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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Russo Marco
Le 12 poesie di Russo Marco
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I tuoi occhi
pianeti gemelli
anni luce
oramai distanti
Ricordi
di baci disciolti
diamanti
Ritorna l'onda
di un remoto incanto
Il tuo volto
immutato nel tempo
questo tempo
dissolto
in un baleno
soltanto
All'unisono
avvertimmo
leggi

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E l'ovale
del tuo volto
levigato
sugli zigomi
sporgenti
Le narici palpitanti
Luminescente
opale
immacolato
i denti
Il sorriso ornato
da labbra floride
scarlatte
Le sopracciglia
d'ebano dipinte
Lunghi i capelli sciolti
fibre ottiche
leggi

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A Pablo Neruda
Quest'oggi
40° anniversario
della sua morte
Tu spirito del tempo
E sangue e carne
di un secolo
che nel nulla
oramai discioglie
Questo piccolo canterino
uccellino piccino
alla tua tomba
il cinguettio
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Lentamente il giorno
fa il suo streap quotidiano
Dolcemente il crepuscolo
libera il suo seno
Profumata e discinta
compare la sera
Seducente piena
ammicca la luna
Fanno l'occhietto
le stelle nel cielo
Si sveste la notte
dell'ultimo
leggi

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Si desta nella notte
una sirena
un sibilo appena
s'arresta
risuona s'incanta
stona
sfasa convulsa
s'ammuta
sconnessa
ritorna storna
strepita ossessa
E sbraita sbraita
come bestia ferita
e grida grida
nella notte in rovina
implora le
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Immobile
sospeso
nel niente
Invisibile
teso
vibrante
Un fragile
incanto
silente
Animato
assente
Un
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Cammina procede
alle proprie orme
il passo cede
il poeta
Canta
la sua musica
da camera
d'aria
condizionata
Realizza chiavi
destinate a porte
prive di serrature
il poeta
Antenna televisiva
diviene alberello
se sopra vi si posa
un
leggi

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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Russo Marco.
Le sabbie mute
dei miei deserti
musicali
Le diafanie profonde
dei miei mari
immobili e neri
E tu sei il vento
e mai spiri
e attendo
e non arrivi
E affondo affondo
E non uno sguardo
una voce un canto
una luce
E cerco e non
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Distogliere
il mobile
da l'immobile
Smuovere
le vuote credenze
dislocare
l'irremovibile
Levare all'anima
le tende incolori
Dare
un ultimo sguardo
fuori
nell'invisibile
Sognare
Gli ultimi uccelli
che volarono
in questa
leggi

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Ferita aperta
alla radice
cola sangue
all'orizzonte
In pena
la luce il cielo
l'aria
Tutto un dolore
Le
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Sia dato il mio cuore
a chi mai conobbe amore
I miei polmoni donate
ad un vecchio minatore
Lo stomaco io dono
all'affamato africano
Il mio fegato sia dato
al terminale
che attende invano
I miei occhi io dono
a chi non vide mai
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Quest'attimo
impedito
che non fugge
s'è inceppato
E strugge
come musica
in un disco
scalfito
Si ripete
incantato
nel
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