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Maurizio Melandri
Le 422 poesie di Maurizio Melandri
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Ci sono fughe
senza ritorno
fughe che non ti aspetti
fatte col cuore in gola
e l'anima in subbuglio
Addii senza parole
che hanno in bocca
il gusto acre
del disincanto
dell'illusione amara
Fughe zaino in spalla
dentro cui hai
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M'infrango sulla tua bocca
come il mare
riversa il suo moto
sulle selvagge scogliere
Là
in quel sospiro d'amore
che ci riveste nudi
nasce la mia poesia
e il nostro perdersi
tra sensi
che più non ci appartengono
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Vorrei
non esserti
pensiero fisso
presenza mentale
prosaico tocco
Ma battito di ciglia
refolo di vento
sospiro dell'anima
Qualsiasi cosa che fugace
ti passi accanto
carezzi il cuore
e poi svanisca
nella grazia
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Quanta gente
che bussa là fuori
all'uscio della mia porta.
Io non ci sono per nessuno
altrove qualcuno si ricorderà
di me, forse
di quello che sono stato
dei miei passi senza meta
o dei miei sorrisi tristi
Ma ora no
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Amami
però non portarmi
con te
Io non ti porterò
con me
Sublime è l'assenza
quando l'ego
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C'è di diverso che le linee
della mia mano
hanno segmenti che non s'incontrano
ed il cuore battiti aritmici
che mi disperdono
C'è di diverso che non sorrido
ed agli angoli della bocca
un che di strano
come una smorfia, un
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Nuda sei impalpabile
profumi d'ambra e spezie esotiche
setosa pelle che sa
di terra mistica e polvere cosmica
Dalle tue caviglie
sale la vibrazione che ti fa femmina
tra le donne
Amo il tuo corpo
ancor di più il tuo sguardo
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Ho colmato il tuo scrigno
di oro zecchino
ma il fondo era bucato
ed ora non resta che polvere
polvere fine
che il vento porterà via
Non rimarrà più nulla
solo silenzio
silenzio nel cuore
un vuoto che è
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Respirami
In questa notte
che ci ha sorpresi
nudi
ho le tue labbra
ovunque
le mie che ti lambiscono
tra lingue di fuoco
e brividi sotto pelle
sconvolti
magicamente arresi
a celebrare il più solenne
dei piaceri
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La notte
ci è scivolata addosso
a nulla è valso
il suo torpore
se non a stringere ancor di più
questo nostro groviglio
di braccia
e gambe e sensi
Si è arresa l'oscurità
si è arreso il tempo
e la
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Nel punto
di maggior contatto
c'incontrammo
In quel punto
dove l'eco delle stelle
si tramuta in silenzio
e la faccia pallida della luna
vibra al canto della bellezza cosmica
Laddove non c'è mai ritorno
o semmai vi fosse
nulla di
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E poi
Di mille parole
ne rimase una sola
così fragile e violenta
che rimase sulla bocca
Ed allora
prevalse il silenzio
disperato e solenne
riflessivo e cocente
Uno spazio di vuoto
che colmammo di assenza
l'ultimo fiato
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Un altro amore
é finito
un altro ciclo
di luna
si estingue nell'eclissi
Si raccolgono
le briciole
sulla tavola dove
gli amanti
hanno lasciato
una rosa rossa
ad appassire
In silenzio
le vene
restringono il flusso
del
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Mi apparisti
notturna e senza veli
semplice
come un'alba nuda
desiderabile
come un frutto proibito
che a spicchi si consuma
senza lesinare nulla
succosa e carnale
Insaziabile
mi apristi i tuoi varchi
di seta e corallo
ordendo
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Amo
perdermi
in questa vita
non esserci
addormentarmi
tra silenzi
che mi rapiscono
Il sogno
mi riporta a terra
a me
Il vuoto
mi connette al tutto
invadendomi
in quell'istante mistico
quando poesia e anima
convergono
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Ci sono amori
che finiscono cosi
nell'incomprensibile
amarezza
di un mezzo sorriso
Quando tutto
ritorna calmo
e l'eco
non risuona più
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Invia un messaggio privato a Maurizio Melandri.
Esiste
un tempo
per ogni cosa
Un tempo per trattenere
ed uno per
lasciar andare
Un tempo per partire
verso il mare aperto
ed uno per
guardare l'orizzonte
dalla riva
della propria pace
Un tempo per correre
dietro ai propri
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Troppe parole
non ho voglia
di dire
Accolgo il silenzio
come fosse di piuma
la mano protesa
un
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Fuori
dentro
in bilico
tra i sentieri impervi
che custodisce l'anima
per non vederli calpestati
come sogni di latta
Tra le pianure
che non deludono
perché nulla celano
tra spazio
e tempo
infiniti
solo un mantra
che
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Non parlerò più
di canzoni e poesie
tutto resterà
sigillato nel cuore
Il vento porterà
con sé
profumi e sapori
il nulla
sfiorerà i miei passi
come una storia
mai raccontata davvero
E poi
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Che tortura
questa tua bocca
immobile
non parla
mi respira piano
accanto
mi rapisce gli occhi
sussurrando tocchi
ampi giri di velluto
ovunque accada
un mio brivido
lei c'è
mi trasporta lontano
nel tuo paradiso
di
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Ti ho amato
in quello spicchio
di orizzonte
dove anche lo sguardo
ha timore a posarsi
Tra cieli e mari antichi
fatti di particelle
inossidabili
ma senza destinazione
un vagito di speranza
perso nell'universo
Ecco
in
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L'abbraccio
restò vano
Caddero i veli
e le frasi inutili
rimasero due gocce
immerse nella luce
a chiedersi se fosse giunto
il tempo
di
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Sguardi
incroci d'anime
fiori recisi
polvere negli occhi
finestre dalle quali
ci affacciamo nell'altro
cercando di scoprire
un mondo
che già ci appartiene
Sguardi
intimi
sfuggenti
indecenti
Persi
in un vuoto
che
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Ricordi
C'era il vento
e c'era il mare
e infine
l'inconfutabile bellezza
che il mistero
che eravamo
sarebbe sopravvissuto
a noi
Fiammella accesa
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Ripasserò di qua
un giorno
ma nulla sarà più
come prima
gli alberi avranno
nuovi rami
i cortili nuove grida
gli occhi nuove storie
Neanche noi saremo
più gli stessi
o magari si
scopriremo che il tempo
ci ha
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Porti con te
molto di più
di ciò che sei
Mondi scomparsi
e terre ancora
da scoprire
mari di ghiaccio
e fuochi fatui
santi e
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 | Conoscevo
a memoria
Amore
il divino clivo
della tua schiena
Eppure
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Sorseggia
al calice
del nostro Amore
Se accosti le labbra
ne sentirai il profumo
è sangue ardito
vino rosso
di fruttata passione
uva fragola
di mosto terrigno
retrogusto speziato
Se accosti gli occhi
potresti perderti
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Beato
chi non ha mai amato
colui che non ha
mai peccato
né fu mai scellerato
neppure dissipato
da alcuno additato
Io amai
quindi alla mia dissoluzione
bendato mi recai
Ora condannatemi
seppur già condannato
ma non
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422 poesie trovate. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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