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Le 70065 poesie con accompagnamento multimediale
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Pagine di vita,
passeggi per vie senza tempo
ascritte oggi... vissute
essere bimbi fortunati.
Guance arrossate dal vento,
giornate mai finite
giocando senza più fiato,
correndo pei prati
scegliendo fiori... più belli
in dono alla
leggi

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Non giudicare chi soffre
non azzardare stupide parole
rispetta i pianti, le lacrime vere
quel tuono che squarcia la mente
e il boato che scuote il cuore.
Non puntare il dito
non sottovalutare le sofferenze
e cerca solo di capire...
il dolore
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Resto al buio
così nessuno potrà
vedere i segni
del tempo che passa
e sputare parole
sul destino del giorno
che langue ancora
fino al tramonto.
Resto solo
nessuno può parlare
delle vie che piangono
lacrime di gelo
e la pioggia è
leggi

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Parlò il silenzio,
in quell’abbraccio
che tolse anche il respiro
affannato dal pianto.
Quanto amore ho sentito,
in una lacrima più calda
del sole d’estate.
Quanto amore ho vissuto
più bello di tutti i tramonti
che i poeti hanno mai
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 | Noi tutti siamo in piedi sui nostri ricordi
e siamo debitori alla nostra memoria
che ci rammenta che il vetro taglia
che il fuoco brucia
che la guerra brucia
che la pace è illusoria.
E pur completamente coperti di ustioni
per un deficit di memoria
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Devo ricordarmi
di morire prima che il buio
mi faccia morire
di nostalgia
e che il mio cuore scoppi
senza più poter sognare
tutti i desideri
che non ho avuto mai.
Devo pregare
di andarmene prima di te
per non restare
ancora solo
nelle
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Ora chiudi la finestra
potrebbe entrare il male
e tutti vedrebbero
i pochi sogni velati
di nero oltre le tende
di questa casa antica
come il nostro dolore
rinchiuso fra le pareti.
Ora coltiva il silenzio
troppe parole possono
disturbare lo
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Dovrebbe essere proibito
promettere amore
per poi negare il silenzio
alla notte che scende
e spegnere stelle quando
all’alba la luce riempie
le nuvole di parole
pensate solo per far male.
Dovrebbe essere inutile
dare carezze alla sera
e dopo
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Dicevi che saresti morta
nel buio, prima di morire
una seconda volta
fra le nostre ceneri perdute
nel vento d’aprile
di una primavera strana
fatta di parole rubate
al gelo lasciato dall’inverno.
Dicevi che saresti tornata
e che mi avresti
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 | Si sono guardate un attimo,
alzando gli occhi,
alla tredicesima stazione,
dopo che l’orante
aveva invitato
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Viene la mia ora
è sempre buio fuori
e non ho che luce
da dimenticare.
Viene la mia falce
affilata sul sogno
che taglia ogni cosa
anche la fine
di questo mondo vuoto
di tutti i desideri
danzati sulla pelle
che scivola nel tempo.
Viene la
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(Voce maschile)
Le mie mani...
loro sì, saprebbero cosa fare
con dedizione ad invogliare i fiati
con calde parole da inventare
e con le labbra, timide e aperte,
pronte a danzare su gocce zampillanti.
Le mie mani ti vorrebbero sfiorare
con le
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Sarebbe stato bello
passare gli anni
nel silenzio
delle cose perdute
e non lamentare
ogni istante
quasi fosse una morte
da rimpiangere
subito, nel buio.
Sarebbe stato dolce
restare senza fiato
di fronte al gelo
di certi sguardi
fatti
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 | Che il dolore
e il male
la sfortuna
e l’indicibile
e l’insopportabile
non restino definitivi.
Che si risani,
che si riscatti
si ricompensi
cambi
rinasca
si
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il fiato corto di chi ha percorso tanta strada
a separarci solo un respiro
non ci farà paura la
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Alzati
per quella parola
che ti ha fatto male
e per la pioggia
che continua
a cadere sulla terra
ferita dai sassi
e dalle lame affilate.
Alzati ancora
prima che sia alba
perché la notte
batte una nuova luna
e non c’è tempo
di sperare
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Ti ho sepolta
vicino alle carezze della pioggia
dove il fiume non ha paura
di incontrare il cielo.
Ti ho lasciata
per sempre al vento e al sole
dell’estate
anche quando dentro è inverno.
E ora mi manca
ogni cosa nel profumo del pane
e delle
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vorrei ma non posso
ascoltare il suono delle tue parole
come chi vuole nuotare
e seduto sulla spiaggia non trova il mare
getto le reti tra
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Tu sei svanita
prima dell’estate
quando il tuo cielo
non aveva più
le nubi di marzo
e bramava pioggia
come se fosse
una promessa.
Te ne sei andata
dopo le prime lune
che la primavera
negava all’inverno
sbocciando
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Ci sono notti in cui
nel silenzio spingo le ore
per non sentire la solitudine
masticarmi i pensieri.
Ma la luna, anch’essa
mi guarda afflitta,
nel suo sapere di quanto ancora
resti un orlo scucito
che non riesco a rattoppare,
una frase
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Chiudi la finestra
c’è un vento
che vuole entrare
a rubare il silenzio
e le nostre parole
celate alla notte
che arriverà
a pretendere amore.
Socchiudi le tende
la luce non aspetta
che il dolore
se ne vada subito
e vuole accarezzare
la
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Non c’è bisogno
di parlare
il cielo ha già
tutte le risposte
e il nostro silenzio
sarà il sudario
di queste sere
fatte per morire.
Non c’è tempo
per dare altre
lune alla notte
il buio sa già
che non avremo
nuove stelle
per
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Un’ultima volta ancora
solo una volta...
vorrei ascoltare la sua voce
la voce che cullò i miei sospiri
che accarezzò la mia anima
spogliando i desideri ed abbracciando
ogni singolo respiro.
Lei, sì...lei
oggi è lontana, troppo distante
ma
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Infagottato di abiti e pensieri,
sotto la luce sfocata di un lampione,
mi ritorni in mente a fermarmi il respiro.
Se solo tu sapessi che non sono perfetto...
io che nel fondo di ogni istante
mi cerco e non mi trovo,
mi tocco e non mi sento...
e
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Sorridevi sempre
quando cadeva la neve
e il cielo era bianco
come la tua pelle
sottile d’amore perduto
una mattina a gennaio
nei silenzi rubati
all’inverno già sceso.
Pregavi sempre
mentre attendevi albe
sorte ad est
ma mai comprese
dal
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Non ditemi parole
che possano ferirmi
mentre guardo
questa falce di luna
così sottile
da tagliare i fili
del mio cuore stanco
di respirare nuvole.
Non fatemi sentire
solo in queste notti
così tristi
da spezzare sogni
e morti lontane
nel
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La pioggia
dentro ai tuoi occhi
è un’ombra nera,
fredda, di tante
notti passate
a morire lentamente
con il dolore
in conflitto alle albe.
Le gocce
nere dei tuoi veli
deposti a sudario
dei venti notturni
rimasti a guardare
il tempo che
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dove nasce la malinconia
comincia la notte
precipita il tempo
attraversa il cielo e giunge fino a terra
vicoli stretti i pensieri
ci si infila un attimo
una piccola luce che galleggia in un mare lontano
sale dentro un respiro
l’ultima
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Non era facile
ascoltare parole
e le nuvole
pronunciate piano
con uno sguardo
che feriva
i miei occhi stanchi
di guardare.
Non era semplice
vederti morire
lentamente
fra un dolore
e un silenzio
divenuto ombra
sulle lune
di altre
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So che non leggerai
le poche parole
scritte qui
mentre il vento
soffia via
questi giorni grigi
come favole
mai raccontate.
So che non rivedrò
la tua pelle
pallida come la luna
perché la terra
non ha avuto pietà
dei tuoi dolori
e ha
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70065 poesie pubblicate nel giorno . In questa pagina dal n° 1081 al n° 1110.
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