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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Agosto 2025 |
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Le 5788 poesie in esclusiva dell'argomento "Spirituali"
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Trascendenza.
Viviamo più volte
per percorrere l'esperienza,
sotto spoglie diverse
e tutto ritroviamo dentro di noi
mentre avanti andiamo:
Energie sottili in continuo movimento,
fino a quando parte della terra
e dell'universo con
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Splendi luce non temere
lenta l'oscurità si dirada
sono passeggere le nuvole
che coprono il cielo.
Non tremare per piaghe e dolori
come dal nulla son venute,
dal nulla andranno via
senza offuscar memoria.
In un giorno di quiete
splendi
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Fil78 |
21/03/2012 11:57 | 1108 |
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Staremo silenziosi nella sera,
nel muto stupore dell'attesa,
senza parole, scivolando come
nubi che attraversano la notte,
verso cieli inesplorati e oscuri.
Nulla potrà accadere, lontani
da risa e canti, solo quella voce
senza suono che col
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Erano braccia colme di possibilità,
scorreva ad ogni istante la brama divorante.
Una scelta si dischiudeva al loro tavolo:
saziare il proprio stomaco mangiando il tempo.
Le fiamme ardevano nel fuoco dei denti,
un piacevole profumo dal
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innestino
le Tue misericordiose mani
sul mio stanco albero
virgulti di pace, di sano ottimismo,
di speranza,
affinché assapori la gioia
della rinascita nella primavera
dello spirito.
Dissiperò le tristi brume
che appesantiscono
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Dietro le porte del tempo
nel giardino dei sogni
semi di luce sospesi
attendono un richiamo
Si apre un germoglio
getta i suoi raggi intorno
e nel suono del silenzio
riconosce una voce
E quante note e volti familiari
nell'essenza
di quegli
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Sono sceso in piazza...
la grande piazza...
era festa
era vuota
ero vuoto
ero pieno
ridevo piangevo
impassibile
indifferente
coinvolto.
Era freddo
pioveva
c'era la nebbia
tanta nebbia
una nebbia venuta da lontano
una nebbia
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Grammatica cristiana
rifiuta il condizionale
gusta ogni attimo
d'un Presente brillante
'Crede'
e poi rigetta il complemento di termine
-due volte-
per lo stato in luogo, col Signore
della Gioia
Non 'a' ma 'in'
come il
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Oggi mi vesto l'anima
con i fiori del Prato Grande
e segno sulla cintura
i passi che ha fatto Dio.
La luce che non confinava
mi ha accompagnato
sui sentieri del domani
mentre Lui aveva le mie mani.
Dorme, il corpo mio laggiù
sul vento
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"S'io fossi un albero di pesco
rifiorirei a primavera
s'io fossi una mandorla infuocata
bramerei bruciar la sera
S'io fossi un vento di corallo
che scorre schiene di amanti senza gelosia
di baciar la mano ad ogni servo
per non uccidere
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Vado indifferente sulla spiaggia,
lento, al declinare dell'inverno,
e il sole mi chiama a sollevare
di poco gli occhi e i passi,
alla ricerca incerta di ciò che
ancora resta al mio cammino,
e nel vento lieve e nella frale
onda mi coglie
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 | Carco delle mie suppliche
barullo alla ricerca di un assegnamento
impetrando l’auriga
al benevolo condurmi
oltre le mire del bronzeo destriero
che mi vorrebbe aggiogato
al malfido sussurrare
dell’abiettezza
Camuso dal trepestio dell’anima
serro
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C'è un approdo sconosciuto
non è un sogno; dentro si respira
già un
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No, non voglio avere orizzonti troppo lontani,
si scrive per vivere, per non morire
ed io ho voglia di me in questo giorno.
Senza il mio flusso
non saprei che farmene di questa vita!
Ognuno si canta per come può
ed io canto il mio
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Ali spiegate,
pronte a vibrare
e toccare le nostre
tarpate,
da rianimare
mente sommersa da ricordi
cuore stretto in pianti
e l'anima che cade in frammenti
sentono il dolore da sofferenza antica
d'anime dilaniate
e mordono il mondo con
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A criança que mora em mim
Vive embalada nos sonhos
Despreza a vil opressão
Os conceitos pré fabricados
Do mundo pra lá de moderno
Onde posses geram o inferno
A criança que mora em mim
Canta as cantigas de
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Realtà non esisti,
son certo ora,
ora ricordi nuovi
crean contorni
d'altra illusione.
Rigurgito miraggi, immagini
proprio là dove realtà manca.
Proprio là dove è solo silenzio
pongo parole vaghe
per non turbare
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Curvi,
impugnano primitivi arnesi
sui terreni riarsi dal sole africano
che brucia le carni,
solcano la piccola terra,
duro lavoro
imperla di salate gocce
amare,
la fronte madida di sudore.
La fatica si spegne
nella speranza si crede
nella
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Campane suonano a festa
un nuovo giorno pronto ad illuminare il cuore
non si vergogna
dolcezza e tepore invadono
porte aprono riverenti
occasioni perdute si riaffacciano titubanti
alla preghiera m’aggrappo
sigillo che non tradisce
fuoco
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Rimedio dei colori
e faccio spazio in me
a darmi fastidio
Spalanco l'ombra
alla nuova aurora
e tu mi guardi stupito
come non ero mai stata
Un cristallo, un gioiello
ripulito dai segni
sono qui per te
Mi avevano
venduta al male
ed ora
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Sento il petto sollevarsi appena,
-spasima-
Porto alla bocca il Pane
-s'intorsa-
non bastano le lacrime
le mie, le Tue
a farlo scivolare in seno
ci vuole il Vino
Mio Signore, perché brucia?
Credevo fosse dolce
invece
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Solea condurre raminga i suoi passi
e meriggiare pell’aura de’ campi
quando la vera schiudevasi ai sassi,
ai boschi ai fiumi del gallico suol.
Vedea felice risorger le spighe,
crescer con esse la flora fiorita,
danze di rose, di viole, di
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Vorrei poter fermare la mia corsa
e assaporare solo il qui ed ora
per non sentire poi quell’amarezza
di chi non gode appieno ogni momento
di questa vita l’incanto.
Poter posar lo sguardo su ogni cosa
salutar la folla e salir sull’alta vetta
e da
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Lontano dalla morsa della terra
un uomo
è molto più di un uomo
se può indossare ali per un'ora
alla vita basta anche un minuto appieno
se canta nei polmoni
se vibra come vento fra le dita
se unito al cielo trova il suo
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Dio mio,
aiutami a tacere
o forse a poco parlare
Brevi sono i vocaboli
importanti
-quasi pause dei respiri vitali-
Se aggiungo qualcosa
è dolore
non di quello che si fa Rosa
o forse forte fortissimo ardore
no... no
se parlo di
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Come un cielo terso che profuma di primavera
Acqua scrosciante di sorgente
Cibo che placa la fame del cuore
E' fiamma sempre accesa
malgrado il buio fitto
E' l'unica certezza
in mezzo alla menzogna umana...
Il pensiero più bello
La
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Camminerò per questa vita
con in mano le ricchezze dell'anima mia,
i miei sogni faranno da scudo
alle correnti che incontrerò
errando per queste terre.
I miei piedi mi condurranno
verso la luce del sole
per
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La Tua tristezza si è fatta manto
oscura è la trama
pesante è il filo
pizzica e brucia
Richiama tutto il Tuo Corpo
al tormento
Fermo ti lasci avvolgere
e poi... penetrare
-come chiodi futuri di ferro
così le
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di rossa veste
arcangelo guerrier
nel cielo nero
Spada sul buio che ti diedi e tu falso amante
di percosse e ferite facesti del mio cielo un abisso
fino a divenir rifugio delle ribellioni oscure
che mai scaturivano preghiera al nero fuoco.
Già
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di averti riconosciuto
al settimo chilometro
che mentre t’inchiodavano
si sgretolava il legno
l’annuncio essersi lanciato
invece del tuo grido
e nel
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hy ju |
02/03/2012 14:12 | 1788 |
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Ritorno a pensare al mondo
a quel limite tra terra e cielo
che mi sono posto innanzi
il mio sentire diviene profondo.
Nessuno spazio alla metrica
non occorre asservirsi
nessun desiderio che non sia scellerato
il caos è intrinsecamente legato
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5788 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3691 al n° 3720.
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