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 Poesie pubblicate: 363’572Autori  attivi: 7’459 
 Gli ultimi 5 iscritti: Ivan Catanzaro - Fabio Paci - Simone Michettoni1 - Fiorfiore63 - Ava 
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            | Emilia OtelloLe 92 poesie di Emilia Otello |  
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        | Sono tristi le notti ad Aleppo 
senza un appiglio di speranza, 
anche il giorno segue la notte 
nella sua pece 
e la parvenza  
di un raggio di sole 
muore è 
alla fine del giorno. 
 
La speranza giace inerme 
inchiodata alla terra dei sospiri,  
muore
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        | Raccontami amore...  
di quando il cielo si aprì 
davanti ai nostri occhi,  
raccontami del mare  
dei suoi colori, dell’azzurro 
che si confonde  
con lo smeraldo dei tuoi occhi. 
 
Raccontami del fuoco 
che ardiva le nostre membra 
e delle labbra che
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        | Si rompe il cerchio dell’equilibrio 
la corda della coscienza si disfa 
il mare non è più mare 
e il cielo non è più cielo.  
La terra è divenuta piatta 
non gira più nell’orbita sua 
 
Beata la bestia selvaggia  
che non ha recinti d’oro  
né sbarre
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        | Vivo nella tempesta 
con la mia scialuppa 
attraverso questi mari 
Approderò nell’isola della pace 
con la carne a brandelli.  
I chiodi del Cristo  
conficcati nelle ossa 
tradita per spiccioli di verità  
non c’è pietà in questo vaso d’argilla.  
Oh,
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        | Poeti, scrittori, liberi pensatori,  
dove siete? 
Dov’è il vostro intelletto?
 
Hanno inchiodato il pensiero  
disciolto l’anima in liquido ferroso.
 
Girovagate tra questo falsato mondo  
senza più espressione.  
Un copia e incolla ed il gioca è
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        | Quanti giorni ancora scorreranno 
per la via del ritorno.
 
Giro la clessidra,  
scivola l’ultimo granello di sabbia 
e resto immobile tra i ricordi
 
Una carezza tra i capelli  
il suo bacio tatuato sulle labbra 
giace fecondo, tra le croste del
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        | Non far piangere il cuore di una mamma, 
là ci sono le lacrime di Dio. 
Anche Maria pianse il Cristo crocifisso 
e l’anima si torceva al figliuol suo perduto.
 
Donna a donna, madre a madre, 
non torcere il suo dorato capello 
il seno versa ancora il suo
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        | Ho un sacco pieno di pensieri 
un pozzo colmo di emozioni 
un fiume di lacrime che trattengo 
come nuvole pronte ad esplodere
 
Cos’è questo cielo nero? 
Cosa è divenuta questa terra? 
 
Un teatrino con burattini e burattinai 
un gioco a scacchi  
e noi
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        | Io nacqui nel pensiero vivo della notte che defluiva come acqua di sorgente.
 
 Là fioriva il seme del mio canto
 e come ninfea si apriva alla vita
 questo fiore incarnato d’amore.
 
 Attraversai deserti e navigai per mari
 per sfiorare l’onda del mio
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        | È l’alba di un nuovo giorno 
ancora fiori secchi da raccogliere 
ma germogli vivi ci aspettano 
ancorati alla speranza 
di giorni belli, algidi di primavere.
 
Ancor non è giunto il tempo  
di raccogliere primule 
ma tornerà quell’ora  
che mi designò
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        | Ho un angoscia nel petto, 
infinita,  
come questo tempo che non passa.  
Si rompono vetri  
a questo urlo sgozzato.  
Voglio veder chiaro,  
ma la luce attarda a riflettere 
in questo solstizio d’inverno.  
Lugubre giorno, si allunga 
come una sagoma
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        | Tu, non ti accorgi 
quando i miei occhi sanguinano 
dietro l’oblio del silenzio, 
tacciono anche le pareti 
imbiancate di paura e 
da soffocanti singhiozzi.
 
Vai via da me... Uomo!  
Tu, che bruciasti i miei sogni.  
Tu, che incarnavi l’amore.  
Io, che
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        | Eppur ti amai 
come fossi madre. 
 
Ti ergevi come una sposa 
e tracciavi i sentieri miei 
come fossero sentieri di neve,  
ma celavi l’inganno.
 
Oh donna, che vestivi di luce 
dimmi, tu chi sei? 
E strappavi i virgulti dal nostro seno 
per farli tuoi.
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        | Sono scene ripetute 
che girano intorno alla giostra,  
un replay d’immagini 
che si susseguono 
scandiscono il tempo  
a tutte le ore.
 
E il giostraio tira la corda 
batte i tempi  
non resta  
che eseguir la sua danza 
sulla piattaforma dei giorni.
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        | Resto in attesa  
di un nuovo giorno,  
che purifichi la terra 
da un male che si espande  
come cancrena, 
amputeranno le mani e i piedi 
ed il mare sarà svuotato. 
 
Sputeranno fuori i loro veleni 
il loro vomito sarà raccolto 
e chi semina
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        | Semper gentil tu sia,  
quella tua mano che sorregge  
il peso dell’inquietudine.
 
Ah, tu non sai e non vedi 
quanto bene mi fece.
 
Nella tristezza mi sovvien vicino...  
Mano amica 
che mai tradiva e, 
né sottraevasi all’altrui bisogno.
 
Quando
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  Invia un messaggio privato a Emilia Otello. Indirizzo personale di Emilia Otello: emiliaotello.scrivere.info
 
 
 
 
 
  
  
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        |  | E mi raccoglie il sogno alcova dei miei desideri,
 e tiene ombra
 di questo tacito silenzio.
 
 Tra galoppanti tenebre
 appaiono suoni e immagini
 di un canto a me
 ancora sconosciuto.
 
 La solitudine avanza
 su ali d’argento
 e la notte mi
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        | Non sapranno mai  
guardare oltre i miei occhi 
né leggere tra le pieghe  
delle sofferenze, 
perché giammai scrutano 
tra le finestre aperte dell’amore
 
Affiggono pioli  
in un’anima in bilico 
attraverso i cunei opulenti  
di maldicenti pensieri.
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        | Niente ci può portare indietro 
tra quei cancelli aperti 
dove i sentieri erano dipinti di rosa 
ed il cielo rosseggiante 
apriva la bocca ai suoi baci. 
 
In quello scorcio di cielo 
i sogni prendevano vita 
ed ogni canto diveniva 
una sinfonia d’amore.
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        |  | Auguri a chi si ama 
in silenzio, al buio, 
quando la notte tace 
e le ombre 
danzano solitarie. 
 
Auguri a chi sente 
la musica nel cuore,  
a chi si perde e si ritrova 
oltre quel tempo ballerino.
 
Auguri a chi dona  
un sorriso e una lacrima 
piena
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        | Cos’è la morte 
se non un passaggio 
dal visibile all’invisibile.
 
Non si muore mai!
 
È una gemma 
che si chiude e si schiude, 
un fiore che si trasforma.
 
È l’amore 
che mai muore 
e resta nel tempo,
 
un soffio di vento 
che ci segue 
cammina
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        | Valle d’Itria, terra incantata, 
terra soave di antichi sapori 
che custodisci con orgoglio  
tra vecchi casolari imbiancati. 
 
Mi perdo con lo sguardi nella tua valle 
tra quei viottoli e quei prati selvaggi 
ove un tempo pascevano pecorelle 
che il
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        | E la gente corre, corre. Corre felice,
 gli occhi brillano
 come luci colorate
 e di sta croce, nemmeno l’ombra.
 Nessuna preghiera.
 Né un mantello per coprire
 chi di freddo vive
 chi fa della sua coltre un cartone.
 Né un sorriso per quel
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        | Sorrideva Henry 
era sereno e sempre allegro,  
ed era felice Henry 
 
Il suo sorriso era ovunque. 
 
I suoi occhi erano stelle, 
che illuminavano la notte 
luce per chi l’amava  
erano coppe piene d’amore.
 
Amava tutto Henry 
e tutti amavano lui.
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        | I giovani si amano e si baciano 
ad ogni angolo di strada, 
si baciano tra le vie, nei borghi,  
si amano di giorno e di notte. 
 
E si baciano ancora,  
con il sole, sulla spiaggia,  
sotto la pioggia e di sera,  
complice la luna, le stelle  
che
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        | In cuor mio sobbalzava ogni pensiero
 ed il riflesso di te mi giunse.
 
 Oh mio amato,
 tra le parole e l’infinito
 segnavo il tuo nome,
 cercavo di giungere al tuo cuore.
 
 Vano il mio cercarti
 di ascoltar la tua voce
 e le stagioni
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        |  | Dove quel miraggio diveniva oasi
 in questo aspro deserto
 come un chicco di grano
 fioriva
 per allietare
 il dolore della morte
 e riempire il rintronante
 suono del vuoto.
 
 Nasceva
 come rosa del deserto
 e sgorgava
 acqua viva
 tra i rovi
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        | Rivendico ogni diritto  
del mio esser donna. 
 
Esser donna, oggi,  
mi rende libera di ogni parola 
libera di agire con coscienza. 
 
Rivesto l’abito della fedeltà  
e della dignità, 
perché oggi, io sono,  
si, oggi son donna! 
 
La mia voce sarà
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        |  | Confesso, le mie segrete.
 
 In rotoli di pergamena
 che non ho ancora srotolato
 segnate da parole in filigrana
 e ricucite con fili d’oro
 delle mie emozioni.
 
 Canti nuovi e canti antichi
 che si rivestono di tanta beltà.
 Un effluvio che sgorga
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        |  | E tornava tra le spire del tempo per sorgere come fenice
 dalle ali imbiancate
 e rifletteva come luce nuova
 al mio canto ritrovato.
 
 Che dirò ora al mio cuore innamorato...
 Di tacere?
 Di non ascoltare più i suoi battiti?
 
 È lama affilata
 che
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