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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 32546 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Ho cercato di tenermi fuori
dal gioco dei colori
disorientata voluttà.
Ma la girandola rapisce
l'arcobaleno stupisce
il sole ferisce
ed io ogni giorno perdo di sensibilità.
Per questo
vado in cerca di nuove sfumature
nell'erba
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Un po' qua, un po' là
Siamo sempre impicciati
nello stesso quadrato d'essere
Acqua fluente di assurdi canali
scorriamo
senza cinture di salvataggio
Ignari di passi che ci sono taciuti
precari
volontari di messe in scena
che non sempre
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 | Pare fermarsi il tempo
nella natura che si ripete
uguale nei fiori e frutti
ruotando le stagioni.
Il tempo pare uguale
nell'aula che accoglie
vivaci dodicenni
che devono imparare.
Sembra immutato il tempo
nel bel parco fiorito
con le
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Ombre stupende mi son questi campi
che, come lidi, un mare or forse sognano
stringere, quando il tramonto pàr prossimo
e l'ultimo meriggio a rispecchiàr
con le sue fiamme qui va, pria che torni
dimàn, dopo molte notti e altri
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Disperdo le mie ore vuote... là,
nel buio della notte, senza lasciar novero
ai ricordi e fomento alle speranze.
Si là ...nel deserto della vita,
piovon di tanto in tanto miraggi...
ma subito dispersi dal soffio del vento.
Arso dalla
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Passo sopra i passi
che hanno consumato
le pietre di casa mia
e uno spirito vecchio
mi sembra sentire
che mi accompagna.
Distolgo il pensiero
che si rifugia subito
in Dio visibile
qua e là in vecchie icone.
Perdo le forze
e mi sento
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 | Digito pensieri...
stranezze di cartapesta
tra le pieghe
di emozioni sfatte
ad accarezzare la
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| Ho sbagliato
a capire troppo,
che tanto
non ho capito niente.
Ho sbagliato
a dare troppa voce al buio,
che tanto
avrei potuto solo
chiudere gli occhi.
Ho sbagliato
a non credere in Dio,
e ora cerco disperatamente
dosi di fiducia,
come un
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 | Sui nostri giorni inseguiti
si allungano timidi i passi
in cerca di celate impronte.
Resi dal tempo più lenti
e dal disincanto che strema
s'avanzano
ingordi del sonno del pensiero
che getti il buio sulle ombre
e innanzi innalzi albore d’
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| Domande su domande onde capire il perché
sempre più difficile interpretare il motivo
di un destino che corrode
ovunque ti giri vedi in quei volti il futuro
quello che non ti si addice
un toccasana chiudere gli occhi
dimezzando la
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| Come ogni sera
solitari
risuonano
i miei passi.
Il cielo
lentamente scolora
e il pensiero
su se stesso ripiega
nel tentativo vano
di carpire
il proprio originarsi.
Per un breve momento
la consapevolezza
di un’inguaribile
sterile
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Sei stato un sogno
d'un viaggio mai finito
sui binari d'un treno
fermo alla stazione!
Sei stato un grido senza voce
in quest'inverno
arrivato troppo presto
a consumarti
l'odio e la follia.
Ti manchi,
sulle rive di quei giorni andati,
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Vidi il silenzio,
raccolto su labbra chiuse
di questa vita che ci regala,
volatilità impalpabile
come non fossimo mai esistiti.
Da spenti sguardi
fuggii via come la notte scura
alle prime luci dell'alba
che non portò
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 | E’ l’attimo che cade sul tempo
una stilla in un lago
E si confonde e si perde
e già muore nel suo divenire
Una scintilla ch’esplode
e in un fuoco divampa
uno strappo nel cielo
che dilata le nubi
Un approdo sul cuore
del pensiero che
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Groviglio
d’avidi pensieri
non distoglietemi dalla luce
invisibili esseri
parassiti d’energia
scostatevi!
non voglio darvi
in pasto
la mia allegria
l’estate incombe
ammiro stormi di
fenicotteri col loro
rosa infiammato
solcare il
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Il mondo
è un fiume agitato.
Raccolgo spighe di luce
nei trilli delle stelle
danzano le farfalle
ricche di
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Si incontravano
fra le stelle
nel limpido cielo
della felicità.
Nell’azzurro mare
della serenità:
cullati dalle onde
nell’armonia
dei cuori.
Vagano adesso,
nella solitudine
dell’animo,
nel desiderio di ritrovare
la via
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Tenue s'insinua il sospirar del vento,
miniati bisbigli assemblano
labili momenti...
album del passato
edulcora il presente
scorre spalancando sipario evanescente.
Sul prato che d'erba e fiori
rinverdiva in primavera
folle ritrovo
ancora
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Vivì |
15/05/2017 13:24| 1302 |
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Sono stanco
stanco di correre nel nulla
in mezzo alla polvere
di palazzi in costruzione
e maciullare la ragione
tra le pozzanghere e la pioggia
nell'istinto della mia intenzione.
Ho un'anima scartavetrata
e un cuore raggomitolato
tra le foglie
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Che vuoi che sia questa terra
mura con vicoli e solo asfalto,
nasce in visione di una guerra
tra vita e momento di ascolto.
Verde è il viaggio con il vischio
tra bene sacro e il nero profano,
il giorno graffio e mene infischio
punto in
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Tutto dorme,
dentro questa quiete
anche il mare
più non si lamenta,
ed io, che nella tua deriva
volli trovare un mondo
io riposo
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Accingendomi a vagare altrove
realizzo il mio essere d’autunno
melanconico di una primavera
che seppur mai divenuta al verno
non si rese all’estate del cuore
Ed ora che nuove stagioni si compiono
e antesi s’appresta
la mia mente vagheggia
in
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Rossi papaveri si offrono alla vista
lungo un ciglio di una antica strada
e antichi ricordi tornano alla mente
promesse d’amor su accese
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Senza pudore alcuno,
mi vesto solo di parole.
La mia anima
si racconta senza finzioni.
Conosco, nel momento
in cui rivelo...
Mi ammanto di
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Il mio spirito vaga
disperatamente
per i corridoi affollati
di un centro commerciale,
Le anime morte
sono alla ricerca
di un’effimera felicità.
Ho paura
dei brutti pensieri
che mi martellano
la mente.
Cerco un «non-
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Non c'è dolore più grande di lame
che scavano e giungono al cuore.
Perché quella ferita erutta sangue
e ricordi passati...
quando l'amore era vero, non un fantasma.
Ora vivo nel freddo che mi lacera
e osservo l'uscio
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ci furono
giorni invecchiati
prima di nascere
ancora
morti all’aurora
del giorno già passato
appena dopo l’autunno
e la prima luce del giorno
che filtra tra i cipressi
alle colline
fine che inizia
ad aspettar
il
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Cerco di non tremare
quando la luna scivola via
fra le ombre e il vento
e rimango solo con i torti
Con le mie rovine
che divergono dai dolori
mentre le ore scorrono
lucide come nuvole morte
Cerco di non pensare
a come sarà la sera
e
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Siamo cerchi concentrici
alimentati da gocce sonore,
ingigantiti dai sassi
abbracciati dal fondo.
Questo siamo
nient'altro che questo
sulla superficie delle acque dormienti
il frastuono silenzioso delle piccole oscillazioni
che muovono
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 | Dimmi se puoi madre,
bisogna morire per trovare pace?
Che faccio dunque su questa terra
ora che il mio orizzonte è incluso in un giardino
e un sole ignavo tenta di risvegliare rose?
Ora che conosco le nebbie che offuscano lo spirito,
e
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| il poeta è se stesso
e se stesso è il poeta
poiché se me stesso
non fosse poeta
il poeta stesso
non lo sarebbe,
per paradosso
se poeta dunque
anche se stesso lo è
poiché se deviasse
dal primo
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32546 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6361 al n° 6390.
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