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Le 49 poesie pubblicate il giorno 02/07/2015
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Il rosso bagliore ciliegino
accecò una cornacchia nera,
pesante nel cielo del mattino
pesante nel cielo della sera
Aleggiava rutilante luce
dal tondo grume sangue degli uccelli:
crudele luce,
tagliente come lame di coltelli
Dal ricurvo
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| E’ triste il mare,
mesto, scorato,
i tanti drammi
lo hanno segnato.
Ha visto finire
moltissime vite,
i loro sogni,
le speranze svanite.
E’ avvilito il delfino
ha smesso la danza,
ha perso per sempre
l’antica baldanza!
Hanno i pesci
gli occhi
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Amami,
non lasciare che il vuoto
riempia i ricordi.
In questo tempo arreso
siamo l’alba e il tramonto
dei nostri giorni,
la gioia e il dolore
dei nostri
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Mi hanno detto,
appena nato e dopo,
ciò che sono,
di che natura vivo,
qual'è il mio significato,
qual'è il mio limbo,
qual'è il mio scopo,
qual'è il mio censo,
e io, redivivo bimbo incompiuto,
all'uopo
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Or per quanto taci e chiudi gli occhi
nulla ti sfugge e al nulla sfuggi
desolante e amaro è il ritonar nei luoghi
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Sulle labbra
fresca brina,
sogno che scivoli nel cuore
come sorso d’acqua;
Vibri,
t'espandi
sino ai confini
di un
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| Aspetto,
l’alchimia dell'oscurità delle notti
a farmi compagnia
con i suoi silenzi
che attraversano i corridoi della mitezza
aspetto,
i passi dei sogni che
ritardano ad arrivare,
aspetto,
i crepuscoli per illuminare
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| Anche Cristo morì
a trentatré anni.
Perì tra gli insulti della folla
e sua madre lo vide appena.
E poi tornò. E parlò di luce.
Vorrei questo fosse il mio Regno dei Cieli.
La neve che si scioglieva è
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| Senza fretta passa il giorno
e silenziosa si fa avanti
l'ora tanto attesa,
l'ora del mio amore
come un figlio che nutro
così è il momento che aspetto,
quante frasi ho preparato,
tutto ora mi esplode.
A porta chiusa già
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| La mia estate
nasce dall'abbraccio senza pari dell'Appennino,
nel volo solitario della ghiandaia
e il saluto di colline
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Forse starai pensando ancora
a quella pioggia scura
a quelle nuvole scarne e distaccate
e al cielo che prometteva amore
Il rumore del mare
sembrava non finire mai
ma accarezzava il nostro distacco
in un giorno senza tempo
Probabilmente non
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Potrei far a meno di milioni di cose
ma certo
non dei tuoi baci
ormai
sono droga per me
per la mia Anima
per le mie labbra
sensi a crear faville
corpi urlanti piaceri di Abissinia
Cuore pulsante Amore
labbra da assaporare lentamente
o con
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| sulla costa s'infrangono le onde, le scogliere profumano di ricordi, di antico
non è azzurro il mare, ma grigio e spumeggia, spumeggia all'alba
non ho dormito stanotte, ho guardato in basso
a dirla tutta, ho pensato, sognato
rannicchiato
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Come favole antiche narrate,
ascoltate davanti al focolare
in una sera d'inverno,
come melograni cremisi accesi
ai raggi di sole che inventa un nuovo giorno.
Tesoro mio,
come le grida di bambini nei cortili,
nei sussurri di donne in amore,
nelle
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Eolo |
02/07/2015 19:49 | 2133 |
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| Sale
tinteggiando di rosso
l’aria
del suo mordere
attraversa stanze
senza chiamare
quasi correndo
il vento non fa differenza
tra la montagna e me
...mi spinge
e sussulta ancora
nell’eco
Ogni battito
si riconosce
dalle
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| Perché ti chiamarono con questo nome
che vuole dire “vincitore del mondo”;
questo lo sa il Signore Dio nostro:
Angelo avresti dovuto chiamarti!
I tuoi fratelli Cherubini
prepararono quei bagagli,
con sette giochi da portare,
in quel tuo
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| L'assenza esprime amore.
Lontane parole all'anima mia giungono,
come profumo di un giardino nascosto.
Acqua pura che togli la sete, toglimi
l'arsura intensa di pesanti pensieri!
Quanti desideri un po' sgualciti ...
Vorrei vederti un solo
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| Umilmente mi aggiro
nei vicoli della mente
di notte, tra rivoli di sapienza
alla luce di una fioca vampa,
novello Diogene,
in cerca dell’Assoluto:
La divina conoscenza
che mi strazia e mi consuma
ma sfuggente non mi arride.
S’intravvede, poi mi
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Lucente stella d’Orione
allieta cuore.
Favola rallegra file perenni, d’un mondo
fatto d’esseri viventi,
contorna costellazione di sogno,
scelgo nel creato fattori splendenti,
fatti di gioie e sospiri.
Cadono preconcetti e concetti
dove
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Rincorrersi nel tempo
per congiungere spazi di attese
Amanti lontani...
pensarsi nel buio
aspettare
che il moto pigro della vita
riporti vicino
Labbra sfiorano labbra
mani cercano contatti
nel lento ballo celeste
fremiti di attesa finita
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Ho sentito un fremito,
partito dal mio cuore,
quando parole nel vento
mi portavano calore,
annientando solitudini...
ho voglia di nuovo,
ho voglia di cieli azzurri
e spazi infiniti
dove immergere
i miei pensieri ardenti
e abbracciare quel
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Lieve m'accarezza
mattutina brezza,
allo spuntar del sole
dolcemente mi trastullo
nel bacio leggero
che di viole profuma.
Su colorate corolle
farfalle sprofondano
dal prezioso nettare
rapite.
Lontano del mietitore
il canto
fra dorate
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Quando la stella del mattino
lentamente si immerge
nella prima luce dell’aurora,
un trionfo di rosati toni invade il cielo
e il silenzio di un mondo
perso nell'incanto dei sogni.
In quell'ora,
là fra gli antichi cammini del borgo
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| Anima e corpo, bene e male, scorrere, ricercare
sul crinale di salite erte e spigolose, scoscese
discese che s’alternano a forme di vissuto, non
condiviso.
Dualità ancorata sofferta, in ciò che emerge, in
ciò che il senso
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| Maestose si estendon della vecchia Thugga
le rovine di civiltà di tempi morti antichi, qui
si aggiran pieni di curiosità sotto il calor
del sole di turisti stuoli, il capitolin tempio,
al favor di Giove Giunone e Minerva eretto,
gode
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| Mi chiede un giovanissimo mio amico
un consiglio su come aver successo
a scrivere poesie, ed io gli dico:
“Devi portarti
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| Ti ho presa per mano
ti ho accompagnata verso un cielo azzurro,
ti ho guardata negli occhi e ti ho ascoltata.
Ho
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Ne usciam sconfitti:
se proviamo ad interrogar il vento
farci raccontar cosa c’è, oltre;
con lingua di bambino
voci familiari che non riconosciamo
giungono all'orecchio.
L’Anima rarefatta e offesa
si difende e si ricostruisce
baluardo
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| Il lume di una candela
sfavilla
e s'anima fulgente vena.
Ogni cosa d'intorno
prende vita... in quell'immenso
amore e in quel fervore crescente
nell'immagine di donna vera
passionale e libera. Unica vocazione
indelebile, scritta sui muri
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| Un fiume impetuoso scivola a valle
alle sue frementi acque
nei miei giorni di vita
ho bevuto.
Non fonte d'eterna giovinezza nascondevi
ma realtà slavata dalla corsa del tempo
e ora nulla scuote il cuore stanco
e ne rinfresca d'allegra
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49 poesie pubblicate nel giorno 02/07/2015. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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