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Gli ultimi 5 iscritti: Roberto Antonio Manfredonia - Alma7Spes3Gioia - Georgia - Svario - Riccardo Cordoni
♦ Roberto Antonio Manfredonia | |
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Paolo Morganti
Le 1096 poesie di Paolo Morganti
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Giù nei vicoli stretti urlano ingenui Roger Rabbit,
a frotte accorrono giovani Bobby,
brandendo i manganelli,
armeggiando
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| Ho stretto i pugni, i denti,
grossi macigni ora sono polvere,
al colpo di vento mutano i mucchi, come le dune,
sabbia bianca battuta dal sole, accecante,
respiro con i tuoi baci, fresco sapore sulle mie labbra riarse.
Lastre granitiche di candido
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| Non può essere, nato da un germoglio,
un giunco sul bordo del fiume
una tifa smossa da fole
che piegano gli esili
steli,
sorretto da un fusto robusto
irrigato da provvide piogge
curato dal sole che la corteccia infortisce
è un bamboo
dalla
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Giunge molto tempo prima
che i'possa dall'uscio
metter piede fora sul tran tran conscio
d'affrontar onta e ghigni di chi null'ama.
Il mio proboscidato pachidermico naso
lo nascondo finché posso;
il mio fiuto fine e delicato
in versi e
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Indissolubile amore che nella famiglia aleggi
senza bisogna che si corteggi
è innata la catena che cinge
i famigliari nell'intrinseco Storge.
Variabile legame che unisce gli uomini
con grande complicità nell'allargata famiglia
di
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Mi scosto dal tuo caldo corpo
lenzuola di cartapesta
graffiano le grida veementi
non bastano lisi ravvedimenti.
La mano serpeggia tra la seta
fruga tra le sinuose curve
al bollente confino del ricamo
intimo si accende di palpito.
Scosta il pizzo
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Come le stimmate
buie immagini impresse
il granitico masso di roccia
pesante
ostruisce l'atro antro
dell'umida grotta
dov'Egli nacque
dov'Egli oggi giace
funereo sepolcro.
Il gelido corpo inanimato
lacere carni
ferite profonde
sangue
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Alle folate impetuose del vento
schiocco di frusta
s'ode lassù sul pennone
drappo di seta scosso.
Rossa come il cuore
verde come i prati
bianca come i gigli
la mia amata bandiera
sventola fiera.
Sono di tanti colori
svariate le
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Rivoltato,
come un calzino,
al riparo sto,
come una lumaca terrorizzata
che nella sua coclea
eterno rifugio si bea.
Rintanato,
come una testuggine
immobile sto,
tale la fredda roccia
che non sa della paura
e non conta
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E' carnevale! esilarante festa delirante,
si dà sfogo alla pazzia con frenesia
geniali, seducenti, divertenti mascherate
tra balli, canti e bevute a spazzar la malinconia.
Per la mia mascherata
due maschere ho costruito,
nella prima un
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| AGHI CONSUNTI
AI LATI DI VIOTTOLI GETTATI
INSANGUINATI ORINATOI OCCASIONALI
AGHI PAUROSI
SOTTILI AGUZZI
PARADISI D'ESTASI FINTI
CHIMICA LOBOTOMIA
GIOCHI DI FRECCETTE
SUGLI ALBERI FISSI BERSAGLI
DI FUGACE SPASSO
AGHI VELENOSI VIOLACEI
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le parole son pasticcini
cosi' in fila paion soldatini,
in livrea danno essenza
al servizio con eleganza
son d'amore per il cuore
elegiache per l'anima
sono nere per la morte
lacrimose per patema.
le parole sono dolci
alla crema o al
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| Polvere, niente altro che granelli,
Su nel soffitto solo carabattole e tele intessute da ragni instancabili,
Costruttori di regni argentati dalla luna baciati;
Cerco il mio ricordo, una foto ingiallita dal tempo; È vuota, sparito il ritratto di un
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| Come il crollo di una facciata,
neve al sole che liquefa,
Una storia vissuta
sulle pareti scritte di muffa;
Non esiste la voglia di ascoltare il rumore
di un mare d’amore,
neanche ascoltare vane parole
che girano in testa come
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Non naviga, vola,
il magico legno, abile Tifi,
sulla rotta della cintura lo guida,
tra miliardi di stelle la preda;
Impervia è la via,
impavidi uomini a bordo,
superano ostacoli, sconfiggono mostri,
sono Argonauti non temono morte;
Oh Orione! Da
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Astrazione
Non si ascolta, come passo felino che decide, della preda, il destino;
Non si vede, come nella formula magica quando corre insieme alla luce;
Non si tocca, come la bolla che scoppia sul dito;
Non si odora, come uno scherzoso garbino
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Scorrono fili d’argento, di notte, stella splendente, luna sorgente,
già favolosa la rendi seriosa,
noir visto e rivisto, ammicchi, esisto;
La corte di stelle, ti attende, regina del cielo lucente,
piccole tremule luci, tutte in un cerchio danzanti,
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| Ië tënghë nu biëllë caccënittë, dë lu corë miè s’è pëgghiatë nu spicchië,
më dicë tandë cuosë ma senza aprì vocca,
pë fammë capì më rëguarda nch l’uocchië,
può gira n’tundë ndà nu mattë e la coda së moccëca;
È nu pilë ruscë ndà mmë ma nën sëmë do
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| Oh Ilarione! Non brillano più le icone svanita la luce,
le cupole d’oro sono di piombo cinereo,
a Chiovia non s’odono cantici di lode,
zitto dalla paura i santi cori angelici.
A Chiovia non si respira più profumo d’incenso,
la follia porta polvere
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| Da nord a sud, da est ad ovest,
è il vento,
oh anima, se intendessi;
Oh anima, è il vento, non chiedere,
dove sia questa nostalgia,
che scolora e annebbia,
ingrigendo l’intorno suo;
Oh, anima,
sii come un sogno,
sii come sei e sii come
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| Scemano, come lucciole, spegnendosi all’alba i giorni,
vissuti uno ad uno, assaporati ognuno a piccoli morsi,
sorseggiati poco alla volta, con ghiaccio o flambè,
gelando o scaldando il sangue che scorre,
amando o morendo ogni giorno di più.
Arriva
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| Lo avessi gettato, squarciato il petto,
carpito da sotto il costato, ancora sanguinolento,
in mezzo al fango, avrebbe continuato il ritmo,
macabra danza d’amore finito;
Il tempo è segnato, ad ogni tic- tac, sagitte che ruotano,
ad ogni secondo che
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| Intreccio fine, con amore tramato,
rinnovella il momento d’oro,
porsi, profondamente amato,
alla luce dell’anima, vivere come l’elleboro,
sacro fiore a Dio, sacra pianta d’amore,
nata esile pianta, bella e forte nel suo splendore;
La notte è un
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| L’alba del nuovo giorno
S’affaccia timido il sole novello,
alla fine del cielo aranciato,
dove il mare libera il flutto
l’ondina increspata è un gioiello;
Stremati, l’alba avvinti ci coglie,
lunga è stata la notte colorata di voglie,
tra mente
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| Terminate le fantasmagoriche esibizioni,
nel buio catramato,
da ore freddi i riflettori,
aleggia una greve aria che ammanta;
Ampie volute di fumo volteggiano,
come le magiche capriole sul tuo trapezio,
guardi all’infinito vuota,
pensi al tulle da
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| Lento, lento, sempre più adagio, come un refolo che accarezza le foglie, una dopo l’altra scorri;
Fogli in bianco e nero vividi di rossa passione, di ricordi, di vampate ora sopite;
Scatti di memoria lucide immagini, acquerelli su ogni illustrazione
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| L’indice, fosse stato puntato, sarebbe stato un monito,
se avessi desiderato, maschera di fango, essere animato,
Tu il Tuo compito a termine avresti portato,
poco tempo sul ramo, piogge e strali;
Il settimo dì potesti ammirar, cotanta meraviglia,
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Troppo vicine stanno le nubi,
su questo cielo plumbeo,
in questo caduco giorno,
come le foglie ingiallite, sugli alberi muschiati...
...Ed io aspetto, aspetto...
...Aspetto la folgore, che squarci ed illumini l’infinito...
...Ed il rombo di tuono
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| Key west, incede sincopata, una musica che stempia,
filosofo piaga d’Egitto o cavalletta senza ritegno,
ingorda mangi e distruggi, i campi alacremente coltivati dagli altri
hai rosicchiato dentro i cuori, pur di avere uno spazio non concesso,
la tua
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| Madre di tutte le prostitute sulle acque seduta, i re hanno goduto e fornicato con te, gli abitanti della Terra si sono ubriacati del vino immondo,
in groppa alla bestia scarlatta, alzi la coppa dell’ira di Dio;
Nessuna carezza, psiche t’affronta
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1096 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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