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Le 30 poesie pubblicate il giorno 27/07/2018
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Io ci sarò con te
tra i salti un po’ sconnessi del destino
nel sole insuperato del mattino
in questa tua passione sconosciuta
che ride e non si arrende se vissuta
nella speranza immensa maledetta
di attraversar la luce in tutta fretta.
Io
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Ombra di fico
nel silenzio
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È dolce il profumo della notte
quando il respiro
si perde dentro la pelle...
Tracima desiderio
da ogni spiraglio di luce
nell’etereo grido di mani in fiore.
Sensi sciolti
sopra le labbra
di luna liquida
in tremiti e umori
a sigillare
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Non mi importa della luna
stanotte
è solo sangue che scivola
via dalle nuvole
e riempie il cielo di dolore
per chi non ha luce
da spargere sui propri sogni
finiti sulla terra
Non mi importa della strada
io rinuncio
a vivere di ricordi
e
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E allora, quali ebbrezze
fra gli elicrisi, snodi di iridi ambra
e miele di capelli - neri, i miei, neri -
e lo scandire alto fiati d’orizzonti.
E il sentire d’occhi chiusi, bocca delle cose, quanto:
tremarci d’estive spighe
era la sfida, madida,
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Lia |
27/07/2018 21:11 | 1944 |
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Aria limpida...
si libera il cielo
in contrasto di luci...
morbidi colori che accarezzano il velo del mattino.
Al giorno regala un primo piano
dell’immenso paesaggio
che ingrandisce forme e dimensioni
di linee che attraversano il blu.
Sullo fondo
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Una voce
m’ ascoltava,
in un luogo lontano.
Molte
le sofferenze.
Uomini,
donne
distrutte.
Una finestra
sul mondo, fu
la voce della Poesia.
La tua voce, che
mi conduceva
alla vita...
Ora
che porto
un grosso
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È triste destino
di gente che fugge
da guerra perversa
che lotta, che spera
nel mondo più bello,
un peso nel cuore.
La vita è tormento
per chi è senza stelle.
Se segui una nuvola
l’onda ti travolge
con un grido muto
aspetti la
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Risuonan come pietre
su un suolo di marmo
le voci che io sento
danzare nel mio cuore.
Cuore di latta
rimbomba la tua eco
nel mio corpo tremante di parole.
Ondeggia la mia mente,
al pensier stanco s’abbandona
e riporta oscuri ricordi
dagli
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una nuvola s’addensa
nell’immensità del cielo
in una contrazione di lacrime
soffocate
l’anima ha perduto il senso
e l’orientamento
naviga dentro un’onda
dall’ignota destinazione
senza argini questo smarrimento
un naufragare perenne
nel
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Mi sazio, del naturale silenzio
che appaga la mesta tristezza
e sveglia i desideri dei sensi.
Nell’abbondanza della
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| In fondo quel viale
tra rovi e ginestre
rose eleganti
e foto di gruppo.
Intrigante profumo, caldi colori,
e l’umore di sempre.
Confuso,
con occhi socchiusi penso insistente,
corse sfrenate,
attimi andati dissolti
nel tempo
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L’estate era già scoppiata
lungo il viale polveroso
dove tu sistemavi con cura
quei grossi cavalletti di legno
per adagiarvi le tue funi.
Famigliole spensierate
e combriccole di amici
tutti insieme allegramente
passavamo da quel viale
per
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La luna mi porta i tuoi baci
colorati nei rossi tramonti
che le alte vette dell’amore
hanno squadrato e modellato
impazzito il mio credo in te,
stravolto fra onde rosse
calciato da albe morenti...
i tuoi baci affogo nei denti
su di me gli
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Tristo sorriso rosso pompeiano,
spazza via indizi di dolcezza,
e consuma contegni di facciata
mentre scalda orizzonti
al parcheggio di afflitti e senzatetto.
La vedi crocifissa a convenzioni
sotto un piumino fucsia,
che racconta,
per
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Non mi toccate i fantasmi,
sono loro che mi hanno formata,
sono loro che mi hanno plasmata.
Non mi toccate i fantasmi,
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Di notte, si accendono le luci
delle città sommerse
dove il mare affonda
in un altro mare
restano nell’aria
le grida di uccelli
noi eravamo li
persi nel silenzio
echi di altre vite
su di noi, sul mondo
quando lo spazio
si dilata in altre
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L’imberbe divenire del mattino
s’appalesò pudìco e in un istante
dal niente si dischiuse una certezza,
(la prima fase acerba del mistero
che ci accompagna da una vita, invero),
e ritornò la consapevolezza
legata ad un momento affascinante
che si
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vivo nella mia testa; col treno allagato non ho direzioni:
mi sposto di stanza in stanza
di fiore in fiore: sono l’ape e la sedia a rotelle,
la strada che tutta si solleva sul pianoro
e gli alberi educati,
la poesia che sfila da un cavallo di legno.
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Vai al mare,
fatti guardare dai suoi occhi
infiniti,
cullati fra le sue onde seduta
a pensare...
Le ombre che incupiscono i
meriggi cambiati,
non rubano le ore dorate
a giorni felici.
Al di là di bene e male,
la melodia di chi sa
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Mentre passeggio con te al chiar di Luna
nell’ora nasce un desiderio forte che Selene
i suoi lampioni spenga e che ci avvolga il buio
solo così il mio labbro ti
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Sol una paletta, secchiello,
e un panino nello zaino
del loro cammino.
Ma sarà la semplicità
di un ingenuo sorriso,
dai bambini condiviso,
a tracciar per noi
la via del paradiso.
Lì, dove la luce di Dio
sempre si rifletterà!
Sul loro viso
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Sento
e del sentir m’appago
immersa
in quei pascoli lontani.
Lontana da ogni dove
dentro l’anima che vola
scopro attimi fugaci
e là al centro
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La paura non è mai abbastanza
dobbiamo rendercene conto
quando approfittiamo della nostra volontà
occasione per la quale siamo capaci di rivoltare il mondo
non sempre però è gradito simile intervento
attorno i desideri sono ben altri
dobbiamo
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(... i tuoi baci inebriano...)
Trattengo
istanti infiniti
mentre labbra si sfiorano
in voli di carne...
Ti guardo
e mi dissolvo
in quel silenzio
che regali,
interminabile...
Particella sospesa
fra infinite emozioni,
ti tengo le
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| Più non ti vedo e neanche più ti sento
ma ti respiro dentro l’aria e il vento
nello sgomento del sospeso tempo.
Certo non puoi ormai che più non sei;
e sarò io per sempre ad aspettarti...
che la mia vita dia nuovo chiarore
a quest’ attesa lunga
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| Ci sdraiammo sopra il fieno,
nella stalla di mio nonno,
ci guardammo e in un baleno,
la passione ci assalì.
Nell’aria
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Riconosco quella danza ad ogni passo
e la premura nel tesser le lodi di chi
s’invidia o ancor più si teme
Il discorso si distanzia dal nucleo
per orizzonti sempre più lontani:
è mossa inutile che l’intelletto altrui trascura...
Conosco la
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Preziose gemme empiono calici antichi
la bramosia dell’essere spinto al possedere
dimentico del senso dell’amore
fallisce
muore
Infausto quell’ inchino
all’umiliar dei semplici il già faticoso cammino
macina sbriciola ogni pur minimo
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Era la stagion che ogni prato infiora
e gli alberi le gemme lor dorate
mostrano al sol ed alla bianca aurora
come novelle spose innamorate.
Ed io ch’ero giovinetto allora
con gli anni belli di mia verde etate,
vidi un fiore che il cor ancor
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