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Le 89611 poesie dei soci sostenitori |
Le voglie di maggio
si trascinano a settembre
e vivo la fine dell’attesa
di essere nel profumo eterno
del nuovo vino e godo
i tramonti che mi cercano
le colline che cambiano
un già bello loro vestito,
nel mio io più profondo
mi accosto al divin
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Verde Canavese rinverde
al tintinnio di pioggia,
che cheta scorre
su vetusti palazzi
d’aviti ricordi,
un tempo da folle
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Odio e guerra lacerano il cuore,
dimentichi che esiste l’Amore
dilaniano il pensier con infiniti tormenti,
a rischio son le vite di tutti i viventi.
Se sboccia un fiore tra le erbe novelle,
d’acqua non trova goccia neppur nelle stelle.
Tra
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La stanza ha ben tre barelle nuove
diciassette
diciotto
diciannove
ove sostano degenti
pazienti
curati da sanitari attenti
un mondo che si prova nel bisogno
quando la vita non è più un sogno
mette in campo
i suoi ostacoli
a volte si
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Esplode il cuor di corte,
che ci morde mentre siamo assieme,
e tra queste braccia vive
un arcobaleno d’amor gemello c’impiglia.
Verso univoci color di rotta,
e monogame chiavi di deflagrazione,
abbiamo bisogno l’un l’altra
di questo busso alla
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Sconvolgimento è giungere al sesto decennio
e trovare la tavola spoglia,
senza salario, senza rendita, senza riparo.
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È vedere, come naufraghi spezzati,
i negozi e i capitali -sudore di giorni interi-
sepolti nel fango di due tiranni,
il cui
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Ad un tratto qualcosa
è cambiato nel reale,
non nella mente.
È un divenire continuo.
Appaiono volti noti, assenti,
vorresti incontrarli.
Senti le loro voci amicali
t’invitano a sorridere,
ma il tuo sguardo stranisce.
Anche le cime dei monti
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Ti cerco, padre,
nel silenzio che custodisce i giorni,
tra pieghe di cielo
e sussurri di vento.
Ritorni a me
nel candore dei tuoi capelli,
nei gesti che il cuore non smarrisce,
nella dolce fermezza del tuo sorriso.
Ogni ricordo è un filo
che
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È buia la mia anima
che dimora nello sprofondo
del mio io
dove grotte nere
nascondono le loro volte
dense di acuminati stalattiti
pronti a ferirmi
se solo oso alzare la testa,
è tutto scuro qui
e il cuore fluttua
nelle secrezioni
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Perderai i sensi
per non dimenticare
chi comanda alle ombre
di lasciarti sola
anche quando il velo
delle carezze si abbassa
a coprire ogni cosa
anche le pene del cuore
e i silenzi del mondo.
Ti risveglierai
nuda nel tuo cielo
e più in
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 | Nel buio si cela una passione ardente,
un ombra che guarda e tutto consuma.
Tradimenti sussurrati, carezze velenose,
una nazione in agonia, mentre
il dolore assume.
I segreti, fiori neri, germogliano in silenzio
frutto dei tuoi figli, un volto che
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Alle prime luci
d’un abulico mattino
il fragore di serranda
interrompe il pisolino,
quel tacito silenzio
che imperava sino ad ora
ben presto è rimpiazzato
dall’arrivo dell’aurora
Il sole all’orizzonte
battezzava la giornata,
la speranza che
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Sono gli ultimi colpi di sole
per distese di acini e
foglie
stanziati tra filari e pergole
m’accompagni nel tiepido autunno
tra i boschi di castagne e funghi
ove cala il ritmo di un anno
ascolto un fermento di grappoli
aspro odor di mosto
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C’è un gradino alto come un monte,
un marciapiede che taglia la strada
come una crepa nel tempo,
e una porta stretta che non chiede permesso.
Ogni ostacolo è un sussurro di pietra
che dice: "Tu non puoi"
a chi invece ha imparato
che la forza non
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Sai, volevo scrivere una poesia
o magari qualche frase originale ad effetto
volevo che tu fossi a casa mia
e far finta di tirar fuori il foglio dal cassetto.
Volevo fare il superiore
dirti "ma dai, senza neanche pensarci la butto giù"
ma
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Se bastasse essere convinti del proprio modo di fare
avremmo raggiunto l’apice benché chi dappresso
con il loro sguardo tenderà a minimizzare
onde poter avere voce in capitolo
cosa del tutto non ammissibile
quando l’attesa si attesta come
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Ogni goccia di pioggia
sembra una lacrima
caduta dal cielo
per chiedere amore
alle cose del mondo
e ogni soffio di vento
è un respiro in rovina
che finisce nel vuoto
di un gelo indifferente.
Ogni fiato di Luna
ferma le nostre carezze
e le
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Svanisce la linea
dell’orizzonte morale
quanto è difficile
non lasciarsi pietrificare
dal male assoluto
destinato a segnare.
Da tiepide case
straripanti d’ogni agio
spettatori assistiamo
a disegno d’uomo malvagio.
Nevicano lenti i
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Urla d’infanti s’ersero,
nel constatar d’essi il declino.
M’alieno da codesta insana resa
e constatato l’ossimoro,
rinnego il facilista libero arbitrio.
Perché, Tu, che tutto sai e tutto puoi,
nulla fai per porre fine al
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Si ‘a vita fosse comme a sta cerasa
carnosa sapurita e a ponta ‘e naso
io m’astrignesse ‘mpietto cu piacere
e m’a purtasse a lietto pe’ mestiere
ma ‘ncuorpo tene l’anema ‘a cchiù amara
tosta ca è preta peggio ‘e na janara...
E allora ‘o doce e
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Luna splendente,
che vispa ogni sera
col tuo viso ridente
mi stai a rimembrare
quando ogni dì
era nel mio cuor primavera.
Lungo la riva del mare
sotto il cielo ricco di stelle
e tra la risacca leggera
sceglievo col mio amato
quelle più
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Un suono spirituale
tra mare e colline
solca gli orizzonti
retto da meccaniche
divine
laggiù c’è il porto
fonte di speranza
chi parte chi arriva
la fede in un’unica danza
mercantili traffici
sorvegliati da lanterna
mediterranei
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Ancora oggi manifesto in me
la voglia pazza di uscire dall’ordinario
e da tutto ciò che risulta essere
un vincolo al mio pensiero libero,
molto rimane nascosto
nel buio dell’incoscio
lasciando trasparire solo la parte minore
quella visibile a
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Bramoso un giorno,
- breve eternità donata dai cieli-,
di dischiudere i ferrei chiostri del mio petto,
e versar torrenti cristallini
che, come fiumi d’argento,
mondino cicatrici silenziose.
.
E alzar la voce,
tuono esiliato negli abissi,
per
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Tu, che nasci dal silenzio profondo,
sorgente segreta che nutre il mondo,
sei faro nel buio, sei vela nel mare,
sei tempio invisibile in cui dimorare.
Ardi di luce nelle vene dell’aria,
custode di sogni, promessa contraria,
mi guidi tra i varchi
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Al bando il pianto
che ha seminato
l’atteso canto
per un domani nuovo
figlio della luce
e di un sapere
maturato negli
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Anche se qualcosa potrebbe far pensare al peggio
se dentro di te è talmente forte
niente può essere d’intralcio
in quanto speranza non demorde
che siano parole o situazioni momentanee
la vita va avanti allontanando sgambetti
che potrebbero avere
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Dovevamo ascoltare la luna
e non parlare d’amore
alle nuvole morte
che il cielo portava
al mare dall’orizzonte
della pelle smarrita
dai tanti giorni passati
nella solitudine delle ombre
di uno sguardo sempre vuoto.
Dovevamo ammirare le
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Ti ho dovuto lasciare
paese mio adorato,
e altrove cercare
quello che non hai più
casa, affetti, il tuo bel sole!
Tuttto rimane con te
solo mi porto via
il mio più grande dolore
di vederti ormai finito
e coperto di ferite
perché ti han rubato e
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Al tramontar del di’
di una lunga giornata
il Sole ci saluta
per una nuova giornata
Ripone i raggi caldi
dietro la montagna
raffredda la Sua faccia
e per noi è una cuccagna
Al fresco della sera
sotto la pergolata
tra il vociar di suoni
e
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89611 poesie pubblicate sull'argomento .
In questa pagina dal n° 631 al n° 660.
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