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♦ Maria Manzari | |
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Le 37690 poesie pubblicate in licenza Creative Commons 
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Vuoi ancora il fuoco dentro
quel calore clandestino della pelle arsa,
che ci manca,
o l’attesa in un drappo d’argento
che ama la quieta solitudine delle ore notturne,
e china il capo.
Le nostre voci sussurrate
dal sapore del vespro occulto,
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Mi nasce la pace del cuore.
Mi gronda la luce nella mente.
I prati sono sempre fioriti
e le le vette mi aprono
all’Altissimo che là aspetta.
Non scendo dai sogni,
né salgo per una giusta gloria,
semino anche sulle rocce
per una passibile
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 | Idealizzati mormorii
nello scorcio d’urla
annodate all’estensione
d’una sintonia controcorrente.
Si proiettano emblemi di
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Divenire ove tutto cambia
dal tramonto all’aurora
che a volte si scolora
prima d’una giornata nuova.
Non basterà assolutamente
sanar le ferite solamente
- riscattando il male -
senza la felicità dell’amore.
Lacrime in un mare di pianto
coprono
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I fiori del mio giardino
tutti i petali hanno aperto,
e se il cielo è pur coperto
splende il sole nel tuo cuor.
E settembre è già tornato
con la dolce sua frescura,
e sorride alla Natura
che ringrazia con amor.
Mentre tu prosegui il
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So’ rosso verace e pizzicoso
e faccio tana anche
a l’anima tua risvejandola
da ‘n griggiore de’ senzi.
Inzaporo ‘na ricca
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Sminuzzati e coriacei fossili
s’intonano al suono vaporoso
di smaniose risacche.
Il mare indiziato da spalancati
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 | Sul viso travestito
d’ancor immondo velo,
salvi soltanto gli occhi
accesi fari su chi vuoi puntati.
Colori variopinti, accattivanti
di resistenza al morbo
e in dialogar suadenti.
Guizzanti le pupille a ogni saluto
gioiose increspature in
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| Tiepida è l’aria
piacevole il sole,
foglie di ruggine e alberi d’oro.
Equilibrata bellezza, il riserbo autunnale
è ormai lontana la sfacciataggine estiva,
si placano gli animi,
in una pausa contemplativa.
Tutto si assopisce.
Il sole
tramonta
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 | Forse illogica
e impensabile
l’idea del non essere più.
Oltre il furore della vita
si sopisce ogni languido
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| Amo la volta del sole
che a luglio mi bionda i capelli,
non amo le notti stellate
che tornano ad argentarli,
adoro le tue mani rosa
che a carezze delicate
ridanno a loro il brio
dei miei lontani vent’anni.
Amo le notti accaldate
perché tu mi
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Meravigliosa sei Donna
opera divina più bella ...
profumi di seno e gonna
con occhi luce- stella!
Eternando versi a pennello
valicherò universo
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Creste leggiadre di vento
volatili
su pelle assetata di labbra accese
lasciano trafelare
un azzardo emotivo quasi
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 | Frangibilità d’un tocco emotivo
sulle sillabe dal sapore vago
precipitate
a mezza bocca
fuori dall’incantesimo.
Sguardi
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Soggiacere dolcemente
sulla dimenticanza del dì
come fosse un travaso
di sfumata mitologia.
In punta di
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Le lacrime non liberate
con il tempo diventano bisbigli
semplici voci al passato ancorate
ferite mai cicatrizzate
che penetrano la carne
con i loro acuminati artigli
e nel pianto trattenuto
nemmeno alla speranza danno spazio.
Quelle
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 | Sulla scia d’una gestualità remota
sommessi ancheggi
muovono scorte di fiato.
L’eco d’angoli caldi
sfiora un
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Quanno cammini su li tacchi disinvorto
devi da guardà bbene
n’do diriggi er piede
visto ch’oramai er zolo
d ‘a capitale
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Celi
picchi di dolcezza
dietro un sorso ermetico
raro da scalare.
M’arrampico
sul senso
di parole scandite a mezza
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Lì si schiude luce
ove tutto adduce
per barlume
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Una mezza luna
mi prende per mano,
mi accompagna sul sentiero
che porta alla tua casa
e là sul prato,
quello dei nostri ricordi,
mi abbaglia e mi ferma,
mi sussurra sconosciuti versi
che faccio miei, poi corro
e salgo i gradini
della tua
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Dischiudo l’oblio
e allento le vele
se osservo il tacito pallore
di cose inanimate.
Nelle mute sillabe
elargiscono
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Colma la forma
trabocca di vita
scocca l’ora
di nuova aurora
i miti assopiti
son ora svelati
non più mistero
né cielo
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"Cum s’ha da fè sa ‘sti fioi? ",
diceva la mia nonna pesarese
quando qualche dispetto le facevo.
Ed era un’espressione più potente,
nella sua concisione, più efficace
di quella ch’usa l’italiana lingua.
"Come bisogna fare con codesti
ragazzi?
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Spine nelle tue mani
schegge di paure nel cuore
non sai più se domani
sarai ancora qui o altrove
una luna piena
da tagliare a spicchi
una vuota altalena
oscilla nei tuoi occhi
lungo la schiena
brividi e fiocchi
lacrime non viste
da chi si è
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Nel giglio dormiente
d’un respiro assorto
si rievocano
attimi cadenzati di verità
e forme prive di peso.
Acuiscono
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Mi scende la sera
lentamente nella mente,
ma tu dalla finestra
accendi un’alba
luminosa e calda
nel mio tramonto.
Stacco petali dal mio cuore
e salgono fino a te.
L’amore mi esplode
tu scendi e abbracciati
viviamo l’incanto
lontani delle
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Austu malandrinu,
cauru forti di primu matinu
squagghia a peddi:
muluni tagghiatu a feddi
nisciutu da ghiaccera
e misu na nsalatera
p’arrifriscari ‘mpocu
di st’arsura e di stu focu.
Austu assatanatu,
s’accupa e manca u ciatu,
nun si dormi e
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I miei occhi parlano...
gli occhi innamorati non mentono.
Quando ti guardo
e quando impauriti scappano
i miei occhi tremano, timidi ed indecisi
con il mio cuore che li trattiene...
sì, il mio cuore ha imparato ad ascoltare
ascolta il destino e
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Squarciano colori sgargianti
e mosse provocatorie
quel vicolo prospero di vita acerba
che poco assai si fa gabbo
di
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37690 poesie pubblicate in Creative Commons. In questa pagina dal n° 1711 al n° 1740.
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