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Le 66 poesie pubblicate il giorno 08/10/2014
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Mi tinni dru pezzu i carta
oi l’aju ancora n’giallinutu e rrunciatu
ci sunnu ancora sbiaduti
i paroli i me matri
mi l’aviva scritti na vita fa
quannu ch’era ancora picciotto
Mi ricordu di ddri jorna
scimunitu e prìsuntusu
senza
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Ho tagliato i capelli
ciocca dopo ciocca
scivolavano via
lente, come piume
ho tagliato i miei capelli
ed una ciocca
l'ho raccolta
e l'ho riposta adagio
ho tagliato i miei ricci capelli
ed ora trattengo nel pugno
il ricordo che conservo per
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Scartai le ali
nuove di rinascita
e le spiccicai
aprendone ogni piuma,
catapultando via
l'ovatta e il guscio
che fecero da arco
al cielo
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Sorgano i diamanti
con il fango scuro dei diversi
a domandare pena per i morti
e per le loro strade senza Dio.
Estinti siano i torti
e qualche parola nuova
che dia conforto all’opera dei giusti
su nuvole di carta opaca
con i simboli mai
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Quante lacrime
che hai gettato questa sera
un perché,
evidentemente c'è.
Quando mi fermo
un attimo e
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| Il vento
spolverava le ombre del dolore
vagavano tra fronde umide
e la notte pensierosa
ormeggiava con le stelle
sonnolenti
L’anima
Respirava annusando il risveglio,
e i riflessi dell’alba s’allungavano
come anelli
tra le dita della
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| Dammi la spinta, adesso;
ho le redini corte, l'umore già
scotto e una manciata di zoppi
rimorsi.
Trottatore, mi chiamavano;
segnavo al secondo gli slanci
più lunghi dello staffile teso.
Saltavo le balze alla netta
andatura, ed un
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| Non mi sono mai sentita meglio
scopro ogni giorno la vita
tanto bella e preziosa
Canto e salto con gioia
la mattina mi sveglio presto
sempre con buon umore
L’entusiasmo, l’alleato fedele
le ore passano in fretta
vissuti tutti i
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| ho toccato il vetro e lasciato tracce, disegnato fenici
(ho poggiato la testa)
ho toccato l'acqua ieri, tra onde e vento fresco
m'era sembrato di sentire la tua voce
(la spuma si faceva alta)
ho soffiato sul vetro e lasciato tracce, disegnato
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| Oggi un sorriso mi riappare in viso
tornando al posto dove sono nato
ed ho cresciuto le albe piu splendenti
per poi perderle nel cielo illuminato.
Quanti ricordi mi stanno vicino
per queste vie che tanto m'hanno dato
gli occhi guardano occhi
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Scende dolce la sera a Luino
nella carezza d' autunno
mentre il lago s'immagina appena nella foschia.
Dall'opposta riva
si accendono ad una ad una fioche luci
che sembrano voci lontane
in un crescendo di nostalgia.
Chissà nell'ora a
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| È lontano adesso,
tanto lontano dal tuo viso
quel frizzante sorriso
dei primi ingenui giorni
di piccola sposa,
sorriso spietatamente
spazzato via dal forte vento.
Vento ostile
che tuttora imperversa
tra inerme arrendevole
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| Erano gli assoluti, i punti fermi
che una mano ha mosso
_lo dico al buio, sarà quella
che affossa il mondo_
Il
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| Forse non conosci
la forza del vento
oscuro sfiorare il tempo
e lì a guardare, io
nel canto del giorno, persa
accanto
vita di te
leggera storia di poesia
vissuta in una pagina.
E canta il cuore
rinasce il giorno
in un temporale,
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| Fu lì, che in un gioco di illusioni
apparve il vero
Le certezze presero la deriva
e l’immenso fu un gioco di luci effimere
in una pozza d’acqua
vidi il viso incresparsi come un’onda
il senso si smarrì nell’oscuro
in un malessere che
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| Se sarà sepolto il silenzio
fino
a farmi cadere nell'antico ricordo
quei rovi
mi feriranno
se le mie
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| Goccia dopo goccia
s'abbatte asincrona
un'infelicità insensata
esistente
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Ti lascerai andare,
come una foglia
adagerai piano i tuoi sospiri
nei miei,
stando attenta
a non farti trasportare
lontano
per poi sparire dietro una curva
nel cielo...
Ti lascerai fare,
poserai le tue labbra
sulle mie.
Chiudendo gli
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M'innamoro di te ogni volta
che ti miro.
E perla del mio core, ti desidero
intensamente.
Il cielo con tutte le sue
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Vago
Fosse di fiore in fiore!
No vago
Temo la luce il buio
Temo l'abisso il cielo
Dal sommo d'un'altura
Vago
La mente è un foglio
Senza parole
Il cuore reclinato
Geme
Gli occhi a versare
Il pianto
Lì dove la pozza
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Odo gli spari,
ma non son di pistola,
dalle tue mani esplodono,
come tuoni nell'oscurità
echeggianti nell'anima.
Persa,
arriva al rossor profondo palpitante,
calpestando di fango il sogno di farfalla
rispetto della Luce nel
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Intarsi di onirici miraggi
mi circondano di abbracci
ed ogni volta
che il mio sguardo
aleggia nell’ombra
i tuoi versi
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S’io non t’amassi come ancora t’amo
non potrei credere ai nodi del destino
che ci ha fatti incontrare e, sconosciuti
all’uno e all’altra ha messo dentro al cuore
quel desiderio irrefrenabile d’amore.
E nell’animo ha piantato la certezza
che
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Capir la gente chiusa,
angoscia il nostro senno
e ingiuria l’onestà
di chi vuol contrastare.
Allor distingui bene
ciò che nel corpo brucia
e spegnilo col verbo
che illumina il Pastore.
Poi sazia la tua sete
di aria a respirare
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| Oh, è solo un’insegna luminosa.
Bar Sport.
Da dietro le tendine della sala
rossore vago che fende la nebbia,
nella
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| Annega il bianco occhio
della Dea chiamata Iside
in un vorticoso manto barocco
blu di Pietà;
i rintocchi lontani
mutano irrefrenabilmente
faville corporali, moti nascosti
cuori frenetici. La baracca
cola a picco, ma c’è chi
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| Il vento non ha più casa e urla dolore e sangue,
Il sole non ha più cielo e piove da nuvole dense,
ciechi sono gli occhi e sorde le orecchie,
a lacrime e pianti.
Bambini corrono verso un immediato NIENTE,
svaniti, stracciati, finiti in
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| Ancora il mare
A far da sfondo ai giorni miei
Non smette mai
D'impartirmi lezioni di vita
Oggi è
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Cadrà ogni maschera
quando non vi sarà più
alcuna sentinella
a torreggiare nelle piazze
troppo ingombre di ignoranza,
manifesta nei loro libri
letti alla rovescia.
Cadrà ogni sentinella
quando non vi sarà
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Narade |
08/10/2014 15:32 | 3128 |
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E se poi
il volo di un gabbiano triste
si perdesse, al mio attento sguardo,
oltre la linea retta visibile agli occhi,
cosa raccontar potrò
ai sogni miei.
E se poi
il canto di un gallo impertinente
svegliasse in
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66 poesie pubblicate nel giorno 08/10/2014. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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