le bucce dei ginocchi
scalpi iniziatici fra i rovi
e quella gioia tutta straniera ora
Succhiala a cuore
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| Diciotto i giri attorno al palazzo
per poi salire solo dieci scalini
ancora sento la coda d'assolo
milleduecento melodiosi euro
come sei andato a finire in basso
sano annichilito portatore
d'un ingente bottino di guerra
tre sgualcite foglie
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Conserverò questo pezzo di pane
per le sere inutili senza perdono,
forse lo muterò in rasoio di sale
e mi laverò le ferite nel tramonto
Poi loro verranno coi fucili neri,
con i camici e le liste scritte fitte.
Pronunceranno
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 | Auschwitz?
Ou plus simplement,
Camp de concentration?
Camp d'extermination?
Mais mon Dieu,
où étais- tu?
Dormais- tu
alors?
N'entendais- tu pas
qu'un simple
"Achtung"
faisait
que chaque jour...
millions
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Perché sperare
in un giorno futuro,
se il cielo plumbeo
di Auschwitz
mi opprime il respiro
elargendo
funesta
aria greve?
Il “domani” non esiste
ad Auschwitz:
lo scorrere del tempo
è stato troncato.
Suoni di campane
sono
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scende
nelle vene asciutte
il ricordo di sangue versato
nel muto oblio della storia
- la memoria non ha confini invalicabili -
ma polsi numerati
occhi infossati
vertebre tese
odore di morte
non dimenticare
è solo il primo passo per
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Attaccati alla vita
passando come bestiame
innanzi alla immobile paura,
paura bendata, voltata,
con le mani sulle orecchie:
paura per volere incosciente,
ignorante solo per volontà
di non conoscere l'attualità,
della propria
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Tu
piccolo uomo
che piangi senza vederti
nascondi le mani a testa china
e mangi il dolore
a labbra chiuse
cammini a piedi nudi
con la pelle persa per strada
e col freddo che taglia l’ultimo respiro.
Tu
al chiaro della luna
hai spento
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 | Nascosto, ma non troppo,
negli spazi esigui di fanatiche visioni
si insinua e matura il desiderio
di uccidere il fratello.
Nato da menti insane si evolve
quando batte a porte dove
la mancanza di un credo
tutto riduce ad un tirare avanti privato
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 | Furono
note, stonate,
intonate al vento dei camini,
e nulla più.
Esse uscivano, intonando
le voci, inascoltate
dei bambini,
angeli, purissimi, ora nella Luce.
Furono
note, inascoltate,
delle donne,
martiri, degnissime, ora, del loro
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In grida mute
si corrompe
il ricordo
occhi bianchi
di uomini stanchi
nudi
d'amore
di pelle e dolore
sordo frastuono
si perde nel tempo
di fuoco e di cenere
cancella l'umano
un marchio è un nome
registro infinito
di un
leggi

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| Eirene |
26/01/2011 14:55 | 2079 |
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7982 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3811 al n° 3840.
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