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francesca maria soriani
Le 259 poesie di francesca maria soriani
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Quella sera che te ne andasti, amore,
piansero le lucciole
e come piangono le lucciole
non so.
E piansero le stelle
e il manto del cielo si bagnò
e la luna quella notte non dormì.
Quella sera che te ne andasti, amore
il mare
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 | Figure ormai sbiadite
A cui tutto è stato derubato
Da mani avide
Chiuse a qualsiasi offerta.
Figure evanescenti, pallide
Senza linfa e senza sangue
Rinsecchite, depredate
Anche dell’aria.
Hanno detto sempre si,
Senza remore e senza
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Quest’anno ancora mi è concesso
L’odoroso effluvio delle zolle
Impregnate dei primi risvegli
Catturato da brezze leggere
Con mano sapiente...
Una mattina t’affacci al balcone di casa
E senti un’aria di vita
Nascosta e palpitante
Come un
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 | Neanche il passato mi appartiene
Ormai
solo righe distorte
e caratteri illeggibili
nel libro della vita.
Il vento lo squinterna
accartoccia,
luce aliena lo sbiadisce.
Eri la quintessenza,
eri il segnale e la direzione,
come inganno ora
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All’anima bambina un giorno dissi
“devi crescere!”
Rispose “non ne ho voglia”
E risoluta si avviò oltre il velo
Di questo tempo oscuro e mendace
Sperdendosi in un tenue arcobaleno
Pennellato di zaffiri diamantati
Oltre la nebbia del mio
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 | Quando
Le lunghe ombre del crepuscolo
Offrono gli afflati
Al tempo breve che separa
Il loro estinguer d’ esistenza,
Penso
Quanto ci sentiamo grandi
Proprio quando di noi ogni parvenza
impallidisce e schiude a misteriosi
Mondi .
In questo
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 | E’ il lungo vagare dell’anima
Che consuma i miei passi
Ormai slegati agli affanni del tempo.
Solitudini smorzate in cieli di stelle
Come lucciole
In un fitto campo di ginestre.
In cerca di un meriggio ombreggiato di te
E d' uno scroscio d’
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 | Ricordo un'estate
… e te …
Mi chiamavi “fata”
Sollevandomi sulle onde.
Un fazzoletto verde
Sventolava al balcone …
E il falò di quella notte
Che raccogliesti il mio turbamento
In un timido abbraccio …
Tempo lontano dolce come
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 | E finì il tempo delle mele …
Fu gettato lontano il suo stampo
E di lui fu obliato il ricordo …
Finì il tempo delle mele
Con la tua dipartita precoce e temuta
Finì -parentesi- chiusa.
Il senso non trovo
Di questo squarcio di
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 | Se solo potessi conoscere
La forma dei tuoi sospiri,
Il volto, la figura, la voce
Mentre distrattamente mi parli
Con frasi vuote
Appigliandoti all'ultima mia parola
Petali di rose sfiorite
Cadono dal soffitto
Compassionevoli sul mio
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 | Portami nel tuo sogno, stanotte,
Lascia che la luna
Si affacci alla finestra
E ti parli di me.
Chiudimi nel tuo cuore
Sprangami tra le sue fibre.
Respirami
Sfiorami
Accarezzami
Con mani pure
Cullami
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 | Placide stelle, trapuntate e fisse
Nella loro dimora celeste,
Lontane come l’eternità, splendenti
Oltre la morte.
Placida è la notte,
Al clamore è subentrata la raucedine,
Si sono inceppati i meccanismi
Delle nostre
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 | Accarezzo con lo sguardo
La tua immagine fantomatica e misteriosa,
Eterea, muta e imperscrutabile.
La tua immagine che popola i miei sogni,
Che incontro ad ogni angolo delle mie strade,
Che svanisce lasciando un’ombra luminosa.
Che scaccia
Al
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 | Emersi dal seno dell’aurora
infiniti petali colorano di rosa
la sua eterea luce bianca.
Stanca e sonnacchiosa
si eleva oltre la linea dell’orizzonte,
coronata da gonfie nubi evanescenti,
soffici cumuli che si rincorrono
in un girotondo
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| Dalle tue piccole mani sorge il sole
E nel tuo sorriso il giorno diventa radioso.
E nei tuoi occhi birichini
Trova impulso la vita
E battito il cuore!
Come l’ultimo fiore
Di una pianta rara,
Come l’ultimo sogno
Di una primavera lontana,
Come il
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Un amore fragile
Quello che mi unisce a te
Ha infrante le ali
Ma vuole ancora volare.
Custodisce il forziere
Di gioie passate
Di indimenticati ricordi
Da lucidare
Perché brillino ancora
In questo tramonto
Rossastro di bruma.
Come vago
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Invia un messaggio privato a francesca maria soriani.
 | Fosti di dura scorza
pane amaro,
impastato di fuliggine
e di pietra.
A lacrime di sorgente
impermeabile,
impenetrabile
argilla informe!
Fosti tramonto
di piombo
sull’anima affranta
cilicio di dolore.
...Di lunghe notti
alito
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 | E quando a Lui piacerà
che questa cometa opaca
e dalla scia smorta
esaurisca il suo corso
nella volta celeste;
Quando a Lui piacerà
che si spengano in cenere
gli assalti della vita
che bruciano come braci
le stanche
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 | Pesa la solitudine quest'oggi
come macigno schiantato sul petto
che toglie respiro
agli affanni
e lacrime al pianto.
Le tarme voraci dell'odio
hanno consumato i ricordi
un balenio fosco
attraversa il tuo sguardo
è cenere la vita.
E'
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259 poesie trovate. In questa pagina dal n° 241 al n° 259.
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