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Le 50 poesie pubblicate il giorno 29/09/2016
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Percepivano i sussurri del cuore
due anime in catene,
nel silenzio c’era l’ascolto,
negli sguardi
sognanti
c’era
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Due volte all'anno
fiorisce il croco
Dopo il disgelo
il primo fiore è lui
con le sue ali
di un debole viola
e lo stelo cavo
E quando tutti
gli altri fiori
hanno gioito
nel sole
ecco per ultimo
di nuovo lui
al bordo del bosco
come
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hy ju |
29/09/2016 23:46 | 984 |
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Per ogni grigia nuvola
hai ricucito pensieri
nel cielo che incombe
con il passo di ieri
E delle tante memorie
non vedi che l’ombra
di un gioco impreciso
fra le amiche promesse
Dei soliti fatti
già spesi nel tempo
di mille vaghe
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Quanti anni sono, tanti oramai...
anni di miseria e stenti
con la schiena a pezzi e l’anima in subbuglio.
Ora non c’è più verso d’incollare quei tristi giorni
a tutto ciò che ancora vive in noi
in cumoli di vissuta
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I tuoi giochi nell’ombra
la tela che stringe
le prede ignare
del dolore che incombe
Strano amico
che sussurra il silenzio
negli angoli bui
della stanza mia vuota
Nessuna parola
ad infrangere la notte
se il morso poi uccide
la luna che
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Sull’orlo degli orrori
passo d’emigrante il mio cuore
Stanco e senza
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Smettila di pensare
c'è altro, di cui doversi
preoccupare
volgi lo sguardo
al passato
e trai
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Strano sapore d'autunno
che mi spinge a chinarmi
e raccogliere e godere
dei fiori del mio giardino bruciato.
Berrò da un calice dorato
il nettare per un istante,
senza scoppi di risa,
senza fuochi invitanti
e saprò ancora una
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le persiane abbassate
quel tanto che basta ad un filo di luce,
tra le strette feritoie degli occhi
l’invadenza del risveglio
una lama che abbaglia la zona d’ombra,
il calpestio concitato del silenzio nel petto
eppure c’è solo il respiro del
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Per tutto il tempo che gireremo
si potrà notare la luce
da pianeti remoti
colmarci.
L'amore salverà il
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Chiudo i pugni
e stringo il nulla.
Nella mia gola
un silenzio di tuoni estivi.
Ho smesso di ridere
ed urlare.
Assenza blu incenso
di settembre.
Poi mi dici: “Ma adesso tu sei qui”.
Ed ogni cosa che mancava
è ora
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Alexis |
29/09/2016 19:26 | 2225 |
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| Vidu nddra i tò occhi,
u focu ca ardi, di ddr’amuri ca sapi di puisia
e nza stuta, mancu si u ventu ci sciuscia
e ammutta ca so forza puru a mia.
Vidu u cori tò sutta stu celu ranni,
ca si sciogli sempri comu na cannileddra
ni li
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Fatti spettinare dal vento,
oggi è un giorno come un altro
hanno aperto i negozi sotto casa
e pure le vetrine reggono gli specchi
la gente già si affolla, non sa mai cosa vuole
ma tu esci, lascia al vento i tuoi capelli
oggi è
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Al centro di ellittiche curve
congiunti dall'attimo
misuriamo distanze
in lungo ed in largo
Il nucleo della passione
sospinge agli estremi
la mente e le sue mille ragioni
che il cuore - si sa - non intende
Calamita soltanto emozioni:
energia
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| Sotto un cielo offuscato
si leva una pioggia battente
indifferente trascina
prova a guarire ferite
nei giorni segnati dal canto
dove vedemmo l’immenso
nella severa cappella
di marmi e graniti
i decori
scolpiti da abili palmi
sbalzati da
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| Bellezza di vita
filigrana d'oro colante
speranza costante
concerti alle dita.
Archi, flauti e ruscelli
tutto al caso
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| In altri occhi
un leggero
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| Vattene settembre
tu che cacci il sole
e non lo cerchi più,
ami il buio della notte
mentre tu prepari
la culla per il grano,
sembri un po'
a questo mio essere
che respinge la luce
per sporcarsi tutto
del fango fresco.
Ma, sia per
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| Non era un sorriso
ma solo tristezza
questo mondo piangeva
la sua amarezza
forse erano guerre
devastate dal tempo
oppure cannoni
sparati nel vento
ma
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| Federica che aspetti un bambino,
evento lieto come corde di violino,
con un'anima ben diversa dal rubino
perché
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| Non sei innocuo e mai ti fermi come fuliggine da camino spento...
Ma nella polvere da sparo dall'uso frequente e sempre intrepido;
sei pur nelle canne mozze d'un fucile assassino incallito.
E mai ti disperderai, non svanirai mai, alla finalizzata
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| Mi chiedo
dell’uomo dell’umanità
della presunta civiltà.
Si inchina la testa
tra le braccia
un bambino
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| C'è una casa laggiù.
C'è stata e ci sarà una casa laggiù
in una città sul mare
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| Appena guarito, il cane osa l’ozio,
la lunga convalescenza non lo intimorisce.
Mentre io scrivo sembra guardarmi
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| Ti racconterei
dei miei silenzi
che urlano alle stelle
di lacrime solitarie
che trafiggono
l'aria immota
ma tu non
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| non altro che
raccogliere su foglio
il Grido l’amaro
sangue -morte per acqua-
parole a
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| Occhi scuri
come la notte appena trascorsa
seducenti
come il peccato che abbiam consumato
incrociano ancora il mio
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Come cuor d’un burbero,
inaccostabile bisbetico,
nel silenzio stretto, s’intride
d’emozioni che poi tradisce.
Così un guscio, da temibili aculei
rivestito, esibisce sua fortezza,
stupendamente al centro
ospita un cuor duro.
In apparenza
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| Ca miravigghia 'u nostru dialettu.
Pa to terra, amuri e rispettu.
Tanti sunnu li prufissura,
'nta ogni paisi, a so’ dimura.
Cu la so’ parrata,
‘nto frunti, ogn paisi carta d'identità
avi stampata.
U dialettu fa ‘nnamurari.
'Nu
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Con una rosa, i libri,
un fossile,
scrigno dei segreti di Ichnusa,
con l’ultimo respiro
scriverà l’ultimo verso.
Per musica
la melodia,
che trasformava i petali
in ali di farfalle,
vedere sorgenti, ciclamini
e Sa Reina, l’albero
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50 poesie pubblicate nel giorno 29/09/2016. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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