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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Carolina Villani Bidibambina
Le 136 poesie di Carolina Villani Bidibambina
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Ignoto è l'artefice
di quel dipinto arcano
giunto per me a redimere
l'estremità del fato
ergendomi da bui fondali
oceani di orditi oscuri
popolati da foschi angeli
fluttuanti in vorticosi voli
Abbraccerò la musica
in
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Sogno te
raggio fendente
in quest'aurora di prima estate
abbraccio te
dono del canto
lasciato al pianto di una cella
accolgo te
seme prezioso
abbandonato e senza terra
coltivo te
fiore assetato
nelle sorgenti in grembo
amo te
plasma,
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E' festa stasera
si esibiscono gli dei
Magia d'atmosfere
su spiagge dorate
di un eden ricreato,
intermittenze d'ombra
su questa marea
che cresce
La cerco
ma non la trovo
l'ultima luce
del mio sorriso
Uno sguardo
ci cattura,
ti
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Siamo solo polvere
impalpabili
frammenti d'atomo
dispersi
nell'immensità del vento
astri di luce effimera
che l'attimo fuggente
dipinge nel suo universo
- egocentrismi inutili
nello spazio di un momento -
attratti,
seguiamo il
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Integumenti d'elmo osseo
levaron l'ali
a sommerger
dal profondo abisso
rondine marina
incappata
nella trama spezzata
di un corallo
sfidando la corrente
e risalendo il fiume
che sasso di pescaia non arrese,
riemerse creatura astrale
a
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Nitido riappare
nella luce sfumata
di cobalto
e blu oltremare
il vermiglio
di un ricordo
rivedo te,
lo splendore
del sorriso
il calore
dello sguardo
la tenacia
di una scelta
piaga
prosciugata
nell'anfratto di un
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Aleggio
in libera cadenza
nel ritmo ovattata
scialando
il suadente calore
di virilità donata
scorgo
oltre l'argine
dietro il gazebo
la buia necropoli
dei fatui fuochi
spettrale visione
di mendace brama
a mondare l'onta
di
leggi

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Sola
fra mille voci,
identità riflessa
di questa luna chiara,
ascolto
pensieri di te,
cosmo infinito d'uomo
di come sei ed eri
nei meandri del mio cuore
la nobiltà
nel poetare d'incensi
l'arte
del miniare pensamenti
la forza
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Su questa tela bianca
nel vacuo silenzio
di una verde primavera
perduta
nell'arcano mare
delle anime minori
tratteggio
nello sguardo
un po' mesto
ma fedele
di chi attende
il suo padrone
l'agonia
di un palpito
che aspetta
lo scarno
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Nettare
sparso dalle ali del vento
ritorna
assaporo
dalle tue labbra
il desiderio di me
ardo
fra le tue mani
nella magia dei fuochi
di questa notte
incantata
senza risposte
ai miei perché
negli occhi
polvere di
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Nel silenzio dei suoni
di quest'alba chiara,
al precoce risveglio,
in un tumido ventaglio,
liquida la mente
dissolve un groviglio
tra fiumi di parole
e inusitati moti,
largisca intendimenti
il Principe dei venti,
fendendo l'otre
sui
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Nelle latebre
della mente
è un macigno
come scrigno
su rubino
divenuto sangue
su smeraldo
tramutato in fiele
è lacrima trafitta
di falena
a mostrar l'ali
sotto il vetro
di una teca
bocciolo pressato
in un antico
leggi

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Al suo germoglio
irradiava di stelle il firmamento
quella passione
esplosa come magma
fondeva la terra e il sole
infiammava di colori il vento
ora è roccia nei gelidi fondali
di un abisso buio e inesplorato
va eruttata dal fuoco di
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Pare un lamento
un'eco di dolore
quel suono cadenzato
oltre l'uscio eretto a baluardo
di silenzi e paure
Mi strazio a guardare
lo scempio che della gioventù
consenti a questo mal di vivere
mi ribello
inerme e senza scudo
alla crudeltà del
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Sogno l'attimo rubato
nel mutare del tempo
dolce illusione
di un ingenuo sentire
Uno schiaffo al risveglio
ed è vuoto
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Forse oscurerai agli occhi
il placebo dei miei vuoti
e placherai lo spirito
recensendo simulati moti
ma il tempo del quando
non svelato
furono sincere note
di uno spartito breve
graverà sull'ombra
di una passione
inutile
celata,
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136 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 136.
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