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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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zani carlo
Le 785 poesie di zani carlo
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 | Mai posizione fu così scomoda
per pensare...
tutto il possibile soffrire?
Soppresse gonadi stipate
in riflessi di pura luce
che sacro il fuoco avvolge a stento
nel peso insopportabile della gravità
opprimente le membra così
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Lascerò impronta in questo luogo...
nolente forse nell'invadenza
ma in questo tempo distratto
dell'amor che non si aspetta
la scia potranno tutti altresì intuire
tra miriadi di parole spese
e della mia vita le tracce
timide non si
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 | Odo in lontananza
volo di colombe
leggiadre fanciulle mie
adombrare il sole
a lenire piaghe
durante i confusi giorni senza estate
nell'appiccicosa canicola più ottusa...
aspetto l'ora in frescura di speranze
che è antico il
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Strana sensazione
trovarsi estromesso d'improvviso
da un sentimento impaziente tanto atteso
e nonostante le continue frustate
donate dalla retorica di massa
imbrigliato rimango da sirene sì ammiccanti
non percependo inediti e perpetui
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 | Per niente è Lei che provoca
in me fantasie sopra le parti
e di certo ne è invadente barlume
d'una sana follia nel vivere
che docile vibrazione diffusa sorridente
è il palesare di certe ingenue sue mancanze...
amore che
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Non provoca clamori quel pensiero
ma il corpo mio vocifera anche troppo
quando mi si presenta
in quel tempo il conto
che sorridente salato
mi vortica fastidio attorno...
dicono che la ruota
giri per tutti quel poco che basta
se il mozzo
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Applicati stereotipi impediscono
d'un felice seguito il cammino
che dimensioni inarrivabili
rigurgitate dal sordo ch'è pure cieco
son postribolo nelle due sillabe
che qualcuno coraggioso definisce uomo...
Prendi anche tu dunque
un
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Sale grosso pingue d'umori
al massimo il sapido risvolto
se chiuso al caldo di tremiti e dolore
cristallizza sorrisi in orrido ghigno...
nero il corvo segue il feretro
quando l'anima celeste
pervasa che da conati d'assenti colori
denudata rimane
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 | In punta di piedi quel disturbo
non presenta affatto alcun rancore
anche se insiste l'amaro in gola
che nel pianto soffoca ultimo il segreto
nel vivere davvero d'un amor le briciole
cosparse su tavole in equilibrio instabile
non volendo
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Vivo per caso il miracolo del forse
imprevedibile davvero che mi ama
e solo procedo contromano oltre
a brevi tiepidi cenni ormai scontati
di chi non crede ingenue
le mie che sono spensierate gentilezze
mai svendendo prono alla
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 | Mescita di fonte creduta eterna
senza alcun freno la vita mia
ché il diavolo di porpora
in maschera di cipria
al di sopra di tutti
perpetra il massacro
lasciando a me disonesto
l'onere del disbrigo...
A dismessi incapaci proni
la magia
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 | Pioggia...
nel cuore triste il lamento
che tace anche il vento
e tiepido il sole dov'è.
Piove...
primavera che dorme
ma l'equinozio vivace è
improvvisato inventore
di sempre e nuove avventure
eclissata che è
l'ombra
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 | Elettriche tensioni sotto pelle
di coronarie che non rispondono
tra corrotte responsabilità datate
e pigre aggressioni al cuscino
che non lascia spazio certo
a nuovi sogni...
Scoppia l'apatia tra la sporcizia
che nel cuore accumula
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 | Accelerare il passo
nell'ignorare leggi universali
del quieto vivere
spiccando il volo finalmente
verso l'infinito ed oltre
sorvolando desueto tutto lo stupore
per non provare ancora
gelido il passato
velato a terra da richiami
che
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Dal paradiso disceso in dono
fu quell'assolo di profumi
che rilasciato al buongustaio
palesò novità tra distese assetate di vita
catturando dorato antico
l'ombroso riflesso del sole eterno...
al di sopra nel limpido
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 | Ma quale il senso
in lacrime dorate
lasciate alla mercé
di grida mai sentite...
ritorte vibrazioni inutili
che tanto in quel dolore
nessun'immagine insiste
al di là del proprio cuore...
e lascia stare
il ritornello detto giusto
di
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a zani carlo.
Indirizzo personale di zani carlo: carlozani.scrivere.info
Ma lascia stare cara amica
che non nuoce affatto la mancanza tua d'acume
se intravisto non hai ancora al di là dei propri sensi
le fondamenta d'un muro dipinto in sovrapposte verità
Acume mia cara e furbizia nell'assorbirne il
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 | Spirito inonda le mie vie vetuste
che nascosto alla timidezza
d'un magnetico sguardo
s'illumini una scelta
attratto solo che dal vero sole
nel divenir devoto sacerdote
di quell'ultimo mistero...
Sventola il vessillo
tra venti impertinenti
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 | Danza nel vuoto senza alcun clamore
un amore mai nato...
da fulmini vetrificato al suolo
un sibilo d'incoscienza
reclama spazio all'illusione
e se memoria sopravvive a lungo
senza quel sorriso in tasca
il nulla trafigge al cuore la
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 | Testimoni l'adorazione
alla cintura del Gigante
allineato mistero nel futuro cardinale
sorpresero i primi grandi
tra le sabbie ormai vissute
che tanto lungo fu loro il sonno...
Sepolcri senza scriba
scintillano dalla notte dei tempi
mostrando
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 | A chi richiede anche soltanto un'inflessione
è la risposta che non crea discernimento
l'unica voce espressa di nobili intenzioni
che immerge tutto il mondo nel silenzio
unico modo nostro d'intendere quotidiana la realtà...
e
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 | Vivere in silenzio il mormorio del bosco
mentre il passo si fa svelto
ed il respiro affannato...
Fronde meravigliano pensieri
che storie ormai dimenticate
lasciano il segno sui passi
della loro magia...
E mentre il fruscio del mio
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E come non vivere
ballare gioire ed ancora
se tra le pieghe dell'Io
ho rinnegato il male...
è stato concesso il paradiso
una volta sola
e nessuno esiste che a depredare
i miei tanti fallimenti
lasci l'onore
tra ragioni discusse prestate
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 | Tradirsi nel momento
che pigro arriva a compimento
ignorante il mio sospetto
se nel suo viso piange
dolce anche il mattino
a cavalcioni d'un lamento...
Voler di dea
nel cuore sobbalza ancor ferino
il mio respiro di rimando
e placa tiepido
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 | Dorate note infuocate e false
a musici stonati sordi
rilasciano vibrazioni in microonde
sciogliendo sigilli
di dolciumi al fiele
che l'imbuto trabocca
in mal digerite tentazioni
alimentando qualche oca
che starnazza attorno
di gioia
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Concedo a me stesso il riposo
lungo la strada del ritrovato conforto
nel respiro passato che diviene ricordo...
Dolce vapore anarchico
che riporti genti all'antica memoria
dove sorrisi involontari
scritto hanno da tempo la storia
persa nelle
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 | Sei tu
che non lasci più margini
all'incertezza
dimorando dolce invadente
nei pensieri miei
mai più deserto
di nostalgiche illusioni...
Era sete quel tanto soffrire
alienato che fu il libro
di caduche meraviglie
seppellito un
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 | Nelle notti tempestose
illumina il cammino
in corpo cuore e attimi da ricordare...
Invenzione o assoluto caso
ma insiste
semplice testimone
di storie spaventose
o di amori il complice
di chi si affida al suo calore...
Prende vita e forme
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Triste come l'otre colmo d'illusioni
vuotato dal nettare migliore...
Coccio dimenticato
casa un giorno d'anemoni lussureggianti
attende invano l'esplorazione
per assaporare luce
oltre quel pelo d'acqua
oscuratrice culla del pensiero
che un
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 | Lasciate che viva
ancora solo se
fosse un giorno
ma soltanto mio...
senza interferenze
che facciano sorridere
e senza novità
che facciano del male...
Un moto piatto
se scolpisce
l'onda che io preferisco
e che nessuno
per grazia
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785 poesie trovate. In questa pagina dal n° 661 al n° 690.
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