Rammento con gioia quel bosco in me, 
fatto di chiome autunnali, quasi spoglie 
e la diligente ricerca di funghi e tartufi, 
o di floride fronde di mille colori 
che donano frescura al vagabondo 
cammino, di chi vi trova pace. 
 
Vive però il
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        Pallida memoria  
Regge lontano  
Putiferio di foglie  
Trasportati dal vento  
Nel sole ormai spento 
Da tristezza e incubo.  
 
Arbusto gobbo 
D’appannato
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        Nasce vuota 
salendo 
inconsapevole di pioggia 
da un sole acerbo 
nel timido tepore di 
mille impronte 
lasciate impresse 
sulle ombre respirate 
appena. 
 
Fatata 
carezza silenti spazi 
negli istanti in cui 
la musica 
matura tra i rami 
le
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        Maggio, esile fiorir a risalir colline, 
apice a divenir scia di cuore, 
anima in fervido chiarore. 
 
Maggio! 
 
Volan leggiadre rondini nel cielo, 
vagan a richiamar amore,  
canto sublime in 
magnifica attrazione, 
prati e muri dipinti di
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        Fruscio d'ampolle e steli a sostenerli, 
impercettibile suono ad affiorar sul fiume, 
destar ascolto in fievol sospiro. 
Il giorno evolve in chiaror di luce,  
ombre ad affiorar ai margini del fiume. 
Amplesso d'amore, 
sogno in sospensione,  
colori a
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        Di colpo mi ritrovo dentro il bosco 
e subito il respiro cambia forma 
il pensiero rallenta, il piede pure. 
 
La mano allunga decisa verso il mare 
spronata dall'incanto di dune arrampicate,  
dall’invadente sabbia sulla strada  
che scivola impotente
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          | DaviD | 
          10/11/2015 07:12 | 1657 | 
         
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        Trasparente velo avvolge l'alba, 
brezza marina dolcemente la sfiora, 
canto del gallo spezza l'incanto, 
nell'aria lo spande eco lontano. 
Nuvole in corsa dell'infinito immenso, 
tingon l'azzurro di plumbeo grigio, 
pioggia d'ottobre i campi
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        Due occhi nel bosco intenti ad ascoltare 
di storie di gnomi, folletti e di fate:
 
“Quell’albero, vedi? Han fatto un disegno!” 
“Così non si perdono, nel loro regno.” 
“E guarda papà, in quel tronco c’è un buco!” 
“Avranno una casa,
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          | DaviD | 
          26/09/2015 05:21 | 2342|   | 
         
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        Minuta, sdraiata, lì da sola,  
in penombra, semi nascosta, 
ove di rado occhio esplora, 
t'ho vista, con garbo
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        In fila indiana 
con un cappellino tutto rosa 
violavano quel bosco incontaminato 
alla ricerca della felicità 
 
piccole creature indifese 
trovavano la forza nella preghiera 
punto di arrivo 
in un mondo sempre più alla deriva 
 
campanellini suonavano
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          | Svegliarsi al mattino 
trovarsi davanti  
il paradiso 
qualcosa di incontaminato 
che si affaccia dentro il bosco, 
bosco di faggi dove la natura 
si rigenera per dare ospitalità 
agli animali. 
Il lupo sovrano s'accresce, 
ma la sventura di
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          | E’ arrivato il giorno più 
Corto, dove i passi 
dell’inverno si fanno sentire, 
rumore sordo 
frantuma il silenzio 
nella valle tetra 
fredda dal gelo 
ramo spezzato dal peso 
della neve 
giogo insensibile 
di un rumore  
isolato. 
La paura
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        Nell’incedere a piccoli passi nel bosco 
mi sentivo benvenuta, festeggiata 
con gran tenerezza,  
accolta ed amata dalla natura. 
 
Leggero udivo 
quel fruscio di risa, di foglie ingiallite, 
quelle voci misteriose 
che avvolgevano e sconvolgevano
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          | Sotto un manto di sole  
che pelle d’anima rinvigorisce 
consacrando colui che vita m’ha dato 
riconoscenza echeggia  
tra monti di una valle 
 
Sfera di luce relazionando 
con mari e monti di fondovalle 
ancora è Paradiso coi raggi cocenti 
l’amata
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        Ardua quest'erta di monte 
rumore di passi rieccheggia, 
nel qieto cantore di vita 
arridono ciottoli rotolanti a valle 
stanchi della stretta antica 
d'una roccia madre, ormai corrosa. 
Stecchi e arbusti macilenti 
al mio passare divengono
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        Cade una foglia, 
cade lenta ... 
abbandona il suo ramo, 
cade di giorno o cade la sera 
sul finir dell’ estate. 
 
Madre, 
che mi hai generata, 
accolta e assistita 
è giunto il momento 
che tu entri in riposo, 
ed io da te  
mi stacco e m’allontano 
in
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        Sentieri solitari, di sassi del carso, 
segnati da una luna bugiarda 
che a volte di loro si scorda, 
là, dove colonne di legno ornate, 
scambiano ignare la felicità col vento, 
sussurra la malinconia. 
In notti dove il pianto si
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          | In Lapponia in un bosco incantato 
c’era un abete colorato, 
tra tanti spiccava 
di lui tutta la gente parlava. 
 
Era l’orgoglio di gnomi e fate 
lo avevano reso famoso tra monti e vallate. 
Niente luci e palline a renderlo bello 
i suoi rami erano il
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        Tiepido passo 
su rosse foglie sgualcite, 
fruscianti 
l’arco del tempo 
nel sole immobile 
a gravitare. 
 
Nella mente, 
i tarli s’annullano 
rincorrendosi 
in chiassosi silenzi di boschi 
appisolati. 
 
Colante suggestioni, 
aspergo brividi 
il
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        intonsa 
da grembo di madre terra generata 
riconosco la vita 
 
si pur piccola  
tu goccia 
dal grigio cielo scivolata 
muti della tavolozza gli sbiaditi colori 
 
un esile filo d'erba 
quella fragile primula 
occhieggia laggiù leggera trapunta
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          | Immersa nel cielo della memoria, 
in rapido volo d’anima errante, 
ricordo montagne e colline, 
sentieri dove riposano pensieri 
respirando l’aroma dei tuoi boschi. 
. 
Orizzonte di terra diafana, 
custodita nel rifugio dei miei occhi 
che non vogliono
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          | Dove è più fitto il bosco 
nel breve spazio 
lasciato libero dal muschio 
tra un fungo e un abete secolare 
spiega orgoglioso 
le sue piccole vele 
il moscerino. 
E mentre tende in alto 
ignaro dell'immenso 
si sente simile a un Titano 
che
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