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Le 5070 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Morte, signora di ogni male.
La via per un altro mondo
o un altra vita?
C'è chi ti viene incontro
e chi ti aspetta tristemente.
Morte, la fine o l'inizio?
Shock improvviso che ti prende
e ti accompagna
lungo una via,
che rivive la
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 | Su queste note
tintinnii di gocce
d'impalpabile rugiada
del luminoso mattino
portami mia
e del corpo sublima
l'immortale anima
sulla breve materia
Non voglio camminare
fra gigli sfioriti
di autunni, vestiti a lutto
Portami
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| Nella notte
con le dita rotte dal freddo
nelle trame di un disegno
tesso il tuo destino
Rosso è il cielo
di Oceano e scogliere al tramonto
rossa la scia della barca
e rosse le guance di Annie
e rossi i suoi capelli
Nello scialle stringe i
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| Ombre di pena
lasciano l'uscio,
serena l'alma
sul capezzale,
dolce sorriso
che sa aspettare,
ecco che giunge
l'attesa Signora,
non è timore
è solo stupore,
mi prende la mano
e ora di andare
come una mamma
inizia a
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 | Notte di un deserto mese dell'anno da dimenticare
triste e cupo
desolato sussurro del cuore
brumosa landa del mondo dei vivi
nel bosco silente il respiro si ferma
un fruscio impercettibile scuote l'aria
vampiri!
Cipressi che vagano con
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 | Piove.
Piccolo,
è di fango oggi
la coperta
che la vita
t'ha dato.
Qui,
seduta accanto,
lascio
che il cielo pianga,
il pozzo mio
di lacrime è spento.
Ho un fiore
l'eguale
che paffute manine
donavano a me.
Oh,
mi
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 | Il mio nido è foderato
di soffici piume
Le hai perse
quel giorno di maggio
sul sentiero celeste
dell’ultimo volo
mentre invano
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| Da questo lebbrosario, non sono mai uscito
e non sono mai guarito, dalle purulente piaghe.
Ammalato è il mio spirito, che strappa quel candore
alle tue giornate piene di riverente benevolenza.
Non dovresti accudirmi, ma abbandonarmi
in
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 | Fu l'ultima quella notte
quando al capezzale del tuo letto
potevo ancora vedere la luce dei tuoi occhi aperti
con quel poco di chiarore che spesso si spegneva
ma poi ritornava quando ti chiamavo
per capire se c'eri.
Tu rispondevi
ma il tuo
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 | Le luci si spengono
in un attimo
che serba composta timidezza
in questa crudele successione
il buio è senza remore
che delirante
stende un velo triste
su un sorriso
che ieri illuminava di gioia
questo infinito tempo
che oggi
invece
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 | Erano Angeli
volati in cielo troppo presto
con la luce di un'innocenza
che splendeva nei loro occhi
spensierati.
Boccioli appena schiusi
tramontati
in una notte come tante
nel cordoglio senza fine
di fiamme infuocate
che hanno spento la
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| Esalazioni di mediocrità
infestano l'aria
di oscuri presagi.
Infami inquietudini
che misurano il tempo
rilevandone il grave
e lento scorrere.
Piccole morti quotidiane,
ove l'amicizia, l'affetto,
i sentimenti
incontrano la loro
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 | Delicati lineamenti, sguardi sbarazzini
celati a tratti da una dispettosa frangetta
l'allegria d'una cangiante giovinezza
intrisa di sogni, semplici desideri di felicità
parole scucite entro dolci pieghe di labbra.
Gioiva il mio cuor nel
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Passo lieve,
ora è vicina... discreta
Sommessa lambisce cauta
il mio letto
e quasi scivolando
si siede sul nulla mentre
un brivido d'aria rancida pervade
la mia camera...
Volto inespressivo
maschera assente
mi sfiora la fronte
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 | Arrendi le tue armi
soldato.
Una bambina
era solo una bambina
dilaniata da una mina,
ridicolo contrasto
con il battito del cuore
afrore di carne bruciata.
E tu
hai coperto di polvere
le ferite,
ti sei voltato
per non vedere,
sei
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Regina della città di carne
dove la pena ha marchiato la carne
dove sono sprofondata nella tormenta
per scoprire in me fuochi per stringerti
mi sveglierò nel tuo essere
un giorno come un fuoco di gioia
dove s'apre la rosa del
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Lunghi i tentacoli
del Leviathàn mostruoso
opprimon occultando
luce celeste... ahimè!
Ed Ella fioca poco
tra arbusti e vette in cielo,
e mi rimandon versi
remoti essi, da tempo:
"Meco tu addivenire
a suggellar sì
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 | Ombre smarrite
dentro spazi di tempo...
Di che morte
si muore
all'anima stanca,
non umano sapere
ci rinfranca...
Dentro anfratti
di nobile metallo
ho riposto la vita.
Dei pianti
ho trattenuto
l'eco dei sogni.
Mi aggrappo
alle
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Addento brandelli avanzati
di un osso secco.
Uno stridio di cingoli
si avvicina
il conquistatore avanza...
perché ancora sopravvivo?
Mi sono infilato
nel pertugio naturale
di un tronco annerito
dalle granate intorno...
Forse questa
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 | Vorrei che questo destino
troppo crudele
potesse farmi resister sino al tuo ultimo respiro
perché vederti andare
e non poter venir con te
in questa vita folle...
sarebbe certo delirio.
Avrei voluto
che la mia poesia credi
per Te amica
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| Quando sarà per me
vorrei che fosse
la morte dolce.
Senza coscienza
ne riminescenza.
Come refolo fresco
di vento,
come cono d'ombra
di scoglio,
nel più caldo giorno
d'agosto.
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Non ebbi mai coraggio
d'osservarla bene da vicino
anche se le son cresciuta accanto,
appena al mondo
qualcuno se ne andava
ed era sempre troppo presto
per chi amava
e finché ne fui incosciente
la guardavo
e non sapevo, non capivo e non
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Seme sparso
di vita
sulla sponda del Piave
in rito pagano
a compenso
di altre vite
di altri gemiti
Così la terra accolga
l'uno e gli altri
tra le sue braccia
sangue e sperma
a nutrire fiori
dopo la battaglia
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 | ricordati
mi terrai la mano,
passerò le trame delle mie prigioni
facendomi piccola,
tra sbarre di occhi
dove da viva il mondo s'allontana
e rovesciando le palpebre nel buio
pronta saprò abitare quel silenzio
di cosa
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| La melanconia dell'estremo spiro
la morente carne, il gelido sangue
sempre lacera e famelico morde
il frale e pur vano fango che langue
nelle tetre cure e cieche e sorde
della mortale e fragile Umanità
che sorta dal suolo
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 | Ha gli occhi
bagnati di silenzio
oggi l'etere
piegato da lacrime
che non s'arrestano.
Il male
ti ha resa Angelo troppo presto
strappandoti
dalle radici di questa vita
aggrappata a chi
di te aveva bisogno
come l'aria che respira.
Sei
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 | Silenziosa morte,
stai lì, al sole,
nel freddo de' preziosi marmi
a coprir ossa sbiancate
e orbite vuote,
da vermi infami scavate.
Aleggi nell'aria silenziosa,
con un sorriso beffardo
a fior di labbra.
Tra mendaci simulacri
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| Corrono le parole,
quelle cattive,
senza fermarsi.
Provo dolore.
Sentire fa male,
la gente
senza parlare
non ci sa stare.
In silenzio
nella mente
le odo tutte.
Cerco di fermarle,
non ci riesco.
Sono morto...
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| La notizia colpisce come sole d'agosto.
Spacca il cuore dopo avere sfondato il cervello.
Sei morto ragazzo, liquefatto sull'asfalto
di un dì nero, oppure un giorno come un altro.
Nelle strade strette delle nostre campagne,
sotto un pezzo di
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Sulle ali del vento,
sulle onde del mare,
una dolce nota
affido alla luna.
Con le ali di un angelo
uno strumento
suono per te.
Sono note delicate,
senti che musica
si diffonde?
han la leggerezza di una piuma,
son le note che un angelo
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eccola la signora dalle chiome sciolte
il velo trattenuto sulla fronte
è sempre chiara nelle scelte
lei è la signora della notte
il buio è l'elemento favorito
nonché gradito perché la luce
non vuole sulla faccia
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5070 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4231 al n° 4260.
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