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 Gli ultimi 5 iscritti: Ivan Catanzaro - Fabio Paci - Simone Michettoni1 - Fiorfiore63 - Ava 
 | ♦  Pierfrancesco Roberti   | 
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            | Giuseppe FulcoLe 71 poesie di Giuseppe Fulco |  
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        | Vi supplico! Datemi l’ottocento! Vicoli in ciottoli e strade sterrate
 e una lanterna per sfidare il vento
 in un cortile in tiepide serate.
 
 Voglio il “voi” squisitamente gentile
 che suonava elegante tra la gente;
 la crinolina, grazia femminile
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        | Nel bosco il muschio, i rami e delle foglie, e lo scorrer dell’acqua; desolante
 carezza della natura che accoglie
 il mio passo greve e vacillante.
 
 Ancor s’ annida il bruto sentiero
 che di bruto ha solo il ripido salir,
 lungi da me se ne va il bel
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        | Ricordo dei campi. E dei passeri il cinguettio. Dell’erba falciata
 e poco lontano, maestosi e neri,
 il macabro coro dei corvi in adunata.
 
 Ricordo, delle foglie, il cadere
 silenzioso e tristemente leggero.
 Come, della notte buia, il gran potere
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        | Come è mia amara consuetudine mi ostinavo nell’oscuro far niente,
 nell’alveo della solitudine.
 
 Ombre, polvere, e un silenzio dolente,
 nulla più di una triste abitudine
 che la mia anima insegue follemente.
 
 Ma questa mattina mi sono accorto
 del
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        | Siate parole mie, parole prudenti. Leggere, come tra i rami va la brezza,
 volate a Lei via da questa tristezza.
 
 Andate pei campi del fiorir che sboccia
 e tra i frutti degli alberi che tacciono,
 siano dolci coloro che vi sfiorano.
 
 Non temerete
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        | Ricordo, in Te il mio spirito muore e dai miei occhi che si bagnarono
 oh! quante lacrime si versarono
 sì, si versarono nel mio cuore!
 
 Ricordo, ricordo, perché ritorni?
 Fu crudele quell’anno che mi colpì.
 Penetrandomi le ossa, mi tramortì.
 Oh!
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        | Un residuo di noi dove cantando, seduti soli tra il marmo e la pietra
 con le labbra timide della sera
 mi chiedesti:“ A cosa stai pensando?”
 
 E la tua voce ebbe un suono adorabile
 tale, che non potei non adorarti,
 non potei che esserti
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        | Anima mia sei libera e nulla ti pesa ma greve, geme e prega il tuo cuore triste
 di poter un dì fuggire alla stretta presa
 del tuo velenoso malessere che ride;
 
 perché l’amore ha il Suo dolce nome,
 e le lacrime son l’inchiostro migliore
 per
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        | Che sia! Che sia una sorte buona e calma! E al mio ritorno, abbia una mano amorevole,
 poiché ho intenzioni che il diavolo poco ama.
 Mi sia amica tra le sue braccia benevole!
 
 Sarà così gaio il tuo palpitar mio cuor
 come il cuor di un giovanotto pien
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        | Quando vedo i tuoi riccioli, bella bionda, follemente in disordine a baciar l’aria
 la mia fantasia dolcemente sprofonda
 nelle belle cose, nell’aria che ti bacia.
 
 Talvolta, in un tuo gesto, son nudo e fiero
 spoglio dell’abito giusto o meno
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        | E’ un alba d’ oro che piano indora il fresco mattino grigio sul viale
 e si eleva solenne e puntuale
 senza nulla in se che si deteriora.
 
 - Andiamo, cuor mio, nell’oro e in gloria!-
 
 E’ il bel mezzogiorno d’ autunno,
 che nei cespugli e nelle folte
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        | Una luce soffusa giorno e notte decora di un infelice velo opaco
 le pareti nude, cadenti e smorte
 sul letto principe d’ oro e smeraldo.
 
 Aspra di deliranti fiori viola
 la tenda scura oscilla senza vento
 e tace sul bordo di un orlo rosa
 con i
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        | Dimentichiamoci presto del resto: della trionfante e dolente sventura,
 del viso falso e della voce impura
 che fanno triste il nostro cuore onesto.
 
 Suvvia, è sublime quando la chiamo
 la tua schiena sotto le folte fronde
 del sentiero dove l’ortica
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        | Se udite cara, questa mia umile ode col grazioso orecchio che vi s’ addice,
 con l’amore che piange e nulla esige
 vi canto fiori in versi s’ una lode:
 
 con tono lieve e un accordo di rosa
 adagio, con arpeggi poco rudi,
 elevo dei pregi ai sinuosi
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        | In una giornata di sol radioso una canzone divenne melodia
 del ricordo mio amato e glorioso
 e presto mi spinse in malinconia.
 
 All’improvviso comparve il suo viso
 emerso dall’oblio dove s’ arrese
 e in deliquio, ferito e quasi eliso,
 rivisse nel
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        | E’ migrata in altri cieli chiari dove il sole con raggi obliqui,
 irradia boccioli schiusi e vari
 spargendo ovunque odor ambigui.
 
 Perciò, in un silenzio penetrante,
 nell’ombra che cade sulla rosa
 e su un bianco giglio tremolante,
 è assente or e s’
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        | Nel silenzio che sento sì vasto e plumbeo vaneggiar sull’onda del mar che ci divide,
 m’ arrendo e vago vacuo ed etereo
 come piume d’ oca in un ciel sempre mite.
 Malgrado la distanza cucita e scucita
 sulla nostra dorata voce amorevole,
 malgrado il
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        | In punta di piedi e con la bocca che divide il ciel dall’azzurro
 e dalla penombra la luce fioca,
 mi fai fuggir come note di liuto
 
 verso le ambite vette dei seni
 o tra le gambe dove sei umida,
 o tra i capelli folti e pieni
 dove la mia mano cade
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        | Come l’autunno cado dal ramo e l’ascesa è lieve nel cuore
 del languore che non reca stupore
 al mio planar smorto e insano.
 
 Non bramo giardini d’ erba fresca,
 neppure le stelle poco bandite
 abbandonate da coppie lascive
 nelle pause senza resa né
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        | Il sol tacere della smorfia che lieve smorza il tuo desio
 è vago come il brulichio
 dei tuoi baci sotto la quercia.
 
 Dunque, baciamoci ancora!
 Senza indugio né perdono,
 nella brezza che ci mormora
 singhiozzi che ci dividono.
 
 Abbracciamoci, che
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            | 71 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
 
 
 
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