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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Novembre 2025 |
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| Amo antonio giuseppe perrone |

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zani carlo
Le 785 poesie di zani carlo
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Occhi vestono istanti
miei
che i mortali
nei sogni nemmeno...
quel misero incedere
mai prova fu più dura
tentando al di sopra vivendo...
piena che s'abbatte
il cuore offende
e turbine di delizia
ci si aspetta...
estasi trepidante
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Collera...
veste instabile
dall'incanto indispettita
e nell'indugio
avida l'arsura
non placa
alcuna sete...
il tramonto placido d'estate
è risulta di chimere
e sfuocata immagine diviene
mera illusione
di stonate
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Se mi perdo qui nel sole
ungimi
Tu che storia
non contempli
e il tempo avanzi
a chi non lo comprende...
Raccontarmi serve poco
se amati i risvolti sorprendenti
prelibati sono frutti
dorati all'aurora
in speranze vanificate
e per niente
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Perché Madama è
il miracolo tanto atteso...
ai miei occhi
unico e primo
al cuore l'odissea
senza firmamento alcuno
che testimoni
a chicchessia favori
indicando la via maestra...
Triste
il sorriso dei suoi occhi
mai
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Pensieri opere omissioni...
stessa candida parrocchia
e che dormano gli eroi
mentre si soggiace alla noia
Si vendemmia cecità travolta
chicchi secchi di malvagità
nel podere antico dimenticato
e dilazionato il veleno
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Prima o poi ci incontreremo...
lungo la riva d'un fiume scintillante
o forse involontari testimoni
d'un tramonto inarrivabile...
sfioreremo il cielo
con quelle mani
che a lungo son rimaste
nelle lande desolate a vagare
estremo tentativo
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 | Tanta cresciuta filantropia
gravitas glabra a dir poco insicura
tra filastrocche che stupiscono
ed io che in disparte assorto
di meglio sbadiglio...
Sordo mi volgo
ci si abitua al torcicollo
sacre rote in disaccordo veritas
nulle le lamentele
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 | Attimi che non conoscono
finito è l'orizzonte
amaro il sentore
di campane stonate...
eppure leggera è pioggia
commedia d'un giorno qualunque
salsedini consuma
e dell'amato istante
inquietudini sorprende...
vita che
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Come le note
di un vecchio pianoforte mai domo
istruisce lento ritmato il cuore
E non si ascolta abbastanza
è il vuoto
d'un battito e l'altro
carica d'infinito il valzer
dove l'adagio coinvolge
tutta l'essenza di un mondo...
Io
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Rovi intricati
bacche carminio acceso
e l'anima abbandona sangue
lacerata schianta il silenzio
al passaggio del tempo
violentata
Fuggire ma dove
lontano lontano
il prossimo che mai arriva
è pur sempre l'orizzonte
e scalza l'ultimo
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Conceda la deriva
nel fianco alle emozioni
senza più additare
quelle suadenti assurde scuse
frenando l'intimo piacere
ché l'onore abbastanza
aveva già sofferto...
Lasciando all'ardore invadere il sospiro
prenderà
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 | A passeggio nell'iride
per meglio osservare
mosse veloce al cuore
nel capire il segreto
dell'esistere comune
ed oltre proseguire
tra le mani accoglienti
dove salvare fatica e sudore...
anima libera unica si distinse
quanto riconobbe il
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Già tanto
conoscere lo stato univoco
dove entra in gioco
anche Platone nel discorso...
immagini sfuocate
alla noia poi ripetute
che scorna se stessa voluttuosa
bastione estremo dell'inedia a protezione...
ma che pensiero strano
E come
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Ultima la notte
muove all'imbrunire
esterna malinconia...
frivole campane
non lasciano libero il pensare
mentre ghiotta divora
ultime le speranze
e d'un giorno morente
l'esperimento riuscito
soffio d'anima disperde...
partire per
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 | Statico orizzonte
il mio divenire oscuro sole
che mai tramonta
e luce che non rincuora
gemiti di sguardi dimenticati...
una sola volta
mi si dia il permesso
nel leggere a fondo
lo spirito di quel desio
che indomito affronto
ogni giorno che
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 | Tradimento di visioni
opere di letto
ipossia che non ti aspetti
accondiscendenza
ai limiti del pianto...
Ride il maestrale
svolazza nel lenzuolo
finita la pazienza
ed il vento che funesto incanta
turpi rifiuti dona all'amore
che
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a zani carlo.
Indirizzo personale di zani carlo: carlozani.scrivere.info
 | Lampi e strali
Giove che annuisce
forse il pazzo
ottenebra liste decorate...
strane non dissimili
alle mie pandemie possessive
occhi lande sconosciute
sfiorano saccenti
e supposte inclinazioni
librano incrementi in quota...
arrivando al
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Esplorare l'universo sconfinato
d'insipide virtù dormienti
dissolvendo vitrea la cruda essenza
ora che l'intima verità esperimento
fenomeno e limbo delle mie illusioni...
sospinta oltre l'inganno la ragione
l'ignorante
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 | E mai che si vantino conquiste
nell'esprimere il miracolo d'un fiore
o che s'accorcino inumidite le distanze
se non è ricordo solitario
quel che vero amore
è in divenire silenzio universale...
Occhi pospongono colori
senno
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 | E non sa cosa
vuol dir ragione...
diverso e indomito universo
risonante l'onda d'urto
della semplice e pura novità
figura persistente ai margini
nella genialità d'un piccolo miracolo...
eccelsa è la sua fonte
che
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 | Da un giorno non diverso
agli altri pari
mille le sorelle
piansero d'invidia in coro
ammantando di lamenti oscuri
quel che fin'allora attestava
del creato l'innocenza
per una stella
di bellezza senza eguali
e senza proclami alcuno
la
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S'ode e scricchiola
vetta dell'incertezza
corre senza freni
eco delle caducità...
Drago nella nebbia
le memorie felici
senza pietà divora
ed il poco che bastava
oggi è riflesso
che nell'oblio svanisce
Distoglie la
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Idillio si paventa
dinnanzi alle spoglie intenzioni.
E mente inerpica se stessa
nelle dolci riminescenze
che del suo corpo
solo in fantastiche visioni
ha conosciuto
essenze d'ambrosia e miele...
Taciuto al seme
nella grandezza
delle pie
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Finalizzata alla truffa
messa per iscritto
tutto il mio sangue ha donato
tronfio di pigmento
e fondenti nel vuoto inganno
quote di vitalità risiedono a stento
nell'impartir ordini d'inatteso riposo
finito l'ossigeno che fu primigenio...
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 | E come rincuorar le stelle
dall'inganno della notte
che tesse lodi nel presentare
infinita la bellezza loro all'orizzonte
e tanto cieca per il giorno
che invano testarda poi rincorre...
loro sì figlie del destino
illustri
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 | Senti come fugge via la fretta
ti sfiora dal di dentro un pugno
come l'afa in pieno luglio
sciolta ogni resistenza debole
nelle lunghe giornate
che non passano mai...
E la dolcezza manca davvero
persistente che è l'amaro d'impotenza
ma
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Comincia bislacco nel testo
unisce frattali a lettere
mentre il vortice imprime ritmo
a neuroni che galleggiano
oltre le brame oscure
della fantasia...
Ballo nello sballo
cortina fumosa
desideri d'evasione
teatrino e gabbia
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 | Non lasciarsi morire dentro
e risalire la risacca del cuore
che lamenta imperative litanie...
sono lente speranze brasate
e del fuoco lento che le nutre
hanno troppo il sapore
soporifere sconfitte annunciate...
Luce mai che vide
in quelle
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 | Cosa l'ignoto intercetti
ancora la risposta
a favor mio
non è data al sapere piccolo
che è di altrui risorsa
nell'ignoranza che nostra impera
per lumi d'olio irrorati
fendenti il nulla
imbibito di nervosi
gangli dormienti
in
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 | Sfiorami come sola tu puoi
algebrica risonanza
unica che sei amore...
statica empatia
l'abitudine prepara invano
al momento agognato...
oro fino di gloria effimera
Conquista infinita
il ricordo imperfetto
colpisce nel segno
anche se
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785 poesie trovate. In questa pagina dal n° 571 al n° 600.
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