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♦ Romolo Scodavolpe | |
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Maggio 2025 |
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zani carlo
Le 778 poesie di zani carlo
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E se vuoi
è adesso
che il battito è sincero
e vorrebbe avere amore
sussurra dolci(...io che prego)
quelle sue
leggi

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Avro pensieri
che dal cuore
su a salire
compaiano
al sentire
di quel che davvero
vale...
e li vi avrò
emozioni di
leggi

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E ricercanti
ognuno la propria
in questo percorso
intriso di oscurità
è la luce
protagonista
e non comparsa
di suadenti
novità
è dolcezza
di promesse
di pace
senza euguali
intrisa
delle buone opere
a venire
è riposo del giusto
e
leggi

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E vivere il giorno
come la migliore
delle benedizioni...
sempre
sortilegio è la notte
e a volte
sotto forma
di
leggi

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Fondersi
alle meraviglie
che sono
e saranno emozioni
e sbattere
ogni tanto al muro
il concetto
spendere
ogni
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E scoprire
nel piccolo suo
il mistero
del traboccare nettare
ora che come ginestra
del sole
prediletta figlia
è divenuta amante
rapita dalla luna
che bacia
la rugiada
del suo essere
dischiuso fiore
io vento
sfiorai
il suo risveglio
di
leggi

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Ho abbandonato
quello che cuore era
ancora che pulsante
insisteva nell’esistere
ai margini estremi
della mia felicità
era il tempo
e lo spazio
attorno si torceva
ora nel rimpianto
del passato
che alla sera
volgeva
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Un giorno smise il vento
di salutare il mare
e il mare pianse
le lacrime...
le più amare
chiese aiuto al sole
che si potesse fermare
ma il sole potè solo
che scaldare
la piatta superficie
di tristi parole
chiese allora al fondo
di
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Cercami
dove i rifilessi
di una giornata morente
si abbracciano
cercando a mare
il meritato conforto
sfiorami
con un pensiero
d’amore
ogni qual volta
il tremore del freddo
ti farà vacillare
seguimi
lungo le vie
che portano
ad una pace
leggi

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Oggi il vento
nuovamente
mi ha parlato
di lei
e ha sussurrato
tradendo il silenzio
le parole che amavo
sentirmi
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E saranno
quelle nuvole festose
che mai nascondono
il suo sole
o forse
qualche lacrima
che di gioia
e tanto amore
racchiudono
le storie
che voglio mie
sempre raccontare
e che dimostran
quanto di quell’anima
sia facile
potersi
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Sale
finalmente
questa che è
volontà
di riposarsi
e l’avvenire
mai più guerre
corrano libere
nelle vene
gonfiarsi ora
di buoni consigli
di
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E vi dirò di un me
che io sono ...
e sono tutte
e quelle sante
le volte
che ho pianto
le miserie
e non solo le mie
sono i sorrisi
strappati
alla luna
e gettati
alle ortiche
nell’indifferenza muta
alle mie flebili grida
sono le
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Ti darò
e sarà umile carezza
che libera fuoriesce
dal mio cuore
una nenia
cantata
all’ultima
luna d’agosto
prima che i venti
si ricordino
di accompagnare
a noi
il più triste
degli autunno
e poi saranno
e chiuse
le porte
e
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Sapore
nel rimanere scalzi
al limitare di affilature
mai provate prima...
eppure impronte
che immobili al tempo
folletti dei boschi
s’inventarono in armoniche
per altri ora irripetibili
Il mistero sovrintende
lasciti spazzati
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E che mai
l’intelligente
in rapporto assoluto
prevenga il meglio
che si nasconde
dalle tempeste future
le puoi
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a zani carlo.
Indirizzo personale di zani carlo: carlozani.scrivere.info
È festa sempre
nella piccola illusione
di chi pende felice
in equilibrii instabili
e come dar torto
a chi nello
leggi

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E lascia andare
chi il tremolio
che delle stelle
è l’incantevole bellezza
ne fa scempio
rivolgendo insulti
maledicendo i padri
non è così
che insegnarono
illuminando
il più profondo oscuro
dei pensieri
non doveva esistere
così tanta
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E mai più
all’unico sorriso
che illumini la notte
pensare
e la ragione
che non ti appartiene
che non ti vuol far
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E non mi esce più
di scrivere... se non la vita
che ti solleva
e dal fondo solletica
ogni qualsiasi ragione
d’esser
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Nell’affannno
del sempre
a rincorrere
la giornata
mai che ci si abitui
e sale la volontà
di finalmente
un
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Ascolta...
è che piange il tempo
inesorabile passando
attraversando le tue visioni
scalcia
e pretende il verbo
tuo diritto primario
di chi si crede
e davvero eterno
eppure sbaglia
si contorce e piange
’ché la tua oltre partenza
declina
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E mai saprete
quante volte
senza fine
il mare
abbia lambito isole
dell’anima mia ignuda
con i suoi misteri
si
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Emozioni
pietanze d’anima
nel volto mio gioiose
volendo condividere...
sapori
in visioni d’amore
e profumi per
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E quanto il tempo
sprecato al macero
in folate interne
di inutilità
e che ci si vanti pure
ignobile
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Ogni qual volta vorrei
e svanir nel sempre
accompagnando anime
all’oltre che mai finisce
sarei quel tiepido
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E salutami iddio
che ancora latita
aggirando se medesimo
in un borgo sconosciuto
nel cuore mio
è che non scava il
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Al tramonto
lacrime scolpire
e l’orizzonte di stelle
e che mai lascino dormire
nei supplicanti silenzi
che accarezzano il cuore
e l’impavida è l’onda
di felice inconcludenza
nell’anima che muore
di così supplizio ma felice
questo è
piccolo
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Ho scavato a fondo
oltre condizioni
e ho scavato
nelle pieghe
della mia sofferenza
tra le lacrime
che han provato
la
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Adesso si
quel cuore suo
mai stato mio vorrei
come portata principe
su di un piatto
di vivo argento
e che
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778 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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