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Maggio 2024 |
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Le 47 poesie pubblicate il giorno 20/11/2015
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| Abbandono di lacrime
e quiete.
Qui, un cuore nuovo.
Il movimento di nebbie
e lune e terre
sui gradini intrisi di parole.
Quei piccoli passi
a ritroso nel cuore:
calda sorgente l’alveo remoto.
Verrà,
l’ora di petali bianchi
nel baleno
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La sera giunge nel refolo amaro
tra la diaspora di foglie
disperse dal vento d'inquietudine
di chi alla deriva agogna un faro.
S'accendono
dall'opposta riva del lago le prime luci
e la fiera della solitudine
si anima di mille
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| Si fondono
nei silenzi colmi di vuoto
sinfonie d'autunno e di mare
perse nei labirinti
di geometriche gabbie
di cerchi concentrici
fuse agli oscuri pensieri
di un cielo cupo
che promette tempeste
ma poi si dimentica
e mi consola
con
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| Si chiama inverno,
entra nella valle,
ha bianchi i capelli,
le spalle e le scarpe.
Lentamente si stende
su letti di morte foglie,
i suoi occhi grigi,
si specchiano nel cielo.
I bambini caccia dalle piazze
e gli anziani più non
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| Atteso
era il treno,
al confine.
Portava
verso Est,
nella terra
attesa...
Danze,
cori,
canti
di
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| Non so cosa so.
Potrebbe oggi aleggiare senza motore come aliante disinquinato.
Potrebbe incidere domani una scorza,
e nelle sue trame succhiare linfa di farfalle rigenerate.
Potrebbe saltare indietro e atterrare in piedi negli stessi solchi
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Le ragioni dell'inverno, dei suoi passi
e questo urlo che mai disseta
ne la luce e neanche le altre ombre
tu avanzi e nulla dici, come pronta al sacrificio
e forse ci resterà un cuore, uno da dividere in due
un'altra marea per uscire dal
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| Son scalza dinanzi a questo mondo
che non si vuole inginocchaire
palmi bucati a rimembrar il ricordo
la notte un tempo che malgrado io lo fugga...
purtroppo non mi vuole abbandonare.
E sarò carne per chi si vorrà dissetare
acqua per
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| E quel giorno
il bianco inviolato
di un abito da sposa
ti imposero
e lo macchiarono di infamia,
di male d'amore
da te non certo corrisposto.
Piccola sposa,
pochi anni di infanzia
hai vissuto e
mille te ne aspettano
da prigioniera
nel corpo
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| Sulla strada il gessetto
disegnava facce ed emozioni
Linee scaldavano l'anima
in assenza di sguardi
"Va tutto
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| Il tuo ritratto docile
la mia carezza ferma
odore disilluso
di aria senza forma.
Respiri che s'intrecciano
un unico
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Sfuma l'estate, sbiadiscono colori,
profumo di grano cotto al sole,
erba a rinverdir prati e
rondine in volo a sfiorar
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Suona con l'armonica note sonore un giovanotto,
mentre osserva la luna,
che si riflette lungo la marina.
La sua ragazza l'ascolta e sospira
palpitano i cuori, si abbracciano con passione.
Lui suona, lei è estasiata,
con gli occhi si
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| E mentre Freya agli Dei sale e ai fratelli,
rimàngon sole le Ninfe del Reno,
e Lorelei si lagna e si tormenta,
e alla Dea canta un carme di dolore.
Così giuocando trascòrron quest’ore,
e vêr il mezzogiorno un nembo in
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Do le spalle alla nostalgia a ricordi dal sapore
di malinconia, a chimere che nascono e poi muoiono
nella delusione, nella ritrosia, al buio della notte
che la luce fugge via.
Do le spalle ad ombre che vestono l’anima,
che indifferenti camminano
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Un fascio, un bagliore si posa
gioca con la fantasia del momento
con l’ingenuo sospiro che inebria... incanto
nell’alone che accarezza socchiuse labbra
col fascino del mare al suo brillio
nella notte che non sarà l’addio
ma l’inizio e il
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Scusa
se l'assordante grido
dell'avverso mondo
ha soffocato al mio udire
la musica della tua voce.
Scusa
se
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Per carità non ne abbia a male
chi si sente in dovere di protestare.
Diciamolo a chiare lettere:
in tanti fan la corsa
per farsi eleggere in Parlamento
tutti con le loro ragioni
per renderci sudditi
delle loro opinioni.
Moralità
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Fumano spirali di nebbia padana
nel respiro di strade appoggiate
ai muri di case sghembe e fuorvianti;
cartelloni di pubblicità liofilizzate
gonfiati a ripetere banalità mortali
per anime morte da sempre.
Avvolte da passi
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Il tuo corpo sinuoso
perennemente socchiuso
srotolato alle mie carezze
palpita pago e smarrito
tormentato da gemiti lievi
che mieto mai sazio.
Il tuo respiro profondo
rapisce e disarma i miei sensi.
Arpeggiano mani d’avorio
sull’arresa mia
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Ampio mantello nero,
cappuccio calato
sull'etereo volto,
solchi notti senza luna
e ritorni tra le pietre dorate
della tua dormiente terra,
quale pallida falena
attratta dal riverbero dei lampioni.
Condotta dall'ancor lucida
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Sangue sopra il cielo di Sarajevo
scompare il sole
nei passi degli artisti;
si ritrova il calore
dei quartieri
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Una carezza sul candido muschio
dei ciottoli del letto di un fiume,
il riverbero del sorriso di sole
che bacia il mare
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Margini
dalla casuale novità
più non visito
combattendo forme
di cianotica tetralogia
con poche inusuali
traballanti sicurezze...
e se volete ammirarmi
soccombe anche l'orgoglio
poiché strizzare
all'ostensione
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Rovistando nel vuoto
trovo il senso dei miei dubbi
i rumori di ieri
i silenzi di oggi
un tempo passato a sognare
i giorni di adesso pieni d’ansia
la forza di arrampicarmi sull’incoscienza
di prima
la paura di cadere di adesso
la voglia di
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Se libero è l'arbitrio di questo mare
allor tu onda affogami,
rivestimi d'infiniti rovesci
e riportami solitario a riva.
Aspettami quel dì che basta
e poi guidami sul morir che resta,
avvinghiami tra amare alghe
dal perpetuo
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I migliori santuari, le più belle
basiliche, le chiese senza uguali
si trovano senz’altro proprio nelle
città ideali d’uomini speciali:
dei filosofi fu l’antica Atene,
e Firenze d’artisti e di pittori;
la nostra mente sempre in serbo tiene
la
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In un Paese
pien di monti
e venti,
di boschi e viottoli
con acqua corrente,
c'è chi semina
e chi raccoglie
il frutto
e chi lo mangia
a poco prezzo o niente.
Qui ci son tante
scappatoie
e ladri che non
si prendono mai
con le mani
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La Pace è una signora molto bella,
simpatica, gioviale, affascinante,
però, purtroppo, morirà zitella
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Fiore di nardo,
sfiorandola
profumi il seno,
addolcisci il cuore,
sei pensiero d’amore
che ogni rosa
trasforma in bacio.
Lenimento
di maestoso
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47 poesie pubblicate nel giorno 20/11/2015. In questa pagina dal n° 14 al n° 43.
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