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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Marinella Fois
Le 272 poesie di Marinella Fois
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Tra vertigini di soffusi lampioni
e mormorio d’ombre, cala la notte,
a intessere incroci di verbi e parole
scandite dal continuo girotondo
di una giostra impazzita.
Avvolgo salmi sulla pelle intirizzita
inciampo in trame e ordito di
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Prigioniera di una grata di ferro
lamento la mia solitudine.
Mi manca il mormorio di voci intorno
risate di gioia fanciulle a rincorsi per casa
mi mancano gli abbracci.
Per non impazzire libero la farfalla ch’è in me
svolazzo danzo e canto
invoco
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Oltre la finestra origami di preghiera
bisbiglio di mandorli spauriti
mentre nuvole sciolgono nodi
a grondare cristalli sulla pancia della terra
martoriata, sventrata dall’inganno, da poeti amata.
Morde l’affanno
inchioda l’innocenza di
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In questo giorno
in cui l’alba implora
in ginocchio a Te mi prostro
a supplicar perdono
per essermi persa nelle acque limacciose del desiderio.
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Ungimi di beatitudine
ché l’anima possa
libera da ogni peccato
libera volare.
Che io possa
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Mi hai preso il cuore
te l’ho donato colmo d’amore
in Via Dei Gelsomini.
Aspetto ancora, dopo tanti anni,
che tu ritorni con la valigia vuota dei tuoi sogni.
Passami le ore ed è già estate
il sol leone riporta alla spiaggia
affanno di
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Quante volte ho iniziato a scrivere la storia,
la mia storia,
altrettante volte ho accartocciato il copione
ne ho fatto pallottole di delusioni.
Stringavano quelle mura, d’inchiostro affumicate,
agitate urlavano alle porte del mio inverno
dove
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Come un granello
offeso dal vento
un cuore giace in un’isola deserta.
Incerto di svestire affanno
e d’amor morire,
storna rimpianto.
Sulla rena bianca incede un passo
onda di mar
che ognòr cancella.
Tace il silenzio
oltre il cielo
la
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Noi felicità perduta
cerchiamo nella banalità di ogni giorno
il germoglio di un sorriso, di una carezza.
In segreto il soffio del vento
sussurra che il mondo siamo noi
e lo portiamo dentro come alito di vita.
Dedichiamo il tempo che rimane
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Al risveglio
il buongiorno al mio mattino
è il sorriso di un bambino.
All’anima
ancora intinta di rugiada
preannuncia un giorno di festose leggiadrie.
-Aquiloni in volo toccano il cielo del mio cuore-
Sapete dove nasce l’amore?
Nella casa
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Ti ho cullato in grembo
hai danzato sui miei sogni
quando hai bussato alle porte del costato
e dei miei fianchi
ho aperte le ali
pronta ad accoglierti sul petto.
Non sei stata una sorpresa
sapevo che il bozzolo che pulsava in me
sarebbe
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Se non avessi timore di perderti
ti parlerei delle fughe affrettate
e degli occhi che tradivano il tuo inganno.
Vorrei saperti dire
che le mamme sono lupe e chiocce
e non amano le volpi rapaci
che si arrampicano agli specchi.
Scivolano
si
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Perché abiti la mia casa
e ti diverti a scompigliare
la chioma della pace
che vi regnava?
Giochi a nascondino con il mio credo
ma ti sfuggirò!
Mi appellerò alla corte degli angeli
e a Dio Padre chiederò di spegnere le fiamme
che alimentano
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A te mi rifaccio città mineraria
che a mio padre avvelenasti il sangue
e di polvere nera i polmoni saturasti.
A me rubasti i sogni e l’amore
disarmato dall’incoscienza adolescenziale
mi legasti a nodo promesso
e mentre l’ ospite al banchetto
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Se il mio tempo già greve
trascinato dal cocchio dell’arroganza
induce a ribellione
posso io sconfinare oltre le nuvole
e scrivere in cielo la mia verità?
E se ciò mi fosse concesso
scriverei una supplica
perché Lui possa sfogliarmi
e leggermi
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Non essermi tormento
se già mi sei vissuto dentro
nell’angolo più recondito del cuore
quando sognavo di camminare
ai bordi delle mie primavere.
Togli dall’occhio la trave
guardami di verità
poiché vestito di menzogna
hai spento la fiamma
che
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Non m’importa della tua povertà
né della notte trascorsa tra i frastuoni dei fantasmi
se al mattino il sole spazia dentro me
e mi fa volare tra nodi di corvi in amore.
Sopravvivo di luce
se una rosa di sole poggia sulla biglia di cristallo
nella
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Marinella Fois.
Indirizzo personale di Marinella Fois: marinellafois.scrivere.info
Non smembrarmi così
come fossi l’ultima delle galassie
che abitano i tuoi fantasmi.
Ho abbracciato la tua croce
e l’ho fatta mia.
Aggrappati alla mie tese braccia
come brezza ti solleverò
ti farò volare come gli aquiloni.
Potrò allora
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Or che mi danzi intorno come farfalla
e dagli occhi di cerbiatta acerba
sbrini miele che sa di latte
lampi di sole su di me
gioiello puro da tenere in pugno.
L’ambrata giovinezza ostenti
volteggiando i capelli d’oro sulle ciglia
finestre
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Son passati gli anni sulle mie stagioni
ma il tempo vorace come un’aquila
non ha cancellato il mio credo
da cui sono germogliate rigogliose fronde
a rafforzare debolezza di tramonto incerto.
Ti ho incontrato in gioventù
abbiamo camminato mano
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Ancora una volta sfiderò i tuoi mari tempestosi
senza farmi trascinare in follie di fondali dubbiosi
per essere pasto dei Piranha.
Ti affronterò con tenacia di guerriera
sgomiterò tra cruciverba di parole
schivando le più amare
inghiottirò
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Non avrei mai pensato
che scalando montagne d’attesa
sarei arrivata alla vetta
e scoprire
che tutte le rocce sgretolate nell’ascesa
avrebbero seppellito
il fiore della memoria
custodito in radiche di mani
avvinghiate a chiome del cuore.
Avevo
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Formula di un pugno di terra.
Fosti bimbo e allietasti la tua casa
crescesti arido diventasti uomo.
Tentasti un trapianto d’amore
ma quel seme mai diede il suo frutto.
Il rigetto fu tale
da trasformare l’uomo in animale.
Il tuo odio
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Quando conobbi la verità
un gelido inverno scese sul cuore
lo ammantò di neve nefasta.
Accettare la realtà fu tormento
solcò un penoso tracciato nella mia esistenza.
.
Grovigli contorti di fili spinosi
si impossessarono della memoria.
La
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Mi allontanai
guardandoti negli occhi
impacciata balbettai
mi sento come se...
se avessi le scarpe troppo larghe.
Attraendomi al petto
...
allora cammina scalza.
Come acqua da ruscello
fioccarono baci dalle nostre labbra
e sfociarono
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Ti pieghi a me
come una candela spenta
nelle mani lacrime glaciali
a congelare rami di speranza
seduti sulla soglia
dell’autunno della tua vita.
Ecco le mie perle
rarefatti gioielli da indossare
come balsamo a guarire
un volo senz’ali.
Ti
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Ti ho cercato invano
nell’androne della memoria
giorno dopo giorno,
nessun uscio al richiamo
a rivelare finalmente l’amato volto
alla mente scolorito.
Ho teso le mani
nel vortice del vuoto
solo polvere
a tramontare un sogno
che l’aratro del
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Come gabbiano spiegasti l’ali in volo
vagabondo sorvolasti le coste del tempo
stremato fermasti la corsa
sul letto di un fiume solitario
angosciato piangesti la tua nostalgia.
Con speranza tendesti la mano
lasciasti che lo sguardo si perdesse
in
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Sai quanto ti ho pensata,
cercata nelle frame dei pensieri?
Mi mancano le tue gioie,
le amarezze nelle quali
ci ritrovavamo come ramo e linfa.
Sono andata ad occhi bassi,
lontana dalla follia nemica
che aveva graffiato ancora la mia pelle.
Avevo
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Inutile negare il mio fantasticare
riscrivermi fanciulla,
con la bacchetta magica
risvegliare l’assenza
che si è perduta in
una girandola di sogni.
Sola riafferro il tempo,
siamo ancora là
nel campo dove fiorivano le stelle
e la luna
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Io conosco il canto della mia terra
dell’aquila reale e del cerbiatto
della luna argentea distesa sul seno delle trebbiatrici
e delle raccoglitrici sudate nei campi di grano.
Io conosco l’odore del mare
il profumo dei lecci, lentischi e
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272 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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