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Gli ultimi 5 iscritti: Kevin - Serena Muda - Daniele Rizzo - bludragonseeker - Antonella Dadone
♦ Pierfrancesco Roberti | |
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E mo’ ca tiene a pelle stu cazone
sì femmena surtanto ‘ncopp’ ‘a carta
pecché stu munno t’ha ‘mparato l’arte
a essere c’ ‘o tiempo nu spunzone.
E doppo juorne guerre e via- cruce
stu core ca puteva semmena’
se sbatte sulamente pe’
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 | Nell’amicizia, come nell’amore,
è la sincerità e la fedeltà
che hanno valore;
non si è amici
un giorno sì e un giorno no,
né si può amare
oggi si e domani no.
Per mia fortuna,
e non sono la sola,
ho un mio spazio,
un mondo
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 | Non soffocare la mia poesia,
lascia che si librino, leggere e vere,
ogni parola, ogni rima
nel vento danzino, come fafalle in volo.
La libertà non ha prezzo è un tesoro
a cui non si può rinunciare.
E la gioia di respirare, una dolce melodia
che
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| Qui sono, davanti e te
aspettando che torni da me
dopo che t’ho lasciata
andar via
lontana da me,
chissà se adesso la tua luce
illuminerà il cammino
o se la speranza di rivederti
si spegnerà al risveglio
del nuovo giorno...
Qui sono, e
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| Chiudere gli occhi e tutto passa così almeno dicono
crederci è pura utopia visto come vanno le cose
chissà forse vorresti essere al loro posto
per non soffrire ad oltranza di attacchi
che sino dalla tenera età riescono a deturpare il
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| Come
minuscole lacrime
di gelida rugiada
oppresse
da una oscurità
che mai sembrava potesse finire
affannato
il mio respiro
nella notte si perdeva.
Insonne
coacervo di pensieri
di una pallida aurora
perdutamente
anelavo
il lucore.
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Danzan le maschere sulla via,
abbigliate del brioso carnevale,
nella piazza e nel viale
che baldanza! Che allegria!
Ciascun adornato a festa
danza e salta in giravolte
canta e ondeggia e poi fa svolte,
inghirlandate tutte son le teste.
Gioca
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oh onde del mare che vi abbattete furiose sulle spiagge abbronzate di sole
silenzio pieno di sale che dipingi le notti scosse da un maremoto vestito di cielo
tempesta di ninfe che gorgheggiano maledette melodie da corrompere il cuore
sento la folle
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Sotto le vele di un crepuscolo cheto
cerco il mio spazio tra le ciglia del tempo.
È un culto segnato da un intreccio segreto
un respiro libero tra le pieghe del vento.
Spazio di note su pentagrammi nascosti
della vita che l’eco non osa
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Ascolto assorta il tempo che torna
silente interroga la nostra anima.
Barlumi di gocce di brina
riscaldano i cuori
in questa esistenza mai vana
che prende quello che vuole.
Riconosco il tempo della primavera
quando si amano i temporali
le piogge
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 | Da qualche parte ho sbagliato strada
lungo il mio cammino chiamato vita
idee alla rinfusa che non hanno una quadra
e solo una tua lettera tra le mie dita
Appoggiata alla finestra guardi l’imbrunire
le ombre degli alberi che si dissolvono
il freddo
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| Oggi ci siamo domani chi lo sa
è questo il grande cruccio
che percorre istanti della nostra esistenza
inutile dire che non ci pensiamo
quando è il momento corriamo sempre ai ripari
qualunque essi siano
ultima speranza onde poter
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 | Questa sera no
non mi difenderò.
Coprendo l’anelito di te
dietro un sorriso.
Quello che era non bastava più.
Fammi abitare nello scrigno del tuo cuore
senza altalene.
Non lasciarmi sola in questo mondo
così vuoto
a piantare rose nel
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Qualche carezza
sarebbe arrivata alla mia pelle
anche se tu
non mi avessi mai amato.
Ma come giurare sul buio
se io ricordo ancora
qualche stella scura
pronunciata da te nella sera?
Qualche parola
sarebbe rimasta appesa ai muri
anche se le
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mi fa male mi sento schiacciato dalla vita ho bisogno di reagire
tira fuori il coraggio e vedrai che le tue ferite si cuciranno in silenzio
morirò per l’alba che stringe i pugni dei sogni sfiniti delle stelle
bellissima anima che dondoli sul filo teso
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Sogno di vivere la luce
di viverla tutta
dall’alba al tramonto.
Sono la donna
che prepara l’uomo,
non per le tenebre
gronde di paure,
ma per i temporali
che lavano il cielo
perché la luminosità
si doni più bella,
e tu, figlio mio,
per questo
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Con gli occhi stupefatti della luna
come foglia che sorride a primavera
ho distribuito sintagmi nella quiete
ma nessuna voce ha germogliato.
Voglio rubare al mondo il suo bagliore,
voglio strappare al mare il suo respiro,
voglio scagliare al vento
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Non una festa
ma solo un filo rosso
stracciando i passi lenti dell’inverno
che svapora legato alla sua fine
con quella faccia colorata e mesta
che a tratti sale e scende nella testa.
Non una festa
giusto un compromesso
sulle pagine gialle e
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Siamo vicini al giorno in cui
quel seme prese la strada giusta
e che strada oseresti dire
tanti sono gli anni
non pesano sul groppone
anzi vorresti ancora festeggiarli
manca purtroppo l’artefice
non sarebbe giusto
seppur nel cuore vive
come
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Sarai la mia falce di luna
e ferirai la pelle
con un solo gesto:
non verserò gocce rosse
ma solo lacrime
perfette come perle
nate da un fiume oscuro
e nere come la notte.
Sarai la mia stella di marzo
pallida come l’inverno
ma calda di
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Il vento vibra tra i rami
scivola sui tetti
abbraccia i camini
il sole occhieggia
tra nuvole
sottile pioggia
di favole
son viole e son primule
sorrisi a colori
sul volto dei prati
dove l’aria ritrova
sospiri adeguati
i turbini sul
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amo il silenzio del tuo sguardo che buca i miei occhi impacciati
sento le nostre promesse clandestine camminare nei deserti del mondo
tu cuore di donna che mi insegni il senso di mettersi alla prova ogni giorno
romba il tuono della tua poesia bagnato
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 | Si è nascosta la luna,
la notte ruzzola cautamente
sui sentieri del tempo,
mi fa inciampare
nei macigni pungenti degli anni.
Trascorrono le stagioni,
se ne vanno
silenziosamente lontano
senza nulla chiedere
lasciando rughe in
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Ti Amo
come la vita ama il suo respiro,
con Te
la pace,
è un adagio di Cielo
lo sguardo,
una creazione nuova
stilla di
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Sinceramente verrebbe voglia di scatenarsi
quando tutti si credono infallibili
fare quello che non siamo a volte ci si azzecca
onde ritrovare quel minimo di volontà per andare avanti
non esistono scopi per i quali optare
darsi daffare è
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S’Amor mi sotterra
ed attacchi sferra
e pur anco il vizio m’afferra,
d’erotismo consumato
Allor una prece rivolgo
a Te ch’osservi il volgo
e voce tua raccolgo,
che son tuo fedele amato
Aita e spegni codesto tormento,
ormai divenuto tristo
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La terra più non dorme
la valle trova la rugida
puntuale canta il gallo
nella luce che ritorna
il mio letto è difatto
la mia mente balla
fino al suono della ...
solita campana
mi ritorna Dio
non quello di ieri
ma quello che ora
vado a
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A prendersi
in volo
anime mie
dolce ricordo
credersi
racconto
interesse
del destino
tutti
figli di un tempo
passare
veloce e
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Non ho paura di amarti
anche se tutte le cose
sembrano finire
in un cielo nemico
e le parole sono stelle
da rimpiangere subito
mentre la notte
è ancora viva nel buio
di un’alba oscura.
Non ho timore di perderti
se ritorni ogni volta
con
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Che cosa c’è al di là del sole:
pianto di bimbo, dolore di madre,
aride terre, sorgenti amare,
aridi fiumi riversati verso il mare,
stridenti gabbiani sulle onde,
aironi a stremo su innevate vette
vuoti nidi su spogli rami.
Niente sussiste
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Se a un cor gentil
Amor non s’appressa,
muta diviene vita flebile
e l’animo s’arresta
Il tempo non s’assesta
e’l corso diviene vile
che par sempre batter testa
ed essere come porco in ovile
Allor al Santo ci si rivolge,
ch’esso tutto volge
e
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voglio rischiare vedere quello che c e alla fine del tunnel
in silenzio dirigo i miei passi nelle strade piene di buche
voglio amare le solitudini dell’altro nel mio cuore vestito di gentilezza
io vado avanti con il mio coraggio che urla io ci sono
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 | C’era un dolce sole stamani,
ora un’aria grigia che mi gela,
ma non demordo e attendo...
perché fra pochi giorni verrà.
Si, con un tepore dolce nell’aria
di un sole che non sfinisce
e coccola con le sue carezze
...verrà la primavera.
Intorno
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Nulla si disfa,
nulla si crea,
eppure crescendo
si plasma un’idea,
quel che ci accade
non è frutto del caso
ma un piano celeste
di cui sono persuaso!
Col fluire del tempo
si denota una meta,
per anni è nascosta,
agli occhi è segreta,
poi,
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A pennellar vita son tele e colori,
immagini dorate e sfumature,
alti monti e acqua sotto i ponti.
Vita maliarda ad allegorica avvenenza,
sogni a svanir e tornar su vecchi luoghi,
ove il cuor crebbe d’ amor cordiale.
A pennellar vita su tele
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 | Sembrava che il tempo fosse tutto mio
ma ora odo una lontana voce:
“quel che è deciso, lo decido soltanto io”
torna continuamente e non tace.
Più lungo il passato, più breve il futuro
la voce non tace nel mio tempo insicuro.
La vita è una grande
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 | Falsità sorrisi nati su bocche rugose, bavose prive di
ogni identità che nascono con cattiveria ed iniquità
Con lingue biforcute simili a serpi velenose
offendono l’onore, la dignità di chi colpa non ne ha
Povere prede innocenti colpite
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 | Lasciami andare
dove la neve non si sporca,
e il tempo di chi sogna
non andrà a scadere mai.
Dalla finestra di fronde
si affaccia il mare,
e l’orizzonte è un ponte
che non chiude mai.
Voglio migrare
dove la terra è generosa
e l’orto che da
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| Sicuramente infantile
e pieno di rabbia
uno strano personaggio
incontro lungo la strada.
Semplice Pupo o Puparo?
Risposta non trovo
ma il suo volto adesso ho chiaro
come le sue parole guaste
e il pensiero vigliacco
di chi nulla ha da dire
se non
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Marzo è un po’ distratto
a volte pure matto
più spesso ti canzona
e la stagione intona
dei fiori e degli odori
sui prati coi colori
nel cielo con le ali
con rondini postali
nel nido ormai imbiancato
del nuovo appena nato
che esclama a te
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Vorrei poter disegnare il bello
aggettivo da considerarsi inutile
constatato quanto dintorno accade
occorrerebbe un miracolo che potesse
come bacchetta magica sa fare
rivoltare la matassa
procurando soltanto il massimo
dove potersi
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I nostri anni
non son mai uguali,
come foglie al vento,
mutan colore,
parole e sembianze,
e di perduto tempo,
un vano lamento,
con gente persa
in memorie erranti.
Amore, odio,
in petto alberga ardente,
e nuovi numeri,
come nuove
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Non ho una terra
e sono senza amore
non ho un respiro
mi manca il calore
che non ho mai dato
e ho preso perle
dal mio cielo segreto
senza più stelle.
Non ho un sentiero
sono senza rifugio
e ogni stanza buia
è il luogo d’esilio
dove mi
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Si carica la sera
delle mie preghiere
quelle non dite,
ma fortemente meditate,
e sale il desiderio
di riempire quel vuoto
che niente è entrato
a correre nel mio sangue.
Esco, vedo le stelle
che mi cercano
e non mi vogliono ...
leggero sui
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sono nel mondo delle anime sole a digrignare il freddo della notte
c e tanto buio ed un lunghissimo silenzio uccide l’ultimo rantolo d’umanità
io cinquantenne voglio sognare il tremito inquieto degli esseri diversi
lasciatemi vivere con la mia muta
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Uno sguardo basta uno sguardo
che il DNA su alcuni oggetti si fa vivo
interpretando il calore che occhi emanano
e non potrebbe essere altrimenti
quando il bene fa salti mortali
affinché niente possa ledere il giorno
prova ineccepibile da
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Sembrerò spensierato
se terrò i capelli
corti sui lati
e forse il tuo sorriso
si impiglierà alle ciglia
e non se ne andrà
via con le nuvole
di qualche cielo strano.
Ti parlerò d’amore
senza mai nominarlo
e penserò alla morte
solo quando
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io ti dedico la goccia stillante di tutti i tuoi sguardi forti che hai fatto quando ero nel buio
in silenzio affronti a muso duro tutti i tuoi piccoli inferni di questo mondo marcio
donna nuda di maschere che offre la sua anima ai pochi che hanno il
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Serene le sere
mi guidano sui tuoi passi
e mi accendono il tramonto
per dare l’inzio
alla festa del mio cuore:
Per lu, l’attesa sei tu,
nella tua adorabile serenità.
Pochi grilli e qualche luciola
felici, cantano e ballano
per due innamorati
di
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Or cedi malumor,
ché più via non ti si offre
e pur gettati in fossa,
ché’l mal si dirama
Muori senza rumor,
ché animo più non soffre
e di vivo color s’arrossa
e sol Amor brama
Dolce tepore aleggia
in vive folate,
lo spirito non più
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Traccio
su una nuvola
il sentiero del tempo
e
rincorro leggera
il movimento vissuto...
scivolo
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 | Tra le spine del silenzio,
io passo, con l’iponenza di chi sa
che ogni passo è un atto di coraggio.
Attorno a me, un mondo che ondeggia,
incorniciato da bellezza e mistero.
L’anima mia, dolce e ardente
accarezza l’imbrunire,
giocando con i colori
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| Basta spalancare gli occhi
quel numero in quel giorno prende forma
desidereresti poterlo depennare dal calendario
sai bene che non puoi
indimenticabili attimi ritornano imperterriti
non immaginavano a cosa andavano incontro
solo oggi prendendo
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 | Un nodo dentro l’anima.
Bricciole di istanti
interminabili attese.
Quando hai chiuso
il sole del mattino
dietro le tende
senza far rumore
ho visto chiaro
nel tuo sorriso
un amore
che non sapeva
rischiare di più.
Lacrime autentiche
che
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 | Ti ho detto che il tuo nome
è come una cantilena
cosicché a pronunciarlo
ti si avviluppa intorno,
e per sortilegio
evoca una janara
e convoca insieme
mille altre voci
di anime disperse,
aggrappate alla vita,
in unico respiro
di sogni e
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 | Ancora un giorno muore
sui bianchi guanciali
e l’anima palpita
mentre l’onda
scivola piano
nelle vertebre dei sensi.
Lascio trepida una carezza
sulle guance della sera
mentre riposo
tra lenzuola di sogni
e ascolto musica e canti
che colorano la
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Eri fredda
come la neve in inverno
eri pallida
una luna nel cielo scuro
che non chiedeva amore
ma il respiro
di cento notti gelide
fatte per temere
tutto il male del mondo
e ogni cosa
che l’ombra ha lasciato
andare nel buio
dove nessuno
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E si ‘o gelato fosse medicina
venesse addo Giò Ice ogne matina...
Me ne magnasse uno a ciucculata
e ghiesse a fatica’ tutto priato.
E si Giò Ice fosse na muntagna
scalasse cu piacere sta cuccagna
e ‘a lengua accarezzasse ogne parete
na vota
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 | La musica dell’Eden
è il placido silenzio,
il suo unico colore
il nero del buio,
il suo albero da frutto
è il fatidico melo
dal quale Adamo
raccolse il pomo
con cui tentò Eva.
Da lì nacque il peccato,
la conseguente pena.
E’ rimasto solo il
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| Quand’uno d’umor
cattivo soffre
e pur d’accidia s’infossa,
sol pace brama
Manco di Natura l’amor
più non gli offre,
sicché l’animo suo s’affossa
e più non ama
In ria via veleggia,
che vele son forate
da vento di tormento
E niuno stendardo
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335755 poesie trovate. In questa pagina dal n° 571 al n° 630.
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