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Le 62 poesie pubblicate il giorno 07/04/2015
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| Nell’incavo del grembo del tempo;
stando in ascolto della natura
nella misura che mi consentiva;
m’ inoltravo nell’infinito
ove non esiste il prima e il dopo;
lasciandomi abbagliare
da improvvisi brandelli di nuvole
stracariche di radiose
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| Illuminata dal sole
brillava la luna lassù,
commossa pianse felice
lasciando cadere una lacrima.
Candida goccia di luna,
magica, discesa laggiù verso terra,
a cavallo d’un bianco unicorno
in cerca d’un raggio di sole.
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In questo cercare
non c'è approdo,
in attesa ferrosa
circumnavigo il tempo
amante defraudata
del mio dolore ancella.
Nello stagno lunare
catturo il riflesso
dell'onda spumosa
del piumaggio gonfio
dei gabbiani.
Nella foschia
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ci si scriveva
ascoltando i graffi vinile
profumati di caffè e liquirizia
le tue parole a schiantarmi,
piccoli
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Jim27 |
07/04/2015 21:38| 2823 |
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Viola d'Amore
se un po' mi perdoni
la libertà d'espressione
quando Tu e Io
intrecciati come vìmini
facciamo sesso e passione
l'empatia è perfetta
il gioco è al massimo
e la quadra ce
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Dormirò ancora
leggera, sul tuo petto
all’ombra d’un respiro
senza far rumore,
fino all’imbrunire
fino a che sorga tramonto
coi riccioli sparsi
sul ciglio del cuore.
Lascerò che riposi
cullato in un intreccio
nodo eterno
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La settima runa
aveva inciso il gelo nella pelle
ed aveva atteso il vento
di una notte nera, senza stelle
La tempesta di silenzio
di una stanza buia
ed il pentito giuramento
del sangue versato nel tramonto
La goccia amara,
rugiada antica
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A piedi scalzi
sogno di vivere
continuare a correre
andar dritto e non fermarsi
Con tanta leggerezza
senza pensare a
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Dapprima pensato avea che fossero,
per parente sembianza, degl’umani,
ma dagli atteggiamenti che fur strani
capii che d’umano nulla uguagliassero.
Credei, perciò, striscianti confacessero,
m’avvidi, tosto, di pensieri vani
ch’anco
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Di suoi propri colori veste
ogni sorgente aurora
il giorno nuovo
che sta per arrivare.
E in fondo, sai, tra il resto,
anche gli ampi snodi della vita
sono forse opera
del correre del vento
che improvviso sorge s'alza
e li colora e spira e
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| Così è
semplicemente
raccogliere ciò che è caduto
andare in equilibrio
alla fonte di tutto
lontano dalla folla
falsità ed adorazione
quando il rampicante
trattiene le caviglie
come un abbraccio
prima della
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| Come un violino
nella musica,
come le stelle
nel cielo,
le onde nel mare,
il prato in una
pineta.
Ogni volta
che guardo questo mare
da questa spiaggia
spesso rifletto e i
pensieri volano lontani.
Mi manchi,
come la neve d' inverno
come
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| d'argento la pallina con cui giravi le dita
nel tempo di un fiato sospeso
accanto al bivio
(non acceca il sole di primavera
aiuta, solleva, rimpiange, canta)
sembrava lucere di luce propria
ma era un riflesso amorfo
accanto al bivio
(non
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| Da crepuscolo: che fare della sufficienza d'ozio?
Collages che quasi un'aurora australe
per non smemorare un emisfero - che fa danno, dopo-:
l'acustica non screpolata e i panni stesi, mi poggio
su battiti d'immagini - fotogrammi - in
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Lia |
07/04/2015 21:05 | 1667 |
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| Quando le ombre chiare
della sera scendono
e si distendono sulle umili creature,
la tristezza silenziosa
avanza e si
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| L’azalea ha quasi chiuso le ciglia
Verde la foglia, sorregge
un profumo di altri tempi
Il mio lato clorofilla galleggia
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Suoni di acuti dolori da cancellare
in ore fisse come pensieri invadenti,
nascosta da spiragli di vita in apnea
fosti asfissiata dal ghiaccio dell'anima.
Cercasti respiro in ventosi mari ricurvi,
nei bagliori di luce adagiati su onde
cavalcanti
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Pagu |
07/04/2015 19:42 | 1990 |
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Lascia che passi questo tempo,
questi attimi di onde anomale
che s’infrangono contro le barriere del silenzio,
questo
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| Piccolissimi fiori:
un infinito tappeto
dai mille colori
steso sul prato.
Ad ogni respiro
del sole ch’avanza
scivola l’ombra
verso la sera,
il tutto incanta
l’anima mia
che placida scorre
in quest’armonia.
Alito ventoso
di dolce
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In preda a un delirio
di onnipotenza
il mio martirio sarà ricordato
soprattutto per la sua assurdità.
Avevo nel grembo della mia follia
centoquarantanove anime
da sacrificare
sull'altare della mia fragilità.
Per entrare
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Per un atto d'amore
da tempo mi dibatto
tra Freud e Platone.
Mi piacerebbe l'amplesso
ma mi viene il complesso
con la morale che incalza
e la passione che sopravanza.
In tal fervido ardore
la mente così passa
dalla psicosi del
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Aggrappato ai miei alambicchi, così fragile è il cristallo che li compone.
E mescolo, tra lune e sempre più rare eclissi, strane ceneri e (grigie) polveri
raccolte sotto al tacco consunto dei miei mocassini color
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Ho levato l'ancora
dal tuo lacustre sguardo
rispettando il tempo
che mi trascinava a riva
E di brezze e suoni
ho rinnovato l'aria
affidando all'assenza
il pesante fardello
della dimenticanza
Ci sono giorni
nei quali traspare
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| Se sia di mare questa terra
di commercianti e bevitori
Se sia di terra questa terra
infradiciata dalla bòra
Se così fosse
se avesse un'anima
sarebbe buona coi vènti
che la toccano
Se fosse quieta
se un'identità
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hy ju |
07/04/2015 17:15 | 1287 |
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| Voglio essere petalo
sul tuo corpo
mentre tu riposi
sul fieno tagliato
vicino alla siepe
che attenta scioglie
degli uccelli il canto
poi, lentamente
sul corpo che mi dai
sarò invisibile carezza
e genio di tenerezza.
Nella luce
che
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Sei tu porto sicuro
che non sfugge come il vento
che si sazia delle mie parole.
Sei tu la fantasia che non stanca
anche
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ho sfranto la punteggiatura dei tuoi occhi
demone santo che m'ubriachi di bellezza
ala spezzata d'uin refolo di santità
tu buio procace che denudi verità
insonne malanino d'un tuono sdraiato
fragile boxeur vestito di notti
persi tra
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Ho seguito il tuo profumo
gladiolo gocciolante dalla notte
fino alla fine del tuo stelo
nella corolla di api laboriose
vibrante di stami già focosi
raccogliendoti
senza aver lottato
posata nelle mani carezzevoli
d’acqua bagnate
Fissando
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Vivido e scrosciante
rumore di fondo
ti perdi nel mondo
e vibri del contorno
di un giorno.
Giaci nel colore
di una
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| Aprile...
numero pescato dal destino
shakerato cubetto beffardo
fondo d'un calderone maledetto...
Sogni infranti
nascosti in tremolio di più che degne voci
sputato in faccia senza vergogna
da nostra madre terra iniqua e senza
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62 poesie pubblicate nel giorno 07/04/2015. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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