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Le 7989 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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sei anni,
sottile sottile,
è tutta
domande e sorrisi
dei gas che respira
non sa ancora niente.
La guardo negli occhi...
"Ma nonno tu piangi! "
mi dice stupita.
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 | Si rompono i cieli:
Non basterà più il sole
a dipingere l'aria
che sembra già morta
come l'infanzia nei nidi
sugli stecchiti tronchi
che vedo marcire
lontano dal verde più nuovo.
Eppur mi sorride una foglia
che
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 | Di una nuova luce oggi mi vesto
nera come il fondo del buio
aspetterete invano il mio ritorno
Sono occupato ad arginare il nulla
che straripa sulla pelle e arde
nelle frasi insensate dei retori
di sentimenti disumani e contro natura
dai volti di
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| Null'altro è
ch'una tappa
di un viaggio
sempre verde
che il suo traguardo
dipinge nell'argento
ad ogni luna
rinascente.
Possano gli infiniti
blu
nutrirvi
ed in compagni aver
venti ambrati
a gioire.
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 | Quando i gas velenosi, non basteranno più
e si saranno esaurite le scorte d'ogni danno.
La gente sarà così arrabbiata d'essere appiedata
che il mondo intero, sarà proprio un affanno.
Sommosse in ogni dove, dal popolo
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| I vizi nascosti
di un uomo sensibile.
I tradimenti, gli scandali,
le tentazioni.
Notti infuocate nella menzogna,
notti solitarie
prive di senso e sentimento.
Notti bugiarde, oscure,
mistiche.
Notti all'ombra della pura follia.
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Appare in cielo una croce
l'anima si illumina
Misteriosi significati
parlano dell'universo
Vivi la tua croce
portala con onore
Re e principi
ne fecero emblema
di regni potenti
Mentre io nella mia stanza
prego il mistero
Medito
e ho
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Vile è il silenzio
che stordisce l'anima
di uomini senza scrupoli
che ci saziano di gas venefici.
Schiavi di una società moderna,
figli del padre consumismo,
apatici burattini senza orgoglio,
viviamo avvinghiati tra i
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 | Se avessi avuto occhi
atomi invisibili avrei salvato
L'odore acre salda
una bestemmia al cielo
Abbacina fiamma del sole
declina la trama
è furto di cenere
all'aria intossicata
Visione d'epoca recente
La mente reclama
la
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Negli occhi
di una pallida luna
Navigo sui miasmi
dell'ultimo olocausto
Mentre davanti a me
nebula informe
errando libera nel cielo
ruba l'ultimo mio respiro.
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 | Lacerata traccia
scarnitura
scollacciata e sconcia
estranea d'astratto è colma
Come guscio apparente di vita
cerchio e litorale
d'orizzonte stravagante
e perduto
di gazze ossute
dai grandi becchi
Ho a malapena
quattro
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| Meglio riempire l'Italia d'immigrati
e non di nostrani raccomandati
meglio di disperati che di falsi
meglio di poveri che di parassiti
meglio parlare cento lingue
che una sola carica d'imbrogli
meglio vedere sangue nelle piazze
e non nauseabonda
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 | Raffinate essenze
mi portano lontano
in un cerchio chiuso
in mezzo ai suoi poli
in centro città penisolari
tra coste creste fiordi
e accordi
olio metano e petrolio
idrogeno e training autogeno
poche speranze di futuro
esplodono in
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Gassiamo il respirare
di sbuffi venefici
Impiombano i cieli
radioisotopi allo sbando
Nel vento sospinto
stride l'acidulo
sapor di polveri sottili
Macchiato è l'equilibrio
che traspare nell'aria
Col bruciore
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 | Il cielo
invoca le mani
M'inala quel senso
di che
E non so
Se l'uomo
si nutre di vento
in un posto migliore
Qui
L'aria
si fa ancora
irrespirabile
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c'impiccheremo al sole!
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 | Nella valle del silenzio
sfioriva pian piano il tuo sorriso,
risucchiato dall'odio del vil maschio
che percuoteva le tue ossa
sverginando la tua anima.
A rifugi irraggiungibili
anelava il tuo volto bianco e spaurito.
E tremolante
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| Tangibili sguardi
s'appressano
dalla prua di una nave
evolvendosi in
molteplici fluttui
e gioie recondite
d'un tempo già scorso
fanciulli consacrati
al naufragio
tra balocchi infranti
e sogni mai avverati
di una rotta
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| Il buio infinito
nei miei occhi sanguinanti.
La luce è un miraggio
sepolto nel fiume dei disperati.
Città dopo città
la mia anima è una speranza
che vaga solitaria
alla ricerca della libertà.
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 | Così tu come del resto
nessuno di tutti gli altri
la tua storia da raccontare
non ha niente di speciale
Nessuno avvolgerebbe mai
le nostre stupide bare
in bandiere e nessun onore
per l'essere troppo proletari
Che ci hanno sempre
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| La luce trema
e nessuno corre
a soccorrerla
Il sangue si perde
nel grande mare
E' il nostro sangue
dell'intolleranza
I bambini volevano
salvarlo ma sono
morti anche loro
Le donne hanno
lottato per salvare
l'innocenza del mondo
ma sono morte
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Oh, belle époque, con la gioia di vivere
che da Parigi andava per il mondo!
Chiudo gli occhi e mi pare di vedere
i giochi seduttivi nel salotto
i teatri con l'opera e le danze
le occhiate assassine dal ventaglio.
Felicità per
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La folla è pietra con cui non poter parlare
il mare è ghiaccio da non poter navigare
la terra polvere da non poter fermare
il sole calore da non poter spiegare
l'amicizia è desiderio da non poter avere
il mondo della solitudine
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Qui giace
Luigi Ronfa
impiegato Statale
vincitore del:
Ponte d'argento
Ghiro d'oro
Talpa di platino
Lepre di bronzo
Camaleonte d'0ro
Vischio di giada
Scavalcato disumano lavoro
dormì a piattaforma
d'altrui sogni
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Soffia la speranza
in lacrime d'aria
superstite
di onde spaurite
in riverberi di sponde
per soste sconvolte.
Sconfinata è la distesa
dove l'anima sprofonda
stasera
non sempre la rondine
trova l'Aprile
né vola leggera.
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Lia |
06/04/2011 21:25 | 2366 |
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Seduto sul ciglio della strada
mani tra i capelli
piango
Disperazione infinita
lacera l'anima,
tre figli una moglie
senza lavoro
scuoto la testa
non mi do pace
per arrestare
questo fiume in piena
che mi travolge
che ossessiona
A casa il
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Ali di nulla come cenere
di radici di fiori carnivori
Silenzio che sale
come acqua nella stiva
Imprigionati topi nella scatola della televisione
Imbrigliati i lacci dai denti alle labbra
per finti sorrisi
Non guardarmi
come la colpevole dei
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Quanta gente incontrai
e sempre mi promisi
di non dimenticarla
man mano il tempo passava
e non ebbi voglia di ricordare nessuno
ogni faccia pareva segnalibro
tra tanti capitoli dolorosi
e così inseguendo il futuro
archiviai i
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O dolente umanità
stretta
da refoli di speranza
di albe lontane
nude di vita
cadaveri
nella tomba del mare
cadaveri
nelle nostre indifferenze
uomini
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Eroe moderno
o antico,
egli è sempre un mito.
Eroe classico,
combatte contro i mostri
fondando città
o addirittura civiltà.
Eroe mascherato
che sfidi il destino
senza mai
il tuo volto scoprire.
Le tue gesta
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 | Bicchiere vodka e lemon sul tavolino
tovaglia giallo chiaro con riflesso
le dita tamburellano
sguardo perplesso
maledetta tentazione spinge a fondo.
Io non ti berrò
sono più forte
non guardarmi con quei cubetti
stai attento
tintinna
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7989 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5611 al n° 5640.
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