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 |          | Le 19 poesie pubblicate il giorno 10/12/2019 |  
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        | Sembravi solo pigraquando dicevo parole
 che toccavano il cuore
 e restavi in silenzio
 
 Per interminabili minuti
 senza un solo gesto
 che potesse rivelare
 un’emozione o l’attesa
 
 Di qualche carezza
 che timidamente
 accennavo fra le ombre
 di
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        |  | Copertoni e fusti la vampa
 è rovente.
 Sporco ed acre
 è il fumo
 nelle strade infuocate.
 Morirò
 da
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        | La fiamma guizza e avvampa nel camino, 
mentre il nodoso ceppo si consuma; 
c’è un crudo freddo fuori ed è vicino 
l’inverno che mi gela con la bruma!
 
Non sento della fiamma la carezza 
che il corpo e ancor più l’anima mi scaldi; 
fredda è l’alcova e
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        | Per vinto non ti credifinito, dato alla sorte
 mai in pasto, non cedi
 alle lusinghe di corte...
 
 Seppur sempre è neve
 che si posa sulle ciglia
 un inverno così breve
 or la vista ti assottiglia...
 
 L’infinito è già davanti
 ricreato e crea
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        | L’amore è ancora un incudine senza parole un silenzio che striscia nei giardini della mente .
 Emozioni avvolte nei sogni della solitudine
 notti che volano sulle onde del cuore
 amori che non bastano mai
 conchiglie raccolte nel respiro morto del
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        | La mia anima ha trovato la luce promontorio di verità.
 
 Ogni angolo è acuto
 e della bruma non ha paura.
 
 Si adatta ad
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        | Nelle lunghe sere 
dell’inverno di guerra, 
quella madre curva 
non aveva più lacrime. 
Un figlio, due figli, tre figli 
e nessuna lettera, 
nemmeno una notizia 
rubati i sogni 
al loro posto 
le ultime lacrime 
della madre abbandonata. 
Là nella sperduta
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        |  | Per una luce irragionevole 
non di lampi, luna o stelle 
ma di fuoco canaglia  
in girotondo senza tregua; 
per un bagliore d’inferno, 
voci e grida disperate  
di chi corre per salvarsi 
o silenzio e paura  
di chi è rimasto come un sasso 
c’è una pompa
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        | Il profumo di una carezzasfiora il cuore,
 un battito si fa nota
 nella melodia del vento.
 
 Dolce emozione!
 Respira quei sospiri
 portami dove le nuvole
 s’uniscono in un grande abbraccio
 
 nell’inebriante carezza
 del giorno che
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        | Un tintinnar di voci s’espandono nell’aria,un sussurrar di echi ad venir sognanti e lievi,
 oh armonie a sensor di anime a vibrar come libellule,
 anime inascoltate, smaniose vibrazioni che
 il vento vuol lasciar fluire.
 Anime ad armonia di
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        | Non so consolareperdo le parole morbide
 resto con quelle acuminate
 inciampo nei silenzi
 fuggo via
 dove gli occhi non pesano.
 Non so brillare
 dimentico fiammelle
 le espongo ai venti
 svuoto gli sguardi
 arretro al dolore.
 Quanti sassi in questo
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        | Occhi di luce scintillante, sorriso che abbaglia,
 perla di donna,
 dea armata di coraggio.
 Tu portasti un soffio
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        |  | Un vento gelido, sul mio visosi scontra con i miei occhi stanchi
 ferendoli e facendoli lacrimare.
 Sento un brivido di freddo
 in tutto il mio corpo tremante
 e un senso di paura mi chiude il petto,
 come se una grossa mano opprimesse
 fino a togliermi
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        |  | Le nostre braccia fragili, come i rami
 spogli, di Novembre
 -
 si intrecciano di ricordi
 esile spiraglio, il sole
 si affaccia tra le nubi
 i primi fiocchi di neve
 scendono sul nostro viso
 -
 come una antica tristezza
 come una lacrima,
 una
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        | Nel silenzio della notte 
sento la tua voce, 
ascolto il battito del tuo cuore, 
il tuo silenzio, il tuo malessere. 
Parlami 
dimmi tutto quel che ti tieni dentro. 
il tuo soffrire 
è anche il mio, 
le tue lacrime  
son le mie. 
Ascolta il tuo cuore, 
non
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        | Non so cosa farenon ci possono più essere contatti
 con chi chiude gli occhi e gli orecchi
 alle novità che percorrono i giorni
 
 è un volersi chiudere al mondo
 non comprendere quanto la vita potrebbe elargire
 sarà l’età sarà la voglia
 ma più niente
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        | Avevo bisogno di ritrovarmi,restare solo
 come un fiore nel deserto
 soffiato dal vento,
 in quell’attesa dal peso leggero
 che ti cammina dentro
 rimodulando i sensi.
 Avevo bisogno
 di ricordarmi di respirare...
 ogni volta che il mare
 muore
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        | E’ fuggito via il giardiniere forse per mareo forse in volo portando via le primule e le rose
 lasciando tra le viole un
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        | Io non mi fido più del mio cervello, perché la sera è un fiume effervescente,
 m’ispira più di cento versi in fila ...,
 ma la mattina ... non ricorda niente!
 
 Dovrei alzarmi e scriverli su carta,
 ma vengo preso dalla sonnolenza
 che apatica m’induce
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