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Le 13 poesie pubblicate il giorno 22/12/2019 sull'argomento "Festivita'"
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come vorrei
tornare indietro con gli anni
tornare ad essere nelle tue braccia
fantastica poesia
la mia e la tua
Come vorrei
sentire un unico abbraccio
i tuoi baci
le tue carezze.
Stringo un cuscino
e sento il tuo calore,
troppo lontano il
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Natale,
festa del denaro
nel giorno che il Re
è nato povero,
in una capanna.
Sento la mia vita
che mi condanna,
ma io grido, tutto l’amore
che ho per l’uomo,
anche se ho le mani colme:
di dolci, di giochi.
Una cappa di luce
vedo e sento
che
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I notturni che si amano
si incontrano senza fretta
mentre la seta nera
scivola giù dolcemente
I notturni che si amano
non hanno vergogna
di baciarsi per strada
mentre la gente sfodera
Sguardi di sdegno
per quelle lingue intrecciate
e per le
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Non so più scrivere “D’amore”,
l’innamoramento gioco di tormento,
percorre una strada diversa dalla mia,
preghiera del primo mattino,
entri nel mio cuore tornato bambino...
Non voglio più scrivere “D’amore”.
Il passato,
straziato da pianti
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E’ Natale e Angeli cantano in gloria a
Gesù nostro Messia.
Abete, agrifogli e bacche rosse ad allestir le case
e le vetrine tanti doni ad attender il padrone.
Natale a brividi di pelle
un sospirar di vento ad annunciar l’evento.
Nasce Gesù e
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oltrepassai vari risvegli
attraversando il mare impetuoso
dove trovai l’essenzialità
riposta nell’illuminazione dell’io sono
rinunciai a me stesso
come un eremita racchiuso nel golgota
capace di sentirmi estraneo
alle ombre sperdute nel
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Sono il mio guerrafondaio
che fa a botte internamente...
il mio assiduo macellaio
che bastona follemente...
porto addosso strazio e danno
per mia intera sussistenza.
Quel che accusa il mio malanno
con furore e con veemenza
è un conflitto in me
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Cade silenziosa tra le fronde
supina si pone al suo arrivo
par schiaffeggiare quell’inerme ramo
nell’insinuo leggiadro e felino.
Par lacrima scesa dal cielo
cristalli di luce a bagnare il viso
lembi di cercata speme
tra le foglie a sigillar gli
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Sminuzzate nelle trepidazioni delle suppliche
fatalità e urgenze schizzano velocemente.
Pagine
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Nevica
s’imbianca la notte
negli occhi i sogni affondano
nei passi delle fiabe .
Anche se non ti vedo
sento nel tuo camminare
la solitudine rapita dal tempo
quando il sole è un muto raggio di luce
nelle stagioni di fiori bianchi e rose mai
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Hai sempre paura di fare tardi
eppure l’orologio non è il tuo peggior nemico
datti una regolata la fretta a volte è deleteria
pondera in tempo sì però non esagerare
ascolta chi ti vuole bene e niente fa per sé
in ogni occasione il risultato sarà
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“Si tratta di una frivola scommessa,
dovrei baciarla qui davanti a loro,
la prego s’avvicini con la bocca,
ne va del mio
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Rigida sulla cattedra
impartiva ordini:
"In piedi"gridava,
prima che volasse un ceffone;
senza batter ciglio,
il malaugurato incassava!
Bastava un errore,
lei bacchettava,
a suon di strida
e colpi ben assodati,
stirava bene i
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