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♦ Marco Veronesi | |
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Giuseppe Zingale
Le 623 poesie di Giuseppe Zingale
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Amo intercettare suggestivi paesaggi della memoria.
Infondere linfa vitale alle pianure della mia storia.
Deputare al silenzio lo scorrere evasivo dei miei soggetti.
Aspettare un sorriso degli angeli benedetti.
Interloquire con voce pacata con le
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Nel crepuscolo di ombre sfuggenti si coniuga il mio diniego.
Io figlio di amletici dubbi recito la mia parte nell'imbrunire dei meriggi.
Nelle pieghe dell'anima le spine del mio dolore.
Nelle infertili divagazioni disdegno il mio inerte sentire in
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Avrei voluto ancora riflettermi nel tuo sorriso.
Mitigare il tempo tiranno aspettando un plauso.
E nelle corse folli incontro al vento
dirti quanto ti amo nella notte e nel tormento.
Toccare i tuoi capelli e rimanere fermo e incantato.
La luce dei
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La nudità dell'anima commisura il mio tormento.
Nelle pieghe sanguinanti dei villi risiede il mio lamento.
Corre sul filo della malinconia la mia triste deportazione.
Nei gangli arrugginiti dei miei vaghi pensieri decanta la
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Era l'alba di un giorno percorso da strani fremiti di gaudente spensieratezza.
La culla dei sogni disegnava arcobaleni che mistificavano l'irrealtà.
Le noti dolenti della malinconia non denigravano il mio corpo
La luce dei colori dell'anima
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E se domani dovessi imputare ai sogni la mia felicità sarei obbligato a dormire a lungo.
In questo spazio aperto che è la vita quotidiana non rinnegherei la proliferazione delle idee.
Lucida follia e placido silenzio si adunerebbero in me
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Vele tese a navigare.
Sogni veraci da interpretare.
Cortili di bambino ferito dagli schiaffi della malinconia.
Anarchica alchimia di futili valori da sfiorare la follia.
Al cospetto di una natura ostile vago impenitente.
La prostrazione al peccato
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Mentre sui colli della speranza vola la mia fantasia,
ebbro di poesia disperdo semi di fertile rugiada.
Nel pudore stanco della mia esistenza voglio far brillare
stelle lontanissime.
Nei panorami baciati da luce alabastrina
riposerà il
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E li si ricompose il mistero degli occhi che videro magiche stelle disegnare traiettorie fluorescenti.
Nell'infinito desiderio d'assoluto la forza dei pensieri dava scacco alla noia di luoghi fatiscenti.
Il miracolo della cornucopia trovava spazio nel
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Amo il disincanto di una solinga Luna che si perde nella vastità della notte.
Rincorro l'armonia che ne affascina il desiderio e procaccia la sorte.
Lungo un cammino di solitudine sei tu il faro che mi guida.
La livrea bianca mi abbaglia e si
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Non sono più il custode dei miei sogni.
Sono volati nel vento delle illusioni.
Ho scomposto l'anima in tessere sconosciute.
Il dolore insistente ha sopravanzato il mio destino.
Non disdegno più la cattività in una vita grama e
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L'antica gloria dell'iridata giovinezza scema lenta nella pesantezza della maturità.
Gli occhi fulgidi che penetravano grandi arcobaleni ora indietreggiano nell'alba del passato per colorare la vita fattasi grama.
Il segno ineluttabile del
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Io pietra erosa da un tempo ingiurioso
Navigo a vista con un timido sorriso.
Nel labirinto della mia malinconia sconfina sordida la noia.
Questa profonda ferita dell'animai mi concilia l'anarchia.
Disarticolata memoria di ogni mia follia piange
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I miei sogni sono intrisi del profumo del tuo corpo.
I tuoi occhi sono l'eclissi delle mie ambasce e dei miei malumori.
Hai coltivato dentro me il seme fertile dell'amore eterno.
Nei passati giorni vissuti al cospetto della passione
si è
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La memoria si deposita nel tempo ingrato dove brucia la mia malinconia.
I veti del silenzio lacunoso sono spire dolenti di nostalgia.
Mi sono spesso macchiati di peccati innaturali saziando la mia voluttà.
Ma nella resa della coscienza mi ha
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La mia vela lascierà gli ormeggi e lontano dal clamore approderà su lidi sicuri
dove un silenzio complice di nuove idee farà da viatico alla esaltazione della poesia.
Lunghe scie di stelle nella notte illumineranno le armoniose
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Giuseppe Zingale.
Amore che hai stimolato il nascere di gemme di orchidea,
regina del mio invaghito tempo del cuore che ansima per il nostro connubbio.
Musa per i mie affanni, Sole per il mio triste umore.
Mi fai cavalcare sogni felici, mi fai coltivare emozioni
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L'anfratto frastagliato dei miei arditi pensieri è allagato dai marosi.
Così si disperde il significato delle cose e la teoria dell'esistenza.
Grigio il fango del mio cattivo umore mi plasma tutto.
Non trovo la forza per rimediare al
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S'ode dentro me un respiro caldo di Primavera.
Teneri virgulti armonizzano onirici paesaggi.
Vorrei conciliare la ragione e il sentimento ma la natura me lo vieta.
Rosee sembianze i volti nuovi della felice stagione.
Il delittuoso Inverno ha lasciato
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Le parole sottaciute all'ombra del silenzio fanno più male dell'agonia.
Io desiderio inespresso vincolato perenne alla mia lucida follia,
scorgo nell'abluzioni dell'anima la mia inattacabile empatia.
Sorsi di sorrisi e buon umore guadagnano
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Amo quel raggio di sole che rompe gli indugi.
L'aria fertile che drena i pensieri e scioglie i sortilegi.
La natura madre della speranza mi fa trattenere il respiro.
Voci e colori pastello ne rallegrano i sensi fino al canto di un coro.
Non demordo
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Si rincorrono i sorrisi decantati nell'inverno avaro.
Tu ed io siamo specchi riflessi da una luce di un faro.
Colgo nella tua grazia accenni di simbolica armonia.
Il canto della tua beltà si fa melodia.
I nostri destini incrociati hanno
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Io avventore delle mie sospese identità guadagno mestamente l'uscita.
Non resto coinvolto nel fuoco ideale delle mie vanità.
Brillare di luce riflessa da un senso di inappagamento.
Ma un sorriso aperto all'anima della gioia mi
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Nel crogiolo di mille ideazioni vengon fuori gli inappagati progetti.
Ho giocato le mie carte spesso in una coesa solitudine.
Ho tracciato la vanga sulla terra arida dei miei sentimenti.
Ho cercato risposte pragmatiche alla mia volatile fantasia.
I
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Di un rigagnolo fresco si bagnarono i tuoi lucidi capelli.
Oltraggio al mio pudore dedicasti la tua passione a miei lunghi stalli.
Incoscienza mi prese quando ti mostrasti in tutto il tuo splendore.
La vita è degna di essere vissuta se non
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Il linguaggio dei mie sogni cerca lontananze d'azzurro.
Voglio scoprire luoghi sepolti dalla ruggine del tempo.
Spaziare su spazi erbosi dove non ti pervade la noia.
Il linguaggio delle emozioni conserva un leitmotiv
che fa maturare percorsi
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Le risorse maturate nell'aurora dei sogni mitigano il senso del divenire.
Colgo nell'estasi della fede la vittoria su ogni peccato.
Strano sentire il mio ideale di uomo imperfetto.
I cammini convergenti verso un inaspettato destino mi illuminano gli
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Ho derubricato le mie illusioni nell'alveo della paranoia.
Una triste canzone langue nel vuoto degli abissi.
Come sfruttare il dono della brezza per riconquistare il domani?
Schiere di anime silenti fanno da cornice al mio dipinto.
Le vesti vergini
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Promessa disattesa delle mie ambizioni.
Fuggo tra la menzogna e le molteplici ideazioni.
Nelle narrazioni dei mie nocumenti coltivo l'anarchia.
Rabbia repressa il dono alla follia.
Codardo il sentimento dileggia la mia dignità.
Non apro
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Nella lenta erosione di un tempo fustigatore raccolgo imiei pensieri.
Amo la natura con i suoi incanti affabulatori una volta in più di ieri.
Leggo nel sapore dei ricordi tutta la mia evanescenza.
Sobria vanità, ancora di caritatevole
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623 poesie trovate. In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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