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 Gli ultimi 5 iscritti: Ivan Catanzaro - Fabio Paci - Simone Michettoni1 - Fiorfiore63 - Ava 
 | ♦  Salvatore Ambrosino   | 
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            | Elena PoldanLe 511 poesie di Elena Poldan |  
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        | smarrita fra viali di garofani grigi
 come il sole a gennaio
 o il mare in inverno
 
 come la mia malinconia
 - triste bagaglio
 di viandante malfermo -
 
 ho visto
 dentro cornici dorate
 artigli di storpi allungarsi
 fino al mio cervello
 ho sentito
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        | La luna chiese al cielo: e dopo che l'ultima stella
 avrá estinto il suo fuoco
 e pallido e gelido
 svelerà il nero suo volto il Tempo
 che ne sarà di noi?
 
 Tacque
 
 poi volgendosi al sole:
 finquando lui vivrà
 nulla
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        | si disperdono nel vento spore di parole mai dette
 sospese nel limbo d'un pensiero
 
 si frantuma il Tempo
 in parabole d'anima
 annullando barriere
 
 ma immersi nella vita
 ci nascondiamo
 dietro barricate di paure
 e rancori induriti
 
 divenuti
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        | allontanato vento foresteriero e malvagio raccolti i miei pezzi sparsi
 composi
 in un intreccio di tessere dorate
 il Sole
 mio perenne amico
 che scalda
 e spazza via ombre funeste
 dall'anima spoglia
 
 stesi i panni infradiciati
 dall'umida e
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        | volteggiano nei cunicoli dell'anima sospinti da un vento sidereo
 aquiloni variopinti
 sfuggiti ad un gioco lontano
 
 nebbia s'addensa
 fra ricordi affiorati
 - forse sorrisi interrotti da un urlo stonato -
 d'un tratto triste
 lo sguardo
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        | a volte dentro é un buio tale
 - totale letale-
 da perdersi
 e distinguere fantasmi
 ricordi
 da tessere di realtà stridente
 non é semplice
 
 a volte
 mi rivedo bambina
 sola
 accartocciata dentro una paura
 - spietato vampiro
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        | un vortice impazzito sul selciato della sera
 i miei pensieri stropicciati
 - vagabondi dilaniati
 tempestati di domande
 ottenebrati-
 
 alla deriva d'un sogno
 divenuto fumo
 ascolto il vento
 
 nel mio frastuono
 i rintocchi d'una sola campana
 la
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        | rinchiusa dentro i miei silenzi sospendo il Tempo
 
 tutte aperte le porte
 nel mio cervello
 
 sui viali ovattati di nebbiosa indolenza
 s'intravedono scintillii
 vetuste forme
 d'alchemico pensiero
 coccinelle dorate
 e vani sogni
 infante
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        | appesa a nebulose astratte m'allontano
 
 smembrati i pensieri
 invertono rotte
 rimandando
 ombra e parvenza
 
 ma Tu
 Tu mi leggi dentro
 sorprendendomi ogni volta
 stani ladri e intrusi
 annidati nel mio cervello
 
 negati pensieri
 cui doni
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        | Scalfiti sulle mani anni amari
 
 amati sogni
 infranti
 svaniti in chimere troppo ardite
 
 languore geme
 in involucro divenuto ghiaccio
 
 sguardo senza speme
 
 come fantoccio
 rincorro ombre senza corpo
 d'un passato mai vissuto
 
 duro é
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        | condussi i miei passi sulla riva d'una tempesta
 dove l'anima riprese fiato:
 immersa fra miasmi di passato
 confusa in dedali senza ritorno
 avanzai riconoscendo al mio fianco
 quei mostri senza tempo
 (il mio specchio)
 
 dolore fame
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        | afa d'anima quando l'estate esplode
 e fuori urla e ride
 mentre
 in questa stanza
 si riannodano discorsi
 tra cicatrici
 mai rimarginate
 inciampando nel tempo
 
 ritrovarsi bambina
 sola
 in una casa cittadina
 nessun amico o alleato
 solo ostile
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        | da bambina dietro a un vetro freddo
 osservavo le montagne
 il campanile
 e spesso
 ritraevo quel paesaggio
 
 oggi
 osservo il mare
 a volte rabbioso
 urlare
 e gli alberi agitare rami
 e foglie involarsi via col vento
 lontano
 
 e con esse i miei
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        | s'allungano le pareti in questa notte di pietra
 che inciampa i passi
 e sferza nervi
 
 dilatati gli istanti
 diventano eterni
 mentre il pensiero indugia
 nei vicoli ciechi d'un destino alterno
 
 tremano il sonno
 queste ore tardive
 mentre
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        | sentieri di silenzio costellati di rimorsi
 conducono a piazzole di smarrimento
 dove perduto il senno
 é solo un girotondo di tonfi
 nel vuoto che oscura
 e intanto sottrae del tempo i colori
 in quel mare nascosto
 che cela giganti
 e investe
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        | esplode dentro l'anima questo silenzio assordante
 fagocitando il senso
 d'ogni sano discernimento
 
 -svanite chimere
 consuete arsure-
 
 di vetro
 questo spazio
 che allungando distanze
 riempie di vento
 ogni piccolo abbaglio
 
 -chilometriche
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  Invia un messaggio privato a Elena Poldan. Indirizzo personale di Elena Poldan: elenapoldan.scrivere.info
 
 
 
 
 
 
  
  
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        | la notte una caverna di silenzio
 dentro spasmi soffocati
 
 più chiaro di un urlo
 il tormento
 insonne tempo
 
 pensieri bucati
 di sanguinosa pioggia
 e inverni eterni
 
 scenari di ruderi
 e morti prati
 fra coperte di solitudine
 e
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        | sono d'autunno e di foglie in vortici di vento
 e profumo di pioggia
 in pomeriggi tediosi
 
 ma anche di glicine leggiadra
 e arabeschi di rondini
 in cieli ariosi
 
 sono profumo di gelsomino
 in fresche serate estive
 e frinire di grillo
 senza
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        | meraviglioso il colore del mare al tramonto
 quando il mondo tace
 e la sacralità della sera
 sospende del giorno il frastuono
 
 meravigliosa
 brezza marina
 che lieve trascorre
 su tensioni e arsure
 lenendo dolori
 sul corpo che
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        | sono lacrima che affoga in se stessa
 che muore e rinasce
 che straripa e svanisce
 dopo bufera
 
 e poi avvertire negli occhi
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        | sovente m'inoltro fra sentieri oscuri di paure e ossessioni
 inciampando su tralci di nodi
 d'insidiosa foresta
 sprofondando in paludose fanghiglie
 annaspando disperata
 credendomi finita
 
 e poi mi scudo
 contro pungenti rovi
 e rami affioranti
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        | scarpe nuove dentro pozzanghere nell'atrio d'un ospedale di notte
 in attesa di Te che prestavi soccorso
 ad altre vite senza ascolto
 -barlumi di gioco
 d'una bimba sola-
 mentre ogni giorno tranciava
 fino all'ultimo stendardo di gioia
 dalla mia
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        | perdersi nel suo manto setoso inebriarsi di sue fusa copiose
 e lasciarsi coccolare
 da pungente amore
 che scende e che sale
 mentre comprime e arpiona
 -di mamma non ve n'è una sola-
 
 amo il suo musetto capriccioso
 di leoncina paciosa
 lo
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        | é di notte che si danno convegno, quando le Ore obliano il presente
 e Morfeo disattende il suo impegno,
 attoniti pensieri
 stretti nella morsa della Paura
 compressa l'aria
 diventa asfissia
 e snocciolano scenari terrifici e lunari
 
 del
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        | tra sentieri di silenzio al mio fianco l'indefesso compagno
 rovistando tra i resti d'un passato
 ormai lontano
 annichilita da un Tempo nefasto
 che tutto scompiglia e allontana
 peggio d'un vento selvaggio
 
 incurante e sordo
 
 cammino
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        | un giorno mi rapì il vento e in un ballo selvaggio
 mi condusse nel suo regno
 
 senza casa m'invertì il sole
 senza dita scompose il Tempo
 e oscurò i giorni
 in mille notti
 d'insonne angoscia
 
 capelli appesi a sogni
 che
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        | La speranza profuma di sale di mare
 di resina e miele
 
 la speranza ha il colore del sole
 al tramonto
 quando sembra morire
 ma risale
 a illuminare altre terre e persone
 
 la speranza sa di pane
 appena sfornato
 e sapore di bene
 
 la speranza
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        | persiane chiuse nessun raggio
 di cupa tristezza si veste e riveste il giorno
 senza aliti di vento
 che rischiarino letarghi
 d'un inverno
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        | perdersi dentro labirinti d'anima
 stolta attitudine
 a rincorrere apocalissi
 per ritrovarsi sull'orlo
 d'un abisso
 
 desolata landa
 quella percorsa da sempre
 senza gambe
 partorita da un pensiero
 che fradicio non spera
 ma solo abortisce
 di
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        | Appese al filo della disperazione speranze si dimenano al vento
 d'un umore cangiante
 che tinge di rosa le onde
 e poi divora il cielo in un lampo
 
 appare del sole prima sembianza
 tra chiarori d'indefinita parvenza
 
 non teme
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            | 511 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
 
 
 
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