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Le 54 poesie pubblicate il giorno 27/11/2014
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Gemon le carni sfatte
che un dì venal voluttà
e piacer sottile dieder
a turpi bramosie maschil
le vedi
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Lacrima e ingoia
sul tempo che vola
e lenta mese su mese
la vita s'invola.
E gli occhi trucco viola
e zigomi color terreno
mostrano al mondo il meglio,
del carnefice e del suo veleno.
Lacrima e ingoia
sangue e dolore
perduta vita di
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| dai piedi di una croce
s’alza forte il grido di dolore
d’una pietosa madre
violentata nell’amore
privata della vita
di quella vita che lei ha donato
hai margini di una strada
s’alza forte un urlo di dolore
di una giovane donna
violentata nel
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| Forse... è quel che non ho detto
che s’incaglia sui rammarichi
rendendo inutile ogni passo
serrando le orecchie a
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| Chiuso in una stanza
penso a te.
Sulla terra
segnale
sembra non arrivare.
Basta un nanosecondo
un minuto
l'attenzione di un attimo.
Collega la mente
fondi i pensieri
lascia andare
ciò ancora latente
manifesta
il tuo inconscio
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| agli occhi del cielo
padrone dei tuoi beni
sarà la ruggine
quando avranno rovesciato
i tuoi forzieri gli angeli
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| Nuvole basse di nebbia
sguardo posato sull'otto
graffi ramati dell'Horus
miele intinto di semi
Ipno elargisci il
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| Mi rifugio in te
Non perché sei bella
Tu non esisti
Sei selvaggia
Inesperta
Di giorno fuggi e io ti
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| Solidale con te donna,
vittima ignara dell’ orco d’ amore.
Preda docile sei alle voglie
d’ un uomo tiranno ed egoista,
che vuole per sé tutto di te:
il tuo corpo, la tua anima ...il tuo respiro,
annientando la tua dignità,
la
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Nebbia a diradar sull'acqua putrida,
puzzo a schermir grigia morte.
Fantasma ad oscurar riva e
fredda anima a soffocar
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E' overo so' pesante ma 'o triato
è 'o specchio cunzumato 'e chesta vita.
Vestuto dint''e panne 'e
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E non sapere
da dove cominciare
se il darti piacere
ha il suo prezzo da pagare
se la vergogna si deve indossare
o ingoiare come una mela amara...
Sentire il desiderio di cambiare
divincolarmi per scappare
affondare nel tuo terreno
macchiare di
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Oh, amica mia
conoscerti mi tocca
più di quanto io volessi.
A te che gli occhi mi fai chiudere,
a te che
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Stasera so d'amarti
audaci i nostri sguardi
conservano carezze
La camicia di seta bianca
ha ancora il tuo profumo...
all'imbrunire della sera
siamo io e te
Ho rapito i tuoi battiti
a braccia conserte
scruti la mia mente,
ci sfiora il
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| Ancora una volta
ascolti il suo "mi dispiace"
e ancora una volta
lui cercherà di imporsi
coi suoi occhi maligni
pieni di minacciosi silenzi
dirà poi cose che la tua voce
non potrà mai dire.
Capitan giorni in
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| Di quei mattini, nel poco a poco di riducibile distanza,
tra i muri assonnati della stanza e aromi di tè nero
- in schiuma d'accordi del solo nostro sorprenderci -
eravamo silenzi eravamo: bianco sopraccielo dell'ora
a sgusciare
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Lia |
27/11/2014 21:33 | 4965 |
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| Una bambola,
le braccia staccate
dall’esile corpo,
distesa sul selciato,
a faccia in giù’.
Non c’è traccia
di lamento
o gemito di dolore:
solo quel corpo,
immobile,
che chiede calore
o qualcosa di palpabile,
come una
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| La luna
rischiara le chiome
dei pini d’Aleppo
nell’ora dormiente.
Le cime dei cipressi
severi e immoti
soppesano
rari passi ovattati.
S’adagiano nel silenzio
le piccole ore
che avanzano verso l’alba;
e un alito di vento
sfiora dolcemente
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| Quando nella coltre di molecole
il pianto echeggiò sul cielo
e dipinse uccelli e tuoni,
fui la tua nuvola.
E
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L’amore è un piacevole ritornello
che in maturar di vita attrae lo core,
il suon del flauto ch'adesca l'augello
al bosco cercar tenero tepore.
Di voi Madonna, quello che m’inquieta
sia di bella creatura che s’allieta,
fra l'aulenti prati
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Vorrei sognarti un po’
cullarti sulle nuvole del mondo
scaldarti con le mie parole
dagli inverni della vita
Vorrei colorare il tuo cielo
con pezzi d’anima fragile
scritti nel mio cuore
con polvere di stelle
Poter vedere le tue parole
crescere
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Sono un vecchio quartiere
Con le strade parallele,
Tanti giardini spalancati
E resto attento
Per cullare i bimbi.
Sono antico e quieto
Solo la vita mi sfoglia
Tra terra che urla,
Soffrire delle paure
Nell’ infinito nuovo mondo
Che squilla
Ai
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Del giorno, cosa rimane,
ora che la notte avanza,
ora che l'oscura Signora,
di falce armata,
dall'orizzonte,
ci scruta.
Cosa rimane...
Ricordi? Pochi,
raccontati al calar della sera,
nascondendo il dolore
ladro colpevole,
di rubar
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Unico tormento
Forza prima
alito di vento
Ferma, questa
Anima
immobile
Di Pace
priva
Nell'assenza
del tuo amore
è questo
il turbamento!
Donami
Quel gesto improvviso
quel soffio
di serenità
Troveró il mio
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Sverna, migrando verso il caldo,
abbandona il sonno silvano,
solo il cupo silenzio resta ghiacciato,
compagno del candido manto;
Erano rose e profumi di fiori variopinti,
parole a fiumi, cristalline, frutti polposi
buoni da baciare, da mordere,
In
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Marito e moglie, muti, in piena crisi,
seduti innanzi al giudice, sicuri
d’aver ragione! Entrambi eran decisi
ad
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Forse mi nasci d'occhi limpidi
fiume inquieto inaspettatamente
morbido
da una voce di madreperla ucciso
t'immagino
per fiato d'onde maschio
curvo
sulla linea dell'amore rivolta
a schiena libera
potresti essere
dolore dell'inverno sbattuto di rami
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E' muta anche la siepe sul sentiero
che raccoglieva sciami mugolanti
in cerca delle bacche sui grondanti
rami gonfi come le vele di un veliero.
E' vuoto il mio meriggio e non mi affranca
dal peso del non so che mi calpesta,
si fa la solitudine
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Padre,
quando attaccasti
il buio ai miei piedi?
A seguir i miei pensieri,
mi ritrovo, solo quando
l’oscurità
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Per la neve
che vestirà le candide spoglie,
per il sole
che illuminerà un passato di ombre,
per il
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Pagu |
27/11/2014 15:56 | 3232 |
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54 poesie pubblicate nel giorno 27/11/2014. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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