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Le 7982 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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 | Curvo e adagio
sotto il peso degli anni
al volo passati,
sulle spalle a fatica portati,
un vecchio solo e stanco se ne va
col suo bagaglio di malanni
e affanni,
che han lasciato solchi profondi
nell’ animo e nella mente.
Piange il cuore
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Cosa resta dell’umanità?
involucri vuoti
deambulanti in un mondo
di sguardi senz’occhi
di capitani codardi
di milioni sprecati
per bastimenti inchinati
di donne maciullate
di guerre annunciate
di governanti, rei comprovati
mai
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plotone di cadaveri grondano il silenzio di Santiago
brucia La Moneda uccisa d'una menzogna a stellette
c'hanno violentato giovani
imberbe confusa speranza d'un alba diversa
bevete pure il nostro sangue...
il canto dei nostri volti
urlerà
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Nere nubi copiose in transito
violenta cadenza che inonda:
immagini atroci, frenetiche,
subdole, parziali e voraci.
Di fronte alla storia
tu... uomo... ramingo ti crogioli
in questo falso incedere,
che umilia e arido deforma
il lucido ideale e la
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Della memoria!
E quante volte ancora morirò
nel forno crematorio
della barbarie?
Ricordo:
bruciai vivo su una panchina
dei pubblici giardini,
ma mi uccise di più il ghigno
di quei tre balordi
la cui vita avevano a noia,
mentre
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| Anna62 |
03/04/2012 21:52 | 4623 |
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Voglio nei polmoni
la polvere nera di miniera,
voglio sulle braccia
schizzi di colata.
Voglio
rompermi la schiena sul cantiere
e sporcarmi le mani di calcina.
Voglio sentire l'urlo delle sirene
e il sudore della fatica;
voglio la paga in
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| Mavec |
14/09/2013 18:28| 766 |
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Vuoti tranne
che per il 'the end' inciso
nelle teste ormai
fuori da tutto,
anche da se stesse.
Vuoti + vuoti
di bottiglie scolate,
di vite smarrite
nel
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| Mavec |
13/09/2013 18:48| 853 |
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 | (I)
Dove sbatterò la testa
[ossuto ballerino logico]
Capo di questo mondo
Il mio mantra batte moneta
tra i pensieri di quel mentre
E s'erge malato nel ventre
nel branco che sciama
che ingurgita chi forse
ancora ama
Di questi
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| EnzoL |
13/09/2013 17:59 | 4615 |
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Passi incerti brancolanti, seguono la mente.
Braccia tese in pupille attente guidano occhi spenti,
come alunni diligenti, nel percorso da seguire, senza
nulla da eccepire.
Buio intorno, sorrisi da ricordare, colori dei tramonti
all’imbrunire,
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cosa sono io, fratello?
io sono scarpe, passi nuovi a buon mercato
poesia e ragione
racconto di misericordia - come fossero qui
liscia e vellutata sono la notte con i fari
volendo mi allungo a vedere: Orione
cambia direzione
io sono e tu - cosa
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Odiata guerra
radice d’inferno,
che susciti nei cuori
falcidie fratricide
e inopinati orrori,
turpi scenari
di sangue urlante aspergi
Calpesti amori sacri
e delle madri il pianto,
e di vedove ed orfani
ti fai perverso vanto.
Piange la
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Non trema quella mano
che ha rubato l'innocenza,
non esiste la clemenza
per chi sbava bile verde
e attende trepidante
il momento più propizio
per entrare in azione
e rubare l'emozione.
Non esiste assoluzione
per l'ignobile
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dicono sia tornato
i miei occhi lo dicono, ed è festa
- nel nulla l'insoluto ha fiuto bizzarro
segue ogni sua traccia
il ferro - la fossa del cranio - vigile
lasciate che traballi: è tornato
per i vivi
e viaggi senza
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Nel silenzio degli occhi
su labbra mute
si fissa lo sgomento
E il gesto si frantuma
in un senso di impotenza
Spose bambine tutte in fila
figlie anche mie
di bianco vestite
Piccoli gigli che mai sole
accarezzerà
Rosei tabernacoli
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| Anna62 |
11/09/2013 15:29 | 6721 |
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Piccoli indifesi
costretti dal destino
ad un amore forzato
strappati
dalle ali di lei
con tatto vi cingeva
soli
in un mondo senza cuore
attendete con ansia
la vostra maturità
è mancato
quel caldo abbraccio
il soffice bacio
l’avete
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 | Prepotente
indegno d’esser uomo,
non vuol perdere
il suo dominio.
Sotto il falso
verbo dell’amare
nasconde imperituro
la sua natura prepotente.
Imperversa
dentro il duro cuore,
il desiderio d’essere
padrone e dittatore.
Incapace
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| La musica gossipara
è sempre più chiara
assomiglia ad una cagnara.
Riviste patinate,
sfogliate e incaricate
di distrarre la gente
con belli articoli sul niente.
Rotocalchi rosa
con le nuove facce in posa
a parlare del loro
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| Sera afosa.
Lungo un viale cieco di tramonto,
le macchine sputano ansia sull’ asfalto.
Passo serena, indifferente.
Sto con le mie tenere angosce.
Sera afosa.
La donna quasi affoga,
mentre raspa nell’immondizia,
e dalla selezione si vede bene
leggi

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| La vacca senza scollatura,
senza corto alle mutande,
scioccherie all'armatura,
e leccornie al bar dei vermi,
non farebbe così paura.
La vacca senza i tacchi,
è poco meno di un'altra uguale.
Vorrebbe il porco
ma trova il
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| Buia l'essenza
come la notte
nella tazzina
è una presenza
che sa far botte
fino a mattina
con la mia voglia
d'andare a
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 | Famelici lupi
ingordi di potere,
con la bava alla bocca
e gli occhi forsennati
tendono agguati
all'ignavo gregge,
pronti a consumare
il lauto pasto.
Sul tavolo sacrificale
immolati son gli agnelli,
vittime innocenti
dell'odio
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| Che strano vezzo,
femmina alla moda,
mostrare il pube raso iridescente,
per pura vanità o per diletto,
oppure per sembrare più raggiante.
Adorna di brillanti,
tu porgi scabro al tatto il tuo gioiello,
stupendo da vedere,
giammai
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 | Stretti
avvicendati
coriandoli monocromi
- corse di sola andata
limiti
di noi erranti
tagli, le fessure
tra una volto e l’altro
aprono
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| Ho assaporato il gusto di migliaia bandiere al vento
Allo stadio ancor bambino
Ero catturato da un impeto
Da un onda umana che travolgeva dentro
Gli occhi esiliavano dal campo
Rapiti da un incessante e rimbombante canto,
Canto d'amore con occhi di
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| scarpe bucate di mille fronti perduti
i pochi di quel cielo di S. Paolo
quelli che la vita forse ma l'Italia prima
lampi di vite
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Non puoi alzar le spalle
buttando gli occhi al cielo
nascondersi didietro ad “un che ci posso fare”
Sei uomo o burattino?
come vigliacco, vuoi campare?
Così giustifichi l'assassino
che sulle tue spalle vuol mangiar
Ruba futuro ai tuoi figli
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quel tossico in piazza
che rotea gli occhi smanioso
d'incontrare il suo tamburrino
è tuo figlio
quel ragazzo solitario
che compulsa siti porno
e schifezze, anche lui
è tuo figlio
come quell'altro
che sale nell'auto
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C'era una volta
e c'è ancora
in una terra lontana
e assai strana
la terra arcana dei
dei Tontorondò.
In quella terra
comandavano quelli del no
che a ogni cosa dicevano no
Or mi chiedete
chi ci fosse prima di loro
e io vi
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Sera afosa.
Le macchine sputano ansia sull’ asfalto
specchiante di tramonto
Passo serena, indifferente.
Sto con le mie tenere angosce.
Sera afosa.
La donna quasi affoga
mentre raspa nell’ immondizia,
e dalla selezione si vede bene
che quel che
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 | Soli,
rinchiusi
vuoti a perdere
senza consolazione
in balia dell’alienazione
giacciono inermi
in quei letti
piccoli grandi uomini
indifesi.
Abbandonati da quella stessa vita
che hanno così tanto amato,
dallo stesso seme che
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 | Fin dal principio
fu la fine
quando, irriverente,
si fece scudo
di arroganti figure
pronte a saziare le leccornie
del proprio ego
sulla tavola scarna del popolo.
Nessun alibi
nessuna prescrizione
nessuna ricetta atta a sanare
potè ridare
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7982 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3451 al n° 3480.
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