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elena rapisa
Le 600 poesie di elena rapisa
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 | Impudica
mi spoglio di ambigue vesti
che più non accetto.
Privata di ingannevoli orpelli
rimuovo il seducente passato
e solo mi lambisce il presente.
Frantumato cristallo,
rifrango visioni speculari,
figura distorta, avulsa
eludo
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E' ghiaccio dentro che non si fonde
al calore di memorie,
ma coagula il pensiero
e lo percuote con l'incudine del tempo.
Ombra ormai in me giaci
nella reiterata nostalgica fragranza
di impetuosi giorni dissolti.
Com'era pressante la
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 | Oggi
improvviso, ridente
il sole si è offerto agli occhi ridestati.
Trema nel volo il passero
e le sue brune piume luccicano,
un bruco imprudente penzolante dal becco.
Vibra di gioia l'aria seppur cruda,
vola già il pensiero
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 | Lo sai tu
che quando nell'onde si flette la luna
la nera notte si sfaccetta
in infiniti cristalli d'argento?
Lo sai tu
che mentre si ammira nelle calme acque palustri
appaiono, esili sembianti
folletti e fate?
Ti scorgo inoltrarti
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Danzatore leggiadro appare al cuore
fanciullo amore,
di viole profuma e di essenze
pure
frammisto a spine di rose
e presagi oscuri.
Animando miraggi, splendido emerge
qual fulgore lunare
appannando ambigue apprensioni
elusivo,
raffigura soave
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 | Tornano al nulla i fuochi
nel cielo fattosi nero.
La notte recupera il suo ruolo.
Quanti sorrisi effimeri insistono
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Stringe e limita il fiato
questo brivido che rende friabili l'ossa,
stallatiti i pensieri rigidamente appesi
sbirciano dalla cupa volta della mente.
Immobili, duri occhi le stelle
non consolano,
una luna abbozzata, pare
bocca spalancata che
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S'è arresa l'ultima goccia di pioggia,
s'è lasciata cadere lucente fra le mille sorelle
che intridono il prato
saturando di disciolti cristalli
la terra ormai pregna.
Compatte a mo' di sudario
grige le nubi celano
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Quell'ore del tramonto,
quando l'ultimo sole si flette nel mare
e di aura sanguigna lo pervade
quasi infondendo amore all'onde,
acquetano lo spirito
che impavido si dispone
ad affrontar la notte.
Unito ai silenzi,
cullato da spume
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 | Giunse l'amore e aveva il tuo respiro.
Ci accogliemmo nel suo ardore,
fiaba che ci avvolse
in una coltre intessuta di fiducia.
Una luna amica, da un cielo di velluto
indicò alle labbra il percorso
per approdare al cuore.
Uniti ci
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Quale farfalla
che prova il volo, allarghi l'ali
affrettando l'appuntamento con la vita.
La stanza hai tappezzato di sogni e
nell'urgenza di viverli li nutri
di vaghe fantasie.
Dallo specchio ti mira il tuo sorriso
ingenuo ancora
e quando
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 | Il vento spirava dal nord in quell'ore
mentre il sogno affrontava
cieli lontani.
Ti sentivo in limpidezza d'amore,
tra mani non più sole,
su labbra tornate morbide.
Tenera la melodia dei ricordi
impregnava il cuore non più
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Si stagliano nella bruma mattutina
morbide colline e una peluria di verde già le ricopre.
E mentre un ancor timido sole
dona luce al mare
scorgo la mano tesa che mi invita ad andare.
Si, portami con te adesso,
conducimi lontano, oltre
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Doloroso cantore d'amore, di vita, di morte,
lussureggiante poesia
appesa a scheletri di ramificate dolenze
intrise del tuo iberico sangue,
focoso fiume che impregnò la terra.
Mai più i tuoi pensosi inquieti occhi sosteranno
su
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La voce della notte vive nel narrato
dei silenzi
che avvolgono l'anime in melodie segrete
liete o doloranti assecondando coscienze.
Svela di spavalde lune adagiate in cielo
guida agli amanti
lungo percorsi di sogni.
La sua voce si fa suadente
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Nel segreto recesso
che racchiude il mio essere carne
entri
appropriandoti di cercati smarrimenti.
Frugano fra simulate ritrosie
che apparente pudore celano,
le labbra,
pungoli stringenti e
incruente s'insinuano e acuiscono
il piacere non
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a elena rapisa.
Non negarti
alla carezza che discreta al tuo viso muove,
ché il suo slancio non si perda sulle dita.
L'ha emanata il cuore e la tenerezza
morbida l'ha resa e flessuosa.
Pur se del sole più tenue è lo splendore,
riparato da
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 | Nascosto, ma non troppo,
negli spazi esigui di fanatiche visioni
si insinua e matura il desiderio
di uccidere il fratello.
Nato da menti insane si evolve
quando batte a porte dove
la mancanza di un credo
tutto riduce ad un tirare avanti privato
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 | Mi ha destato il tuo sorriso
dono del sole,
mi ha scippato l'anima.
Le braccia hai richiuso su me
quali rami di glicini adesivi
e pronta e giunta l'offerta.
Sei la mia veste carnale,
quella che ogni notte mi adorna,
velo lunare, carezza al
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 | La vita non ha rami spogli
che odorano di gelo
ne soli multicolori elargiti dal cielo.
La vita è una trasferta percorsa
da mille giorni mai uguali
che tessono scialli di nebbie
per sopir le menti.
Ti lascia scorgere paradisi in
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 | La notte, in tempi lontani
sedusse la luna e la relegò nel cielo.
Languiva la meschina, così nera, così esclusa
frastornata da stelle ballerine
che brillando carpivano attenzione.
Triste si lasciò abbracciar dal
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A cosa porta questo versarsi addosso amore,
il lacrimar furtivo di infranto cuore,
quando già sale alla bocca l'onda della vita
e il deglutirla non basta a tener liberi i polmoni.
Latte asperso in coppe senza fondo
va perduto
e rimane
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Mai mi chiesi chi fosti,
allor che impetuoso t'inseristi
fra pensieri e sensi incantando il cuore.
Ne come fu che i sogni miei esaudisti
col solo tuo apparire.
Immemore mi persi quando
m'invadesti l'anima
e il corpo tutto la seguì
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Se tu
fra dune cangianti cogliessi
quel solitario fiore pungente
che appare improvviso
in fosche desertiche notti,
andrebbe dissolta l'incompiutezza
del non essere.
Se io
a te ricongiunta trattenessi
fra orfane mani
l'albe fiorite di
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 | Diffondeva per l'aria intorno
melodioso canto l'usignolo,
celato all'occhio e al sole.
Ombrose si flettevano del larice le foglie
da leggera brezza smosse
vibrando intonavano il canto dell'amore e arpa,
l'erba frusciante si arcuava al
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Rifiutano compromessi
impietosi aculei i ricordi.
Fissano tracce opprimenti
dolendo l'oggi.
Nel caos dei pensieri mi destreggio
elevando limiti,
mura di anneriti sogni.
Se in passato confidai nella sorte
chi offrirà all'amarezza che
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 | Il cielo ha chiuso l'occhi
e il quadrifoglio s'è seccato ai venti.
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Sempre più appannati i pensieri,
onde emotive,
si liquefanno
disperdendosi in circuiti cosmici.
Percezioni isolate e spinose
bucano menti vuote,
ne fluisce
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E tu Lisboa
avesti cura del nostro amore
che alimentava fuochi nei passi
persi tra vicoli antichi
che salivano contorti
all'antica Fortezza specchiando torrioni
e ulivi curiosi nel sonnolento ampio seno del Tago.
Salotti le piazze si aprivano
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E' sospeso il pensiero nella sera
che l'umido fiato allunga sulla terra
ricamando aloni di foschia,
per breve ancora manifesta
nell'oscurità che avanza.
Tacciono il falco e la colomba
dimentichi di voli ch'eran luce.
Pur la memoria
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Si posa su noi la notte
a distendere
oscure garze sui sogni.
Si turba e geme l'onda, trina di spuma
e la sua voce salina si frange chiara
su scogli immobili e muti
che par stillino lacrime di nostalgie,
setose perle,
quando
lesta s'allontana
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600 poesie trovate. In questa pagina dal n° 391 al n° 420.
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