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Bruno Leopardi
Le 618 poesie di Bruno Leopardi
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Ferma,
ti tiene ferma il mio intenso pulsare
che padroneggia su te,
tu, di schiena
bloccata tra un freddo muro e me
mentre, tonde colline cambiano di forma
dopo ogni spinta e sotto mani esperte...
Tu,
amante che non é mai sazia
mordi
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Parole accendevano
occhi e stelle:
luce e colori pastello,
fruscii di cuori
e conchiglie di onde di lontani mari.
Ascoltai ed ascoltasti
parole ogni giorno diverse ed uguali
che ventricoli col sangue di vene gemelle scrivevano
come rami che
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Scivola,
impercettibile e lenta
poi, diventerà sostanza
quasi centrifugato
di un'amara essenza...
Eccoti, io t'aspettavo,
gli occhi reggono il gioco
ma solo per poco.
Poco.
E cade giú,
portandosi la vita
tra fotogrammi
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Attraverso da sempre ogni stagione
con fiori di mandorli negli occhi
e di ciliegi in fiore il cuore.
Oggi cucirò un vestito di parole
e di versi diversi e colori pastello
il cielo tuo colorerò,
perché tu possa andare oltre
e
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L'esistenza è prova del nove
di una vita, la nostra
che ci sottopone a dure prove
ma presto (o tardi) capirai ch'essa va avanti sempre e ancora
sfidando inverni gelati o accarezzando tiepida e colorata primavera...
Perché tu lo
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Mi troverai ancora qui,
tu che mi cerchi e sei così,
nel quadrilatero dell'esistenza,
dove ogni cosa è residenza
e dove io,
abito da sempre con il freddo mio...
col mio cappotto e le mie di carta navi:
pensieri che,
tratto da
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Qui,
sono qui a chiedere ai tuoi occhi
di spaziare nei miei,
noi nudi, senza tasche per nascondere
pudicizia ed eros.
Nel tumultuoso arrotolarsi fianchi dentro i fianchi
faccio fatica a non bere la tua bocca con la mia
e sale, sale in alto la
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Parole,
consonanti grevi
e mari ad incrociare i cieli.
Un tutt'uno che squarcia vite:
bombe d'affetti e circostanze d'aria sospesa.
Questa esistenza,
essa
viola ogni sentire e mai s'è arresa
anche se madre morì a speranza
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Adesso,
che percorri lenta il giorno
ad afferar la luce intorno...
Adesso,
con nel cuore il sole,
per memorie di teneri ricordi
e gli occhi forse, un poco “sordi”...
Adesso
io vorrei che ancora queste mani
che parlano della tua
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E nel cuore
c'è una porta che porta più in là,
oltre,
tra gli abbracci a spalle ormai stanche
e sguardi che ti ricordano ieri bambina
e che,
oggi ti mancano.
Una porta che si apre ogni volta
che le storie di vita ti
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Hai fretta di correre via
e dare ad altri il tempo
clessidra sempre piena di utopia
e barca a vela controvento.
Negl'occhi, tempeste di mare
ma lupi poi, non si diventa
si cerca di non naufragare
in questa vita che a volte spaventa.
Alza il
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...Ogni attimo s’intreccia ad un altro,
son filari di grappoli d’uva la vita
in sangue trasfuso di gruppo uguale
nei tanti ricordi e nell'immane fatica
di far nascere un fiore da un seme...
E adesso che la luce s'affaccia
e scivolano ad una ad
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Obbligatoria e necessaria avanza
come se fosse vento che tutto trascina
come se fosse "passi di una danza"
e poi, domani niente è come prima...
Rammarico e sconforto negli occhi
ed amarezza in fondo al cuore
dolori nelle
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Dicono che oggi
è un giorno speciale per chi ama,
un giorno senza uguali...
ma io che t'amo credo
che tutti i giorni son speciali
se accanto, hai chi ti cerca e chiama...
Però, forse un po’ è vero,
questo giorno
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Agg’ chiest’ a ‘o core
e me parlà e te,
e pe’ ttrament’ asstregnn’ l’uocchi
pe nun fa’ ‘a funtana.
Agg’ chiest’ a ‘o core
e esser’ fort’
e te fa’ ll’augurio ca
può ave’ nà bbona ciort’.
Core,
core rispunnm ‘n
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Nuvole di pensiero riportano la mente al dove
follia fu il mai domandarsi perché o come?
Né se tu con me rimani,
però, forse però domani...
Mi fermai tra l'insicurezza ed il cammino e, incerto al bivio
presi la via che
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Bruno Leopardi.
Occhi che stringer non sanno
il luccichio di umido pianto
per nasconderlo al dolore.
S' aprono e poi chiudono palpebre
in fiamme da stropicciar di dita
nel vano tentar
d' asciugar lo scorrere
del fiume prodotto dall'esistere.
Domani
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Sono inciampato,
sono inciampato in un errore
sono inciampato in un dolore
sono inciampato in un odore
e poi in un tragico pensare
e in attimo di lacrimare
e in uno per morire
e ancora,
sono inciampato in un sorriso,
acqua di fonte pura
occhi di
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Se alzi gli occhi a guardar lontano,
nell’emisfero di fronte al tuo,
incontrerai una
"Poesia quasi d’Amore".
E’ mia,
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Lacrima e ingoia
sul tempo che vola
e lenta mese su mese
la vita s'invola.
E gli occhi trucco viola
e zigomi color terreno
mostrano al mondo il meglio,
del carnefice e del suo veleno.
Lacrima e ingoia
sangue e dolore
perduta vita di
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Raccontano
gli occhi ad incrociar sguardi di simili,
abbracciando
memoria del dolore.
Madre,
travolge
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Qui dentro,
un vuoto che attraversa ogni attimo
che sembra dire al cuore questo è
l'ultimo battito
e lascia esanime il tuo ammasso di cellule.
E sei lo specchio perfetto di una vita amara
rincorsa senza mai traguardo di quest'avventura
e
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Esco fuori dal mio essere
e rincorro un domani che non c' é
mentre penso al tuo futuro vivere
e la mente mia si chiede ma perché...
Figlio che non hai nessun peccato
sguardi proiettati in perimetri di cielo
prospettiva rosso sangue
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Navigammo in acque torbide, scure
forse poco sicure
ed issammo la vela per mari in tempesta
ma sei qui e son qui e questo mi basta e ti basta...
Ed adesso che il tempo il conto ha presentato
tutto quello che fummo e che fu,
tu,
non chiamarlo uno
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Ieri,
Terra di sorrisi e di giochi
Oggi,
Terra di morte e veleni
Oggi:
"Terra dei fuochi"
E adesso...
io, nella mia Terra di morte
mi fermo,
adesso,
a cercare una ragione
a quel che è successo.
E' drammatico l'odor
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Eravamo prigionieri delle aspettative
e vittime di noi,
noi che perdemmo gli anni a
volerci piú o meno bene
e poi...
Alzo il bicchiere della mia esistenza
mezzo vuoto [o mezzo pieno]
e verso da un amaro calice il restante
di un debole
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Resta qui,
nella memoria incancellabile
di tutti i sogni miei
quelli di densa umanità
che fanno bene al cuore
e quelli che danno solo dolore...
Resta qui,
a coccolare questo sputo di vita
che mentre inizia la trovi già passata
e
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Donna presa a bastonate e a botte
tremante davanti a chi amavi all'infinito,
petali di una rosa maltrattata troppe volte
finché rimase, solo lo stelo aggrinzito.
Di te vive il tuo martirio,
lancette d'un orologio che non segna più
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Frammenti,
fotogrammi di ricordi
graffiano occhi un po' spenti
mentre ancor l'accarezza il viso
l'estate di san Martino.
Cuore non fermarti,
battito dopo battito sorridi
ad ieri (felicità intraviste)
e fremi ancora ad oggi
come fosse
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Rugiada di pensieri
alta marea di uomini esanimi,
non sopravvissero al mare:
fagocitò bambini,
restituì puro
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618 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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