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Le 62 poesie pubblicate il giorno 20/12/2014
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Planavo sulla lastra ghiacciata
Attesa e attraversata
Niente temevo del gelo
Mentre dicembre era
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Un tempo antico, prima che il Cosmo fosse,
quando la Notte sempiterna regnava,
e i cieli oscuri eran privi di stelle,
quando il sogghigno serpeggiava del Nulla
nel glauco cuore dell’essere del Nume,
quando nel tempo un tempo non soffiava
nel
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Il vento sbatte le lampade
ed illumina i posti più scuri
in questa notte da lupi.
I vecchi filtrano l'aria
smorzando il freddo pungente
che si ficca nelle carni.
Avrei voglia di uscire
respirare quel buio mistero
e sentirmi libero e
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Schiaccio sempre i gusci
vuoti delle uova
prima di darli all’umido
Lo faceva mia madre
Una storia di spiriti maligni residenti
per dare respiro alla sua razionalità
Ma oggi mentre stringevo
il pugno sbriciolando
ho pensato a tutti i
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Amara |
20/12/2014 15:55| 2294 |
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Fiamma del camino nel rigido Dicembre,
avvampa cuore, l’anima scalda,
segue refolo di vento l’eco d’amore,
viaggia col tempo dolce emozione.
Sguardo senza fine,
su... cime innevate,
colmerà di gioia il mio deserto cuore,
desiderio
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Dillo a questo dicembre fuori uso
che l’acqua della fonte è consumata
e scorre debolmente ammassicciata
all’ombra del suo angolo recluso.
Ricordagli del pallido refuso
nascosto dentro l’anima assetata
costretta da una strada
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Quel giorno freddo di dicembre arriverà
tu svanirai silenziosamente
senza pretese,
come avevi promesso tempo fa
e
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Amami come il mio corpo ti supplica;
fai di me ciò che vuoi,
svuotami i sensi,
svuotami l’anima;
riempimi di te,
della tua essenza.
Inebriami i sensi del nettare tuo;
non ascoltarmi
se ti imploro di non amarmi.
Gettami come un vecchio
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Dicembre spiccava il volo
gli uccelli posati sul ramo
poesie sotto l’albero in attesa del Natale .
Brivido di echi alle spalle
un ruggito ancora agli spalti
l’ombra imperiale d’una città che non muore.
I miei passi piccini
il mio battito
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| Era una quieta e azzurrognola
domenica di Dicembre
e il calendario segnava
il numero diciotto
sopra il grigio caminetto
in quell'inverno
nevicava, nevicava sempre
e il cielo minacciava
un'altra interminabile nevicata
un gocciolare lento
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Avevo testé preparata
una fetta di pane ben agliata
e mi accingevo a porla sulla gratella
per dargli una bella scottarella,
quando guardandomi attorno
non vidi quel che più bramavo
Oh l'olio? - dissi io preoccupato -
come
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Tivoli gelata
la neve sulla strada
Favale e il nostro monolocale.
I giorni ripidi
i nuovi amici
la tessera di partito.
Le canne da pesca
i figli ancora da venire
occhi verdi
di un amore
da Quintigliolo
alle cascate.
La vita amore
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È una linea d’aria che diritta va per terra e mare
respira in parole nere affondate nel bianco
una parola s’aggiunge a lungar linea
mille parole,
illusione sono di minor spazio tra le stelle.
Ho gettato un amo dietro i miei occhi
a pescar
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C'è chi t'adora, Roma, e chi te sfotte
chi dice "sei la mejio" e chi... te scanza
penzanno ch'oggi tu
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| Tu non avevi fretta
amavi le giornate fredde e spente
i passi silenziosi della neve
che copre un sonno reclinante e lieve.
Mostravi mille volti
copiando il senso amaro della vita
la terra che cresceva fuori e dentro
col cielo riesumato al suo
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| L’acuto profumo
di quest’acre fumo
nell’aria pulita
d’un freddo dicembre
m’invade la mente
e mi porta a quel giorno,
lontano nel tempo
quand’era Natale.
Tra i baci e gli abbracci
dell’ultima festa
rivedo te mamma
e risento il tuo amore.
Vorrei
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| Spogliai per le strade dell’anno i rami di ogni frutto.
Restai in attesa ...
La prerogativa si estese
tra filamenti di radici antiche.
Ogni foglia cadde ingiallita.
La pelle che rivestiva il tutto, divenne secca.
Caddero a pezzi le scaglie dal
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| E porgi un altro anno a far da balia
a questa vita sospirosa e gaia
sospinta dentro i giorni di un destino
che pigro e irrisolvente si dimena
tra l’onde e le tempeste sempre attese
tra un cielo di catrame e balde imprese.
E gongoli da ultimo col
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| Un battito di ciglia
una frazione di tutto il tempo
un impercettibile momento
un cono di luce
un'immagine capovolta,
tutto quel che mi resta
tutto ciò mi basta
è quel che voglio,
amarTi in un infinitesimale secondo nel cuore
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| Il profumo del Natale
si respira già nell’aria,
ha un aroma naturale
e una storia millenaria.
E’ Natale,
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| Come stalattiti stanno appese
a rami ingialliti e riposano,
le anime a dicembre.
Tutto dorme.
La vita si confonde con la morte.
Assopiti, i cuori attendono il risveglio.
Era dicembre,
allor che il seme
fu gettato alla terra,
era d’inverno
ed
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| Faccia dell’amore
Cantami
Nei barlumi di parole
Fiocchi argentei
In fondo al paradiso
Mi trafigga il cuore.
Solfeggiami
Concludo il viaggio
In ogni
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Agreste la via scolpita da mani di carta,
fruscio di papaveri e grano
a ordire similitudini incomprese.
Madame,
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Io torno da un lungo viaggio
trovo la neve ed un passaggio
ma intorno il resto è triste...
manca il sole in questa città.
Torno al torpore del camino
trovo un amico a me vicino
ma fuori si sgozza un bambino...
manca il sole in
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Non era previsto un finale così
non per noi...
eppure, niente si può tentare...
non c'è verso di
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Mi chiedo cosa pensi
Quando dagli occhi il desiderio si scolora
Prima che se ne senta il profumo
Quando le mani non si
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In quella lettera erano riposte tutte le sue speranze.
Si era presentata l'ultima possibilitá di
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| Sicuro arrivi
hai preso la chiave sotto il vaso
la porta, il solito soffio
quando vai lontano e quando torni
un segno di
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| Ti specchi in quel candore
ove briciole di fuoco
svolazzano alla ricerca
d’un punto d’appoggio
dove mietere impressioni
di un mondo che più non è
solo amore persiste
troppo forte il sentire
tormenti deve abbattere
piccoli grandi
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| Io vorrei rivederti, mia metà
di un’anima formata con alterni
esempi avuti e stimoli sentiti,
che non è mai compatta, ma smembrata.
Tu, vicecapitale di un Ducato
quasi da fiaba, hai guardato al mare
come a un gran lago che ti separava
da Venezia,
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62 poesie pubblicate nel giorno 20/12/2014. In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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