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Le 7983 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Si ode un pianto cupo
sordi nell'udire
chiniamo il capo
di fronte a tante lacrime
intonando una nuova nenia
e speranzosi per un inferno
più misericordioso
si consolano mordendo la fame
e mentre muoiono
noi per ozio
preghiamo Dio
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 | Alberto non è il tuo nome vero
steso guardi il soffitto bianco
illuminato da un giorno stanco
lacrime in due occhi
un tempo due laghi immensi
annegano quell'azzurro
tristi e consumati
incastonati in un viso corroso dagl'anni
pochi i
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| Come un cane ubbidiente
m'alzo al mattino
e neppure m'accorgo
di tutto il mio coraggio
m'hanno educato bene
che questo mi conviene
ogni giorno quelle porte
apro e poi richiudo
ed entro nella gabbia
senza provar rabbia
con ampi sorrisi
piego
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non credo sia solo questione di denaro
- piuttosto raro da queste parti ora -
non credo che mi si rizzi il medio
per il rigor mortis
dovuto all’amputazione delle sorelle dita
davanti a tanta opulenza grido al miracolo
ed alla scienza
dei
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Sento la folla
dentro le sue grida
gli schiamazzi in piazza
e le sue risa
Avvolta nel cappotto
dei trambusti
avanza coprendo
i freddi scatti
e gli adagi
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Un silenzio lugubre
avvolge le vie del centro.
La parola è muta
davanti alla natura,
mi sono sentita indifesa.
Qui, tra case vuote e vetrine buie,
non si può che piangere.
Anche quei cani,
distesi sui marciapiedi,
marciscono tra le
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Era bello correre e pedalare
avere una bicicletta tutta mia,
la potevo solo sognare.
Per averla chissà cosa avrei fatto
era bella, la guardavo, la sognavo
e la sfioravo con il tatto.
Se hai dieci lire, la puoi affittare
da don Peppino ma
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Musica rumore di filigrana
film mani che la contano
poesia potere che esercita
preghiere e cappelli rovesciati
Diavolo accarezzato
tra pollice e indice consumato
impresso su sangue agli occhi
nell'oscura camera fredda del cuore
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avevamo già detto, del fatto che non c'"azzecca"
il riportar la mano al portafoglio
sproposito delle nostre incombenze quotidiane
avevamo soccorso, con umanità e coscienza
anche i propositi più bizzarri e
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 | Terra rossa di miniera
Vite passate sotto un cielo di pietra
Vite al buio, dure, faticose,
Vite che passano lentamente
tra sudore e lacrime
sguardi malinconici …silenziosi
tra le mani solo scura polvere
nessun raggio di sole
a illuminare stanchi
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 | Con il suo frastuono
fatto di slogan e luci
avanza imbellettato.
E’ il mese in cui il buio
si fa opprimente
il tempo divien assillante
portando l'anno a morte.
Mese d’ipocrisia
di feste e luci imposte
ostentazioni, fatte di niente
e una
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*
intanto, scende pioggia rossa dal cielo
mentre i lampioni s'ostinano a vederci chiaro
nel ventre abbiamo, una colonna di minacciosi "rating"
devastano la sostenibilità sociale del paese
non userò più tramvai
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Apri un giornale
Scolpito col sangue.
Leggi notizie
Che nessuno dovrebbe
Mai sentire.
Ti guardi attorno
Vedendo gli orrori
Di modernità
Che da secoli
Devastano il mondo.
Cerchi una causa
In queste azioni criminose,
cerchi nelle
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 | Soffoca, quell’amore,
dietro gli occhi della gente malpensante.
Quell’amore che non fa male a nessuno,
che non ha pretese,
che vuole solo essere lasciato vivere.
Quell’amore che non ha niente di meno
rispetto a quello tra un uomo ed una
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 | Ruo- ta
ra- na
ascoltava il bambino
alla luce del focolare
ra- na
ruo- ta
nu morzu di candila
ruo- ta
ra- na
rota
buffa
pensava in dialetto
ripeteva
ruo- ta
ra- na
imparava l’italiano
lettera erre dice il maestro
rana ramo rosa rospo
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Io abuso di stelle
ho sensi di colpa ovunque
perché i miei sogni
vanno all'università
già da troppo tempo.
sono un pesce con le ali
-boccheggio, fraseggio-
nel mare delle illusioni...
infinito minore
d'un cielo che si
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Nel passato
obici e cannoni
distruzione e sangue e forse
ancora non intenzionale
quella moneta da testa o croce
tra le dita.
Non facile la scelta quando
ti guizzano come fantasmi
la gola secca per la paura
e crampi allo stomaco per la
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L’istinto di sopravvivenza
a volte mi portò oltre l’umano
con poca luce divorata dal dolore
sconfinai nel nero male ma mai per agi
e il rimorso fu peggio d’indigenze
l’inferno già in terra lo pagai
non credo possa esserci pena
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Quando l’esibizione
accende la verticale
con frequenze acrobatiche
è tempo di chinare il capo
sotto le ali della cicogna
il solito bla bla bla trasversale
-gonfio di vento-
si sfilaccia nello spazio bianco
lasciando segni senza macchie
-
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Ecco le Erinni dee della vendetta
scivolate dalle feconde vene d’Urano
per mano del sanguinario Crono.
Crudeli figlie della notte
a lacerare a morsi la vita
con i denti della morte.
Rimorso lancinante e muto
per chi insano ha bevuto
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Erano occhi
che guardavano il mondo,
spesso stanchi per
gli stupori negati,
frammenti di un'esistenza
colposamente vissuta.
Ed erano mani che amavano,
clandestine in un inverno senza sole.
lavoravano, giocavano,
creavano a
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 | La fontana gocciola
genoma scatta e muta
Salda roccia sgretola
per strade sconosciute
rasano schiacciando
la pulce che è in me
Un diffuso alone roseo
appanna il viso del sole
Rifiuti divoro
macigni respiro
sono un vuoto a
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 | Eri un ragazzo leale,
gentile e riservato
lottavi per un ideale,
chi mai ti avrà cambiato?
La società sbagliata,
il bieco spacciatore,
la compagnia traviata
ti hanno rubato il cuore?
Un giorno tu vivevi
sereno e spensierato.
Ora ti ritrovo
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 | Con tutta la famiglia un dì il villano
curava la sua terra.
Soltanto al dì di festa s'agghindava
il misero operaio e il contadino.
Era gran lusso quel vestito fino,
frutto di sacrifici e privazioni;
in un tessuto molto
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| Italia mia, tu prostituta e
partita di pallone,
tu devota e casta mai,
tu cavalla nuda, o madre,
tu gioiello senza padre.
Sei ghirlanda di re
senza trono,
regina senza corona,
ma con scettro in mano,
che invochi in ginocchio
la pioggia
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| Perché anche Cristo era clandestino
figlio della rabbia e del suo martirio
in una società che vuole sempre un dittatore
che ci debba governare, solo per non pensare
Mercenari che partono per guerre di pace
per continui assassinii che
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Una sola moltitudine
Moltitudine solitaria, per
L’egoismo di una mano
Che il contatto nega all’altra.
Cecità di speranza
Per principio o ideale,
Dimagrendo quell’amore
Con la dieta dell’onore.
E il lumino così svanisce
In quell’
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La notte denunciò il giorno per stalking
e questo fece lo stesso con lei
-io ero il severo giudice del tempo
e dopo aver ascoltato paziente
i giorni, le ore, i mesi e gli anni
come attendibili testimoni oculari
morii vecchio, stanco prima
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 | Pensai a noi …
feriti e accolti da luce che non c’è
di notte si dormiva nella nicchia senza suono,
il pianto e l’indifferenza erano vetri di una finestra
che appende volti al vuoto.
Preferisco ascoltare che essere profilo
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| Dagli scoppi e le miserie
di sangue sparso sugli specchi
ho bisogno di pulirmi
e mi accarezzo il cuore spingendo
il mio spirito e lo sguardo
alla finestra
e li riempio dei colori
che la notte occhiuta e sonnolenta
mi regala
per dipingere una
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Li ho visti, strisciare furtivi a fianco di zoccole unte
sotto umide arcate, inanimati imballi di carne prendere forma,
senza radici, senza origini e senza mete, dentro cartoni
desueti del consumismo vestire la notte cellophanata.
Nel denso vapore
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7983 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4801 al n° 4830.
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