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♦ Adriana Bellanca | |
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Le 47 poesie pubblicate il giorno 16/08/2016
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Ma se la dolcezza è dolce,
a cosa serve, quando si è appagati,
rimuginare su incertezze e dubbi,
amori, vite e mondi indecifrati?
Berrai la vita come un'aranciata,
ostenterai miliardi d'intenzioni,
nasconderai virtù, se mai
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occhi negli occhi
vedemmo noi
accendendo un sentiero
tracciato di stelle
vedemmo l'anima
desnuda...
spoglia come
candidi fiori i più belli
dei prati freschi
dei boschi incantati
dalla magia del silenzio
E Silenzi...
i nostri
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| Aggrappati come funamboli
ai loro ricordi
tutto pare fermarsi
rimane solo il fruscio
dei loro pensieri.
Il vento accarezza i loro visi
che guardano al cielo
tutto è fermo.
Nei loro occhi danza la malinconia
e tristezza
c'è
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| Graffiando fra le radici di una passione antica
tra i contrafforti di granito spazzati dal maestrale,
impaziente e feconda nell'incanto di una barbagia ostile
parlava d'amore e del dolore di questo borgo dolente.
Cosima voleva arrampicarsi fino al
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Il cielo era ancora scuro
ed il vento soffiava
fra i pensieri delle nuvole
pronto a sfiorare i rami
delle fragili foglie appese
tremando un vortice d'abisso
Non si arrendeva il lamento
in un lembo troppo freddo
ogni ombra era una promessa
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| A martelletto
in tratta di cavalcata
che vibri lo stomaco
e insegua l'adagio...
polvere sollevi gocce
di chi onora lacrima
e al pari di una melodia
si inchini
e musica accudisca...
è universo bellezza
e appartenne all'uomo
al pari
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Io... Guarderò
i tuoi capelli corti tinta argento
i tuoi racconti vecchi senza tempo
e i tuoi sorrisi stanchi di rimpianto
li ricorderò.
Io... Venderò
le mie pistole nuove un dì all'incanto
i miei aghi di pino al
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“Io sono il conte Dracula
io sono il re dei vampiri
io sono immortale”
Forse risorgerò da questa stanza
ultimo pipistrello
che si beffa della nebbia
e della luna sporca nelle notti
Dell’estate maledetta
perché io sono il Re dei
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Fallait- il que je baisse la garde?
Fallait- il que tu me regardes?
Fallait- il sonder ton âme?
Fallait- il me faire du charme?
Fallait- il accueillir ta douceur?
Fallait- il entrevoir ma pudeur?
Fallait- il que que tu m’enlaces?
Fallait- il
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Dimenticare
vuote conchiglie,
labbra color melograno,
un amore
con gambe d’argilla
e occhi di finta passione.
Son figli di noia
portati dal vento
in compagnia di ricordi
vestiti da sposa,
paggetti formiche,
che tengono il velo
per poche
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Quando la mia vista sarà offuscata
le mie mani si muoveranno poco
le ossa dolenti impediranno i movimenti
i ricordi si mescoleranno e si perderanno
nella memoria sbiadita
in quell’attimo il mio animo si rattristerà
per la luce che
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Il sole
sfolgora all’orizzonte,
e nella sera
del dolce sorriso,
tra nubi d’affetto,
l’ombra cala
al palese amore.
Brio d’angeli
vive nei cuori
il dì che nasce,
non teme gli anni
che passano
negli affanni.
Belli come l’amore
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Dove mi stai portando?
Su quale vetta
a inerpicare i sogni proibiti
spire che si arrotolano su di noi
i nostri segreti desideri
tenuti serrati nei pugni
il tormento e l'estasi
dei silenzi urlanti
covati in nicchie nascoste
Verso quale
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Sabyr |
16/08/2016 19:10 | 1716 |
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Del viaggio ricordo solo la fatica
non la partenza e neanche l’arrivo
ma fu lungo quanto una vita
una vita alquanto lunga
A giudicare dalle fermate...
C’inerpicammo su per le montagne
e distese vallate,
ai bordi della strada
Terra bruciata dal
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Danzano nella notte magica d’inverno,
al chiarore etereo di un’esile fiammella,
come sortite fuori dall’Inferno,
l’una
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Sento ancora il mare odoroso,
l'allegria malinconica del porto,
la rudezza delle tue mani distrutte,
e quel sorriso giovane e garbato
in un volto fresco e felice
un po' stinto dalla vita;
forse non ti rivedrò più,
soave ricordo di
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I giardini della mia adolescenza,
alberi di ferro ed erba urticante.
Mi fermai nelle chiese a lavarmi
lasciando il mio pianto tra le offerte.
-Se fossi riuscito a toccarti la veste-
Rimasi sempre davanti a quel velo
prostrato, ai piedi dell’Arca
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'Stamattina i bar sono chiusi
e lo stomaco si dà i pugni,
aspettare il giorno seguente
o forse un anno
per
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il fragore dei silenzi
mi avvolsero i pensieri
lungo i sentieri ciottolati
inerpicati lassù sulla collina
ove la brezza frondosa
mi spettinó i dubbi sollevati
dal sentirmi perduto
-dopo l 'emozionale diluvio -
prese la mia
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Non trovo motivo
ma il ghiaccio non scioglie;
dev'essere il tempo
che, in fretta non passa,
attende anche oltre
ben al
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Attimo di vita
sottratto, carpito
da uno sguardo
da un'occhiata furtiva
che come un fulmine
attraversa il velo dell'innocenza
lacera il
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| Pianto di gioia,
d'amore, di dolore...
Bambino, adulto e anziano,
camminar per mano.
Nel pianto
un cuore infranto
e per magia
un sorriso rifiorir d'incanto.
Nel pianto del bambino,
il cuore a lui vicino.
Capriccio del mattino
Nel pianto
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| Piove da un’ora soltanto
ma il bambino pensa
che già piova da tanto.
Piove sui tetti e sui muri,
piove sul lungo viale
piove sugli alberi oscuri
con ritmo triste e uguale.
Piove e lo scrocio si frange
sulle vetrate
che versano lacrime
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Maria
nel mio cuore assunta
Madre e Regina,
so che mai notte tenebrosa
avvincerà la mia esistenza:
tu stella fulgente
sempre presente
nel mio mattino,
vigile più che astro brillante,
mia splendida
vivifica aurora,
sempre ti
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Notturni sospiri
pennellati da languida magia
librano nell’aria che profuma
di gioia,
toccano cuor di nonno felice
baci e carezze umide
di brezza.
S’inebria sguardo al viver festoso
stelle e luna complici della sera,
dolce poesia
trapunta
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Nell'alito di un bacio,
di un bacio tuo
io mi alzo e vado oltre
i confine dell'amore.
Gioco con i versi
che cercano solo te
e mi trascinano e mi spogliano
di ogni mia paura
ma nulla più mi può fermare,
lasciati amare come
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Resto sirena fluttuante
tra il riflesso
dell'onda
e i canti
nell'acqua.
Mi fu chiesto
il silenzio,
tra i riflessi
ed i
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La mia solitudine finisce
quando sono quasi perso nelle
pieghe dei voli corvini di ritorno
o rapito dal fruscio delle
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Dimmi,
dove ho lasciato i miei colori
forse al sole d'altri luoghi,
luci ed ardori.
Dimmi,
dov'è la sorgente
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Qui e altrove, è tempo di riposare
di restituire all'innocenza,
ogni abito che indossammo.
Essere nudi, levigati nella pelle
dall'acqua più sincera
come i sassi del fiume,
che si scaldano al sole e nulla,
nulla possono
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47 poesie pubblicate nel giorno 16/08/2016. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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