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Raffyka Danse Macabre
Le 73 poesie di Raffyka Danse Macabre
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| Colgo una rosa in una notte di Aprile
Chiusa nei petali senza calore
Odora l'erba di primaverile
Di mare e di sole attende aurore
Luce di luna di fredda passione
Sulle mie mani gocce di fuoco
Ed il dolore diviene canzone
Ed una spina diviene
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| Dodici rintocchi grevi bussano
Nella tempesta sulle lignee porte
Di un pozzo che ha inghiottito la luna
Sconvolgiti, oh sconsolata fortuna
Che fuggi più del vento e più del tempo
Ondeggiano prendendomi per mano
Tragiche nella buia
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| Quando al mattino i raggi del sole
Hanno appena partorito la luce
Nessuno mai conosce le parole
Di quell'orizzonte senza voce
Quando alla notte la tenebra scende
Spegnendo ogni presuntuoso coraggio
Nessuno sa se la Luna intende
Ascoltarti o
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| Per sempre i cancelli si chiusero
Le giovani anime in strada si schiusero
Abbandonati fiori malsani
Sfioriti in solitudine
Ripercorrono anni lontani
Ripercorrono l'inquietudine
C'era una volta il vento
Che le membra riscaldava
Mentre
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| Sai, io sono della pace dei sensi
Incapace e non solo distante
E benché tutti credono ch'io pensi
Per sempre a te rimarrò silente
Il ritmo che tango è quello dei venti
La neve mi stupra, il sole mi logora
Non posso tremar
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| Cieco empireo, assolato distruttore
Guarda la mia sfida contro il fulgore
Mostrami ora la tua notte stellata
Quando si eclissano i raggi dorati
Sei il mio bacio, mia patria, mio nome
E io son stanco dei sogni ammazzati
Ogni vertigine è
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| oh campi verdi!
Oh vigneti spogli!
Vi tradisco per colline nuove
E parto sì veloce col vento
Che la mia chioma muove
E il freddo inquieto sento
Dei campi verdi
Dei vigneti spogli.
Rossi papaveri e sole alto
Nostalgico questa notte io
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| Son felice ma i miei sogni finiranno
E anche se conosco la verità
Ideali mondi resisteranno
Finché il tempo passato sarà
Vivere una vita senza identità
L'abitudine noiosa la mia anima
Ha già conosciuto, questa
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| Un castello buio e abbandonato
Gli occhi scrutano l'ignoto oscurato
Da finestre dalla realtà estraniate
Il tempo fermato nell'eternità
Una notte esclusa dalla realtà
René vaga con visioni insensate
Scendendo
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| Potrei fuggire verso altre culture
Nella giungla urbana o naturale
Verso terre e religioni oscure
Sempre incontrerò l'uomo mortale
Potrei fuggire verso inferni falsi
Paradisiaci, seguendo i passi
Dell'uno o dell'altro dolce
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| Adorna di un vestito blu notturno
Bellezza senza alcuna posa danza
La gente guarda tutt'intorno
Riempie vuota la nuda stanza
Invisibile il suo valzer dannato
La sua eleganza nessuno comprende
Il passo ampiamente viene imitato
Volgari esiti
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| Non dormirò nemmeno per un ora
Oggi il sabba impazza senza sosta
In questa danza il mio corpo si sposta
In una Spirale che la fine ignora
Verso il centro i passi senza lamento
Corrono cercando l'essenza
Qui del tempo avverto solo
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| Dopo il salto nel vuoto il dolore
Si radica in cuore e senza paura
La peste cancella ogni sapore
Io ricordo bene quella radura
Per noi priva di segreti ormai
Giochi di parole sconosciuti
Ma tu sempre lì so che abiterai
E quei tuffi in mare
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| Cielo plumbeo nel primo meriggio
E odore di pioggia tra le brume
Con le ventate echi d'emozione
S'allontanano senza mille prose
Forse obliando quella sensazione
Strana seppur dalle cuspidi afose
D'esser sfrattati da un vano grigio
Cieli
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| Fermo e senza terrore
Sto marciando sul cratere
Rischiando di cadere
Ma è occulto il nero timore
scruto il vulcano incontrollato
Beffeggio l'esile frastuono
Sento del terremoto il suono
Udendo le piogge del mondo
Colano già
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| Su questa tomba soffice e sicura
Marie la vita mai vissuta sogna.
Incontrando la tenebra oscura
Una lacrima il cuscino
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| L'amore con me troppo sta scherzando
Le mie braccia l'aria abbracceranno
In trincea, verso la morte sto andando
O almeno
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| Con il freddo che brucia e il cuore solo
Attraverso una foresta contorta,
Non posso più pensare al mio volo
Nel vuoto infranto; ottica distorta
Da un veleno di follia sublimata.
Dalle rive del mio sguardo sgorgano
Fiumi in piena, e il mio
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| Il narciso bianco illumina il prato
Col suo colore candido e puro
Tra mille e mille pianti senza fiato
Dove il ricordo rimane sicuro
Il crisantemo roseo addolcisce
Tutto quel macabro spettacolo
La gente con il cuore perisce
Quel vile egoismo
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| Il mio sole sorge a mezzanotte
per tramontare uguale e senza una morte
Questo fiele è inopportuno
se nessuno ha più sete
io cammino in un deserto
alle lacrime sto attento
mi immergo nel mio Lete
e intorno non c'è
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73 poesie trovate. In questa pagina dal n° 41 al n° 60.
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