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Maurizio Melandri
Le 422 poesie di Maurizio Melandri
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Prima di separarci
vorrei venissi
a leggere i miei occhi
ancora una volta
Inesorabile
é il disincanto
là dove il vuoto
immerge i suoi simulacri
Ascolta nella notte
come singhiozza l'upupa
evoca un delicato pianto
simile a
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Passeggio
tra i miei silenzi
passo dopo passo
lungo il frusciare
di queste morte foglie
inseguo suoni che non sento
odori che non trattengo
dita che non mi sfiorano
e avanzo spoglio
fino alla cima dei miei pensieri
ad incontrare l'eco
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M'arresto
a guardare il cielo
rapito da chissà cosa
e solo gocce di pioggia
fredde
insistenti
m'inondano il viso
consumato dai sogni
dagli amori sbagliati
da pensieri sfregiati
Ghigna nell'oscurità
il testimone che
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*
Aleggiano
sono attimi nel nulla
speravi volassero lontani
dal tuo cuore
dal tuo sentiero
ma ti accorgi che v'inciampi
mescolati al fogliame morto
dell'Inverno
al frustare del vento
Non vorresti trattenerli
rammentare ...
Ma
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Volgo la schiena
leggero mi rimetto in marcia
la bocca densa di sapori
la testa di pensieri
mentre contraggo il petto
in questa oscurità che acceca
Di muro e ghiaccio
ho dipinto il verso
non ho più cuore
solitario
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 | *
Io sono nessuno
ma capisco quando mi parla
il Vento
quando la notte
scuote come foglia
e mi riveste di pietra ruvida
Quando negli occhi
restano impresse
le lacrime del cuore
come pioggia cadente
sui fragili passi del Nulla
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 | Sorseggio
la mia dose di Veleno
tintinnio nella testa
s'adagia sulle labbra
cristallino calice
ingurgito senza fiatare
prigioniero del mio corpo
Scende in gola
linfa bastarda
si fa strada nel sangue
arriva al foglio
Oh si ...
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 | Un giorno
i nostri pensieri
germoglieranno colori
per rammentare al mondo
il tempo in cui l'attraversammo
Nudi abbracci
consumeranno la luce del Sole
sanguinanti brividi
evaderanno sotto pelle
sfiorarsi l'Anima
non é mai
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 | Sei nell'aria
come farfalla che d'alito leggero
si fa carezza di colori e grazia
Sei nell'aria
virtuoso arpeggio
d'un violino errante
fremito sognante
che il passo ispira
l'ora struggente che in mezzo al dì
tempo sospende
e
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 | *
Tace
la spada nel petto
a mani nude
raccolgo polvere luminosa
di stelle
Stanotte
m'arresto a guardare il Cielo
gocce di pioggia
mi rigano fredde il viso
consumato dalle illusioni
Immobile il mondo
nel battito sordo del
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 | *
Una lenta, ultima
ora di passione
Per lenire della morte
il fatal tormento
smarriti tra l'anonima gente
tra milioni di facce
vinte dalla Vita
Mi respiri accanto
malata come me
di sogno e di follia
graviti attorno alla mia Anima
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*
Vivo
incendiando il verso
nel giorno che si scioglie
nell'amaranto e senape
Soffia l'Amore
sopra gli arbusti secchi
allampanati rami
s'accendono d'ogni timida scintilla
Ammicco un sorriso
lo spengo come sigaretta
aspiro
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 | Qualcosa di noi
d'impercettibile
é caro alle ombre
della Notte
In questo vortice
scavato nel cuore
come pozzo nell'universo
s'annidano angeli e demoni
Ogni volta che scrivo
anelo la stella
che non tocco
brillarmi accanto
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 | Vivo
seminando il bene
ma non sono affatto santo
Amore e dolore
disegnano sulla mia mano
linee
incroci
che non riesco a dipanare
Idolatra
di amori assoluti
in mezzo al destino
ho incrociato più sogni
che verità
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*
Sospesi
controcorrente
lungo il viale dei Venti
inclini più al sogno
che alla ragione
Libere àncore
in oceani abissali
soffici ali
sopra spazi cosmici
immersi
nei più muti silenzi
Attendiamo
un segno
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*
Ogni volta
che m'allontano
dai tuoi occhi
ogni volta che il mare
che vi é racchiuso
si riversa altrove
non nel mio petto
Io muoio un poco
Ogni volta
che trasparenza
nell'iride racchiusa
illumina i passi altrui
non
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Invia un messaggio privato a Maurizio Melandri.
Porto inciso
sulla pelle
i tuoi colori
E la carne
si è fatta Poesia
adombra
di sacre immagini
Ma sulla strada
del destino
avanzo solo
Un monumento all'ossessione
brividi e nostalgia
in testa
Del tuo sfiorarmi
ho
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*
Tutto
finirà tra i cocci
dell'oblio
o in Eterno
resterà conficcata
questa lama
come Croce di Dio
sul monte Calvario ...
Nessuno
conosce le ragioni
di un Amore
destinato a divenire
volo dell'Anima
Nessuno
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Tornerò
un giorno
portato dall'ombra
al tuo profumato talamo
per lasciarti sugli occhi
la mia Poesia
per baciarti le ciglia
distese dal sogno
Per stringerti a me
abbracciata al mio corpo
fino all'alba
e poi oltre il
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Le mie mani
rami per toccare
le nuvole
Stringe ancora
la catena alla caviglia
sussurri diabolici
accendono fantasie vampire
nella mente
Troppe le strade
smarrite
nel cammino verso la ragione
Lontano
iridescente scorre
il
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Nutro versi
col mio stesso corpo
questo mondo del Nulla
non dà pace ai miei pensieri
Urta
la mia ombra
pareti di cemento
atterrando nell'insonnia
su cui navigo
in nostalgica solitudine
Ho dato veleno
ad un Amore
l'ha
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 | Nella muta stanza
brilla il tuo volto
dal lunare pallore
Ti guardo
in silenzio
dolci diamanti i tuoi occhi
mi han bruciato le ciglia
Taccio
indovino l'Amore
lo sento
lento
scivolare sulla pelle
Tutti i perché
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 | Nel silenzio spettrale
s'aggirano le nostre ombre
La bianca Notte
diffonde profumi e incensi
Tra i tentacoli del buio
s'aggrappano al respiro i corpi
col timore di liquefarsi
nell'immaginario sesso
Voltano lo sguardo
gli Angeli
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 | Vesto parole
di nuda carne
ogni segreta intimità
vibra su questi fogli
dipinti in silenzio
Febbrile
la scrittura scava
nelle mie anguste stanze
Labirinti illogici
dilemmi
che mi contraggono
il petto
Nelle estenuanti
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 | Mi stringo a Te
scollandomi le tante maschere
di dosso
Tacciono i sensi
travolti
quando l'infinito muore
e gli occhi annegano
vinti dall'orgasmo
Scanso la Morte
con l'inchiostro
nel fluire mio sul foglio
Solo così
mi
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 | Nel tuo volto
langue
pallore lunare
Forse
la mia canzone muta
verrà a strusciarti l'orecchio
stanotte
Troppa solitudine
accarezza le nostre vite
magri giorni
succhiano linfa perduta e vuota
Siamo maledetti
con questa fame
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 | Fantasmi
l’uno nelle ossa dell’altro
più non ci separeremo
persi da nessuna parte
tra la polvere del tempo
In fuga
da ogni dimensione terrena
sui poli dell’eternità
abbiamo alimentato
un amore disperato
invulnerabile
dentro i miraggi
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 | Dovrebbero riempirmi
d' oro e diamanti
per mettermi a tacere
ma rifiuterei
Perché sono ricco
straricco
di Dolori
di Ansie
di Sfortuna
e di Nemici
Adoro
questo mio vagabondare
senza meta
questo peregrinare ondivago
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 | Signore supremo
Tu che sconvolgi
il mio Cuore
con la stessa forza
con cui muovi le maree
Tu
estasiante sopra ogni altra cosa
ma capace di annientare un Uomo
con un sorriso
Tu
Padrone di ogni istante
che appartiene all'Infinito
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 | Prendi il mio Cuore
da tempo l'ho abbandonato
stanze buie
popolano la mia Anima
nessun quadro alle pareti
nessuna candela accesa
solo polvere e contrasti
solo ombre mute
come arazzi sbiaditi
appesi a lunghi chiodi
conficcati nella pelle.
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422 poesie trovate. In questa pagina dal n° 211 al n° 240.
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