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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Agosto 2025 |
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Francesco Giardina
Le 234 poesie di Francesco Giardina
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Fummo
così
-mattoni di fantasia-
costruimmo cieli,
raccomandate
speranze
in buste di cartone,
destinati a morderci
il fiato
di fragole e sogni
...ci vinsero d'un soffio
-di noia-
tornando
lungo il viale dell'alba
chicchi di
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Sole- mondo
dipinto nella notte
bianchi capovolti le nuvole...
neromosso al largo della mente
e in punta di dita una poesia.
tace la città di fragile silenzio.
m'attraverso. così tremo.
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Il poeta ha una carovana
di pensieri messi in fila
ad asciugare pene
e una civetta che gli balla in testa
mezza soprano e mezza no!
E' mezzanotte...
tesse parole con stracci e seta
allunga la vita di un altro giro
e nel giro
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Le rughe dell'amore
rallentano i battiti del cuore
le mani si tirano indietro
i passi s'allontanano in fretta.
Battuti come un tappeto persiano
ci appoggiamo
sulla sconfitta ringhiera
di un balcone
e scrollandoci
la polvere di stelle,
non
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Poi d'amore
sarei venuto
e di pagine avrei sognato
di una buccia di limone
come uno spicchio di luna aperta
soleggiata al cavo celeste
-corteggiato dal paradiso-
accoltellavo fanti ed elefanti
alla parate di stelle
a cui andavano proprio
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Fui d'ali promesso
-premessa di me stesso-
identico al chiodo della felicità...
sgozzato dai singhiozzi dell'amore
...rima di dolore
che con le fune incespica
nel salto stonato
alle voci
dell'anima
intonate dal tempo
-onirico e
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Screanzato mal di pancia...
ho uno show d'altri tempi
e scanzonate mutande stese sul balcone
...pirotecnico dettaglio...:
la strada è vuota
e la notte
fonda
e creme di poesie
ammansiscono l'amaro
un'altra volta e basta
in uno
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Folle
scoscesa
in segmento
traviato
sentimenta
il poggio
gelato,
arroventato
di noia
madre natura
in pochezza stimo
i danni dell'assenza
e d'uomo
immagino carne
al grill ideata
e consumata
...cose di cielo
prossime al ritorno
sul
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Isole e poeti
annacquate d'infinito
parole ed acqua
animano pulsioni
simili e a fiato strenuo
rincorrono il futuro
in radice di sentimento
affinché non secchi
di ragione.
Fondo le mani
le dita
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cero d'amor...
e c'ero anch'io
sull'altar delle patrie
a sbandierar sentimenti
e tintinni
decimale di me stesso
frazionato d'universo
...una cupola di mare
inondata d'amor
mancò la voce
e tarda la frase non torna
...di
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già transito
all'occasione precedente
che tempo fu?
il morir era poco prima di un sogno
e molto più di noi
adesso frusto le mani all'allegria
mangio di nascosto un sasso di silenzio
mandato giù nel caos della
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lapilli e pigmenti
destri e sinistri
a frange sorvolano
ambasce d'anima
minimando estremi
immortalando case e poesie
franche colate
di terre ad acqua
-un retrò che sopisce-
brusiì moderni
di pelle e data- bit
che
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Sfamandoci di noi
sul dolore bugiardo
che ci opprime
astanti al nudo che stiamo
a pezzi facendo notte
calchiamo i nostri piaceri
coi pugni chiusi
d'anima
affamati di condanna
nel peccato
che ovatta l'amore
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Gracile
al ciel stagiona
la matta stella
dell'aurora
ingessa
arti e mura
di sabbia
castelli e ombre
di paura
stelle cadenti
filate
da sarte storte
curve
al re mistero
che ombra raccoglie
ai semi d'aria
che il sole sfianca
sul finir
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candido
e vestigia d'amor perduto
ebbre lacrima
e mendico dolor
cresce
un fascio dopo l'altro
scende
a luce vera
e forma riprende
intenso color sovrasta
in apparenza
e in sordina
fame assonna
è dolor che
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Dal cuor
battito d'ali trema
notte di miracoli
fate insegna
e palpiti celesti
a luna piena
mentre
piovo d'amor
in semplice
maniera
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Francesco Giardina.
al fiato
nel tempo
le cose con le parole
si pregnano
di senso
uno sguardo
deciso
oltrepassa
il chiostro dell'aurora
mima se stesso
all'infinito spettatore
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Assolo
di pace
nella moltitudine
silente
col passo postumo
attraverso il cielo
e non cado più.
gli angeli maestri
mi accompagneranno.
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Nudi
sulle nostre canzoni
già suonate
a furia di gemiti
coi salti prosperi
dell'amor contento
rimbalzi e materassi
cosce e cavalli
di pantaloni svelti
di orli e bordi
mutanti
di cuori in mutande
senza un saldo di dolore
al soldo
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libero
sul cuor
innato
si posa
al palmo
dell'innocenza
l'impresso
amor beato
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massime dense
di nulla rarefatte
a pianure distorte
nelle vertebre
della memoria
raggirano
col compasso
un osso
di cane affamato
che sbrana
gli archivi del silenzio
con gli avanzi della festa
nel ballo che finisce
al rintocco
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nel sonno
ove oblio stanca
al preludio
di nevi e di paglia
sulla luna accesa
di nascosto
ai fari dei miei pensieri
un gemito di poesia
esanime sboccia
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libera l'amore santo
cosicchè
possa dal pulpito
della beata speranza
acclamar
alla gloria celeste
tutte le pene dell'anime
che non sanno
dove sia la luce perpetua
che risplende
in bonta inestimabile
nell'intrinseco significato
che
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a nastri di parole
i passi dei poeti
con un fiocco di luce
passano di dolore
in dolore
a caso per le svariate
vie
delle stelle
sino
ad arrivare
al punto indecifrato
dove
esattamente
si percepisce
la cognizione
che
l'alfabeto
delle
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torno da assente
sui ciottoli
a calpestare
il mare in
delirio
casa
poltrona
e divago.
Tratto dal nulla
nel mio cortile
il titolo della sera
si disintegra
scendo in poesia
a pochi passi il crepuscolo
la gente
la piazza
e le
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tra me e te
più di una distanza
sui sassi fermi
che grotte
alzano ai fiori
arditi sui davanzali
della gioventù
cosa nascondiamo adesso
se non quell'innocenza
...lo sguardo di un bambino
che apre le porte della luna
e trova
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è
il rumore di uno sparo mancato
che non uccide un uomo...
...un litro d'aria respirato
dentro
una bottiglia piena d'acqua
è
il botto che fanno l'anima e il poeta
quando si cercano sulla strada gualcita
dai sentimenti
le
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scandaglia cellule
d'anima
dove il sapore
raro della felicità
espleta audizioni
di cori e di poesia
multiplo di se stesso...
-il poeta-...
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Ho gettato una poesia in mare
ha fatto un buco nell'acqua
non l'hanno letta i pesci
e nemmeno
gli amici miei a Lampedusa
era lunga dieci secondi
al terzo era già morta annegata
non ce l'ha fatta
era malata di buon senso
e
troppo
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ombre prensili
al mare candido
di poesie oscene
a cui ti svesti
quando voglie di seta pura
lambiscono
vanti di firmamenti
che ogni
poro annusa a cane
secretando
lamenti e orgasmi
nel gettar perpetuo e insonne
che le passioni vibrano
a corde
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234 poesie trovate. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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