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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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lazzarini gabriele
Le 702 poesie di lazzarini gabriele
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Vestito della sera che torna
nell'ora tarda
illuminata
dalla luce nascosta
nel giro della notte fonda
Sono il termine delle ore
nel riflusso che passa
passando per l'illusa fossa
scavata dal passo
che scorre senza possesso
Con disarmante
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Tenere il passo al tuo sorriso
per quel destino che mi pare strano
e chiedere al chiaro di luna
se per mistero o per sfortuna
si intristisce la mente mia
e quali giorni mi aspetteranno
in questo stato a mezzo inganno
che farò mio per avere
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Vestiti di nebbia
come le torri esposte e protesi
verso il cielo grigio dei novembri stesi
Non so
Se esista il cielo cupo su di voi
Imprecare il giorno
nel suo crescendo
Non so
Se vedrà l'ombra
portare con se l'aurora
in quel
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Quasi come un faraone
si sentì un Napoleone
quando mise il suo cecè
sopra l'arca di Noè
Ma il diluvio non arrivò
ed il re si cimentò
nel duello col leone
per avere la ragione
sopra tutta la legione
Il leone
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Sarà la prosa che incombe
nel progenio suo a innescare
la muta sentenza
di un figlio che anima non ha
se non per convenienza
di un re bambino che porta
doni di regno
in grembo ai sudditi
e fa sua sovrana
la disputa del dire o del
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Ho visto le foglie sulla strada
cacciate dal vento che dirada
folate che a stento raggiungon la rada
In preda a un sereno che pare di maggio
flettendo le voglie che vengono a meno
Gli alberi spogli non hanno lamento
filtrando un miraggio che da
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Cavalli scossi per sempre
da un destino gigante
che cammina sui piccoli sguardi
interrotti dall'odio di faretti spenti
Edera che
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Cosa ci fa quel tuo sorriso
in preda alla bufera
Cosa non dice la tua preghiera
Senza averne colpa
Ti sei dipinta di un cuore nuovo
colorato da animi maldestri
a misurare lacrime scese al disuso
In solchi di rughe
affittate al consumo
di
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Anche se tarda è l'ora
a piccoli passi
si attarda il cammino
facendosi lume sulla
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La luna sul rosa
dolce si posa
e affronta la pace
del buio in cui giace
Avendo la fretta
di vedere la luna
posarsi sul mare
Ma
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Nel crepuscolo
una bambina
immersa nell'orsa
dietro la china
al rosa si
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Tra gli argini maestri
straripanti di eccesso
La luna sta
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I miei piedi non calzano
le tue scarpe
ma quando passeggiano
lungo il fiume
due
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Nell'angolo che non dipinge
farfalle rapitrici di segreti
si estranea dal vociare
di limpidi rumori
la gioia dei piccoli passi percorsi
su cime incantate
Nel sapore delle castagne arrosto
che attira tra le vigne del piacere
un profumo di foglie
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L'attesa di te mi comprime
aspettandoti lungo la riva
di questo fiume
che scorre e suona come un torrente
dove i suoi sassi frenano la corrente
ed il suo flusso trasparente
lo rende limpido e itinerante
trovando rapide
facendo scendere cascate
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Se non fossi io la luce dei tuoi occhi
esposti alla luce dei riflessi
Vorrei
Essere la luce
che
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a lazzarini gabriele.
Libera nel vento
come piuma d'argento
carpita da una foglia accartocciata
da esso distaccata
Rapitrice di piumini
nella sua morte annunciata
che non vuole
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Nel cuore di ognuno
c'è posto per volare
attaccati a un respiro
che ci porta lontano
È un pensiero fatato
che si lancia all'infinito
superando confini
ritornando bambini
È lì che si incontrano le fate
è
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Una buona preghiera
sgretola le lacrime
sul filo di voce
Sui sassi che il sole non arde
dove la costa giace insicura
Del suo ciuffo d'erba
che senza vento vola
In cerca dell'ibisco sotto l'ulivo
della luce che abbaglia la costa
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I cerchi di luce solcati
poi le ombre affossate nella terra
Un'argentea luce ha preso il loro
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Oltre il confine del cielo
aleggiano nel vento
le distanze sempre uguali tra di
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Muta la tempesta
in un impeto del cielo
Lungo la strada
che attenua la limpidezza
Nel deserto che agli occhi appare
solo il vento a suonare la sabbia
tolta alla clessidra degli anni
che portano il loro fluido rintocco
alla mia mano
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Dai mari più pescosi
dai cieli più limpidi
m'hai legato mani e piedi
m'hai pescato coi richiami amorosi
m'hai accecato
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Se ne va calda
la sera d'estate
sul mare d'ombra
che accende le scure notti
del nostro riposo
A te mi dedico
sui dolci sentieri
e meritati svaghi
che il tempo schiude
negli occhi di un desiderio
Sono io il vento d'estate
che approda di
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Sorgente di un'anima capovolta
e opposta alla normale passeggiata della vita
tu già sai
che in quel
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Leggiadro questo vento estivo
porta doni di foresta
e minacce di tempesta
riempirebbe di note
flauti, clarin e perfin fagotti
Me ne starei volentieri
a tagliar zucchine giganti
come negli anni splendenti
e con facce da punto di domanda
me ne
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Morir prima di morir
non è servito
nel concepir misericordia
ai popoli
Barca di balsa
che va alla deriva
nel prima o
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Sono giorni appoggiati
senza arti ad un altro
che fa cerchi con le mani
e si infrange
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L'oscura linfa che accudì il risveglio senza sapore
rapprese il verbo nelle sue vene
e senza fermo stare
con un canto si liberò
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Se il vento volasse piano al di là degli alberi
e suonasse lo scorrere del cinguettio
propagato nel firmamento del risveglio
Allora il sole
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702 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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