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Le 32529 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Parsimonia di versi è il mio cuore,
sogno primavere che portino colore,
e infondano all’anima l’ispirazione.
Non sono un poeta che può declamare
delle note che cavalcano l’onda del mare
ma è da un pianto che nasce una canzone.
Poesia che
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 | Cadono i miei pensieri
come gocce di pioggia
sopra la terra arida,
non danno sollievo
ma solo aprono crepe
che si riempiono
e allagano tutto intorno
ma non dissetano l’anima
Pensieri che corrono,
scappano via spaventati
da un immenso cielo
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| Ha un andare tenero
il tempo di uno sguardo
tra le mani che mai avrò
nel triste ricordo di quel
che non fu e di ciò
che non sarà
Sarà un’altra stagione
la stagione della rondine
fuggita via a Settembre
e sarà una lacrima ferma
tra le note di
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Ombra d’un cielo rincorso
perso
Una cento mille volte
Ma al primo sorger d’un sole nuovo
vai
Incontri rami spogli
domani germogli
Novello spuntar di nuove corolle
bisbigliano che forse è primavera
Ma della vita che rimesta stagioni
dimmi
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 | Solo il segno
riluce di significato
e la parola scritta
è un farmaco da banco
buono per alleviare graffi
e ferite di lunga data
nella impari guerra
tra me e l’altro da me.
Non smetto quando voglio
perché smettere non voglio
e se voglio non
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Domani senza di noi
è solo un altro giorno
con il sole che sorge
cercando il mare e i fiumi
Un’altra alba scura
che farà piangere i fiori
di una rugiada acida
distillata dalle nuvole
Domani senza parole
è solo una melodia
il silenzio che
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Strali d’obliqua luce
trasudano infiorescenze di strelitzia
che rivestono la mia anima solitaria
nel crepuscolo d’arancio e viola
La natura ha il cuore di cristallo
e riflette i desideri di ragazze,
labbra rosse di geranio,
chine su tomboli
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In molti hanno scoccato dardi
e c’è chi per primo ha scagliato sassi
la mano nascondendo.
Nessuna carezza era dentro il pugno chiuso.
Ho trovato riparo in un giardino fiorito
nel bel mezzo d’un deserto di spine.
Qualcuno mi ha regalato
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È da alcune giornate che i ciliegi
lungo quel braccio che costeggia il mare,
irradiati dal sole e dal brillare
delle acque, esibiscono i loro fregi.
E che un’angelica luce interiore
riecheggia con il suo bianco candore.
Oltre gli apici, esposto
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Tempo che cammina tra mille emozioni.
Si pensa a ieri, ad oggi,
a come la vita sia cambiata.
Gli anni parlano sul volto,
nelle rughe che lo segnano,
si legge il passato.
Un quadro colorato,
di suoni e toni variegati.
Acerbi momenti
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La sonnolenta luce di un lampione
getta dorate ombre
ai tuoi capelli biondi,
alla tua testa poggiata al vetro freddo.
Il vento passa e porta via con sé
pensieri che,
come dardi velenosi crollano,
dopo aver deposto
il letale bagaglio.
Accenti gravi
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Avvolta e disinvolta la mattina
rinasce con profumi nuovi,
ed anima solitaria non muore,
incanto ad incantar se stessa,
unica sostanza ad indossar scarpe e camminare...
Pietre e sassi ad incidere dossi e tanti fiori da raccogliere,
vita di vita ad
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Perché mi sento
come se la notte
mi fosse caduta addosso
con tutte le sue ombre
E nessuna luna
brilla dietro alle nuvole
con il suo fiato di vento
portato dalla polvere
Perché mi stanco
prima che si levi il sole
è cenere antica
questa
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 | A schiera e con svolazzi fitti
in ampio cerchio in volo
nell’imbronciato cielo della sera.
Danze e virate che non han confini
sfrenati proprio come dei bambini
con la passione al gioco fuor del nido.
Assorto e teso e in apparenza lieto
dal mio
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| e, dimmi,
dimmi chi sei?
non lo so neppur io, e
dimmi,
dimmi dove vai?
se lo sapessi te lo direi, e
dimmi,
dimmi cosa fai?
aspetto il tramontar del sole, e
dimmi,
dimmi chi ti ha illuso?
ogni donna amata e poi scomparsa, e
dimmi,
dimmi chi ti
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| Seduta lì di fronte al mare,
invano cerco di arginare
impazzite schegge di solitudini,
rincorse dalle onde di un passato,
a stento trattenuto
da scure e malconce paratie.
Brillante e lieve il presente
dagli anfratti sporge
precorrendo le attese del
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Giorni ad attender sogni
chiusi nel bozzolo,
avvolti in carta pecorina,
in una bottiglia, il mare suo padrone
dovrei togliere il tappo e farli fuoruscire.
Giorni dai colori sbiaditi,
apatica luce nelle fessure,
a caricar il peso della
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Effimero tempo
Non mi sazi
Di vuoto ripieni i miei spazi
Senza colore i giorni
Cos’è che conta?
Vedo gente trastullarsi con poco
E sorrisi
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Doniamoci un sorriso
che di fragola abbia il sapore e
profumi di gelsomino.
Sorriso ad allungar minuti e ore,
gabbiano in libertà a virar sul mare,
ed abbia il volto del mondo,
in ogni colore umano si risvegli.
Sorridiamoci!
Sorriso a salir dal
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Parole
cerco
come fossero
fiori rari
nella desolata uniformità
di un inverno
dell’anima
e
non m’avvedo
che
tra lussureggianti giardini
d’armonia e bellezza
invero
muovo i miei passi.
Una
dolce brezza
che altro non è
se non
il
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Ho richiuso le tende
per ripararmi dal gelo
portato dalla sera
verso il cuore che latita
Non ho speranza
che questa morta fiducia
desti in me una reazione
di futili attese
So già che il cerchio
girerà a vuoto
fino a trovare il suo
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Protesa verso il cielo...
nel conforto d’un arcobaleno,
dopo l’oscura nube.
Ondeggio...
ventaglio di petali
al soffio della brezza.
Guardo lontano,
attimi di fuga dal nero.
Sì, resto... oltre ogni cruccio
fino al trionfo della
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Oh quante fiabe a raccontar
il correre per fossati e quei
colori ed ombre a tinteggiar quei luoghi.
Oh fiabe a nascer solari come un
girasole che spunta dal terreno verso il sole,
grilli e cicale ad incantar come musica di Chopen.
Oh quel tiepido
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Fra i tralci delle viti
pronti a gemmare
tesi
radi ulivi protendono
i loro argentei rami
al sole.
Stormi di passeri
come i miei pensieri
spazzati dal maestrale
fuggono impazziti
fra tutori bene allineati
sfiniti.
Su un masso
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 | Guardami
sono abbastanza spesso da essere visto
sono abbastanza sottile da essere trasparente
e allora guardami,
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 | Grita el silencio, hoy, más fuerte que el viento
dejando a su paso retazos de desechas vías
Vías adonde la dulzura ya no encuentra
espacios para embriagarse, ni sensaciones
para buscar cualquier otra ilusión
Ni siquiera sueños, porque no existen
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| Tra sagome di alberi spogli
mi incammino,
mentre il cielo si dipinge
di rosa e grigio cenere.
Nuvole nere e mari in tempesta,
presagi di esistenze al limite del tempo.
E resta quel che non muore,
spiaggiato da onde burrascose,
invade le dune di
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| Ci saranno ancora strade
e nuvole grigie all’orizzonte
ma i mattini nembosi cadranno
nelle rocce dei miei pensieri.
Neve sarà e pioggia fredda
fra cespugli verdi e fango
si socchiuderà una porta
e neppure il fuoco avrà più
quel colore rosso
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Sapersi accontentar, la vita rifocilla!
Se di quel nulla, codesto nulla appare
nulla è sentito dal vortice ispirare,
non avendo nulla da recriminare.
Nulla alla vita, nulla s’intravede.
Se nulla è un apparir leale
in cordialità d’amore!
L’ugual
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La poesia
mi scorre nelle vene.
Silenziosa
come un fiume in piena
che travolge le mie emozioni.
La poesia
che mi scorre nelle vene
mi fa percepire la vita
nelle sue mille sfaccettature.
La poesia
che mi scorre nelle vene
mi ha salvato
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Palestre di ominidi in forma,
e palestre di spaccio,
dieci miserie al grammo.
Chiese di ominidi per bene,
e chiese di preghiere oncologiche,
Padre Nostro che sei nelle chemio.
Tribunali di ominidi integerrimi,
e tribunali di famiglie dai
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32529 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3661 al n° 3690.
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