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Le 62 poesie pubblicate il giorno 23/01/2015
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| Mal vedrò forse l’eterno sole
e tutto ciò che vibra intorno
all’orizzonte che ondeggia
specchiandosi all’infinito
sugli arenili abbacinati.
Si può presumere la fuga
dei silenzi sì profondi
che nel tempo si ravvisano
nei deboli fruscii dei
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Son giunto qui stupito ragazzino
per poi uscire fumo da un camino
bruciato dalla stupida follia
di chi propagandava l’eugenìa.
Nel cielo grigio unito ai miei fratelli
ho visto rovinare i suoi castelli
e le macerie sono degna scorta
a chi
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Cielo di venere in rovina
queste stelle morte
che la tenebra accarezza,
nude gocce della notte
E qualche pensiero è evaso
dalla prigione ingorda
che la terra esala
ogni volta che il sole esita
Vento di cenere in livrea
la nebbia che
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E tu come uccello migrante
sarai beduino al vento
in groppa ad un cavallo alato
sarai cane selvatico
ed alzerai il tuo latrato al cielo.
Torneranno le parole
insieme di preghiere
conchiglie abbandonate
sulla battigia ostile.
E tu...
tu
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Le nuvole in cielo
come un luttuoso sguardo,
un verzellino cantando
dà un po’ di colore
al suo manto nero
sembra voler asciugare
le lacrime .
Vento borioso,
abbatti le foglie,
accarezzi un volto,
che prega in ginocchio
sognando
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| fu di donna immagine muta
a rifiorir primavera al sole
.Incanto fu si cotanto da far sospirar la luna
ella dimorava accanto ai respiri
le mani fredde
raggomitolate nelle mie
cercando il cuore da scaldare
ebbi paura e mi nascosi
ma un angelo
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| Non scalcerà
nè disarcionerà,
il vento cavalcato
dalla folta chioma.
Non ha mai veramente pensato
quel
quasi quasi smetto.
Sulla linea di risalita controcorrente
un nuovo traguardo,
addestrando ogni soffio
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Una vocina tenera
dal timbro bambino
canticchia un motivetto
giocando a nascondino.
Poi il silenzio nel suo sguardo terso.
"Da dove vengo mamma?
Mi sento perso".
Cade una lacrima
a bagnar un dolore.
Sei nato da uno
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| Al di là delle stanze canterella bianca
l’aria dell’inverno, in note già vissute. Altrove
sarà il fruscio nella brezza delle gonne di mussola
e quello dei completi in shantung a spiegazzare
la voglia di vita nelle prossime stagioni.
Dovremo
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| Quello che volevi per me
è andato distrutto
Tutto dissolve il niente
vani gli insegnamenti degli dei
vano il tuo cercarmi
per poi perdermi
e poi,
riprendermi e offrirti a corpi sconosciuti
che nulla possono donare
e ti lasciano
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Inseguo una piccola luce
dentro un sogno un po' strano.
Enormi alberi intorno
fra grovigli spinosi.
C'è una piccola lucciola
gira intorno a me
pare voglia guidare
le mie gambe un po' stanche.
No! Non voglio giocare
mia piccola amica
ho
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| Diffondere la conoscenza sulla natura
è rendere pubblico Dio!
Perché leon di pezza
da mani di uomo viene,
ma quello vero, no, di certo
e se si adira son pene!
E’ capir la ragione che
le genti dovrebbero custodire
perché il
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| Cercano nella libertà
la voglia di spaccare tutto.
Stuoli di solitudini
ammucchiate
in schianti di parole,
gesti, silenzi,
hanno la forza dell’irrequietezza
della loro anima.
Vanno a spasso a cercare guai.
A scippare qualcosa degli
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Nella mia mano,
sento la forza palpitante dell'estro,
che fuoriesce con estasi,
s'accinge a preparare i polsi
Nel dì e nella notte,
non so se calma siederà al mio fianco,
ma fierezza e sincerità saranno con me,
le
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Teneri silenti riaffiorano in anse di memoria
ricordi lontani, in effluvi profumati
incantano l'anima, che rimane rapita
nel sentir voci che tanto le son care, portano via
Tristezza ed affanni, per ritrovar la pace
eterna da tempo agognata,
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carezzando cigni
sulle sponde d'un lago
-forse era sogno-
piume dorate ritagliano il Tempo
nel soffio d'un momento
che si disperde e vola via
al di là delle onde
mentre un verso stonato
discrepante sull'altero suo veleggiare
una vita
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Il cielo si divertì a prenderlo in giro
nubi danzavano
con gonne aperte
mostrando bianche mutande
poi la pioggia
sembrò altro.
Granchi in fila
dietro la vetrina del fruttivendolo
mentre l'iguana
leccava birra
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Ho messo le mie mani sulla luna
per smaltarle d’argento e accarezzare
il sogno a cui non posso arrivare
per sorte avara o avida sfortuna.
Per sorte scritta dentro i diari umani
dove i giorni scandiscono gli alterni
succedersi con notti in giri
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Guardai
l'insegna.
-Neve,
oggi.-
Presi il mio cappotto, mi incamminai.
Pensai.
-Tutto
ciò ch'io so, ed ho visto,
è vento, anche
il mio cuore.
Un giorno, forse,
ciò che io feci
si saprà, ma ora
il mio
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| Mi sento appesa
dentro questa nuvola
in dormiveglia con i sogni muti,
Appesa nell’aspettare
la felicità che rallenta,
Appesa nei giorni vuoti di malinconia,
nodo che stringe involucri chiusi
mai esplorati, mai penetrati, mai divulgati
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Io so dei tuoi sogni
che restano sopra il cuscino
la mano a rincorrere il vento
le gambe la colla del giorno
Io so, la
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Anche al ritorno
di movimentato dominio
s'ignora il buonumore
che non riesce
a farla da padrone.
Una parola di molto romantica,
verso la leggiadria
di un contatto trovato
a nitida lente,
sensibile,
mentre è sospesa la salita
che tempo
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Legata ad un pensiero
che dà voce ai miei silenzi scorre il mio tempo,
persa in un ginepraio di sentimenti contrastanti
che mi allontanano da te.
In bilico fra mente e cuore,
fra il coraggio di restare e quello di tornare
oscillo alle
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Si specchia la notte
su pareti sconosciute
il freddo punge il viso
sotto le coperte
aldilà del vetro
come ombre
uno scorcio di vita
tra fiocchi di neve
vedo
dove guardano i tuoi occhi
su ciò che siamo
tra profumi del
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| Un pellegrinare antico
porta gente senza frontiere,
ordini superiori
che guastano una vita.
Miseria condivisa
da scarpe strette
e uomini
senza contegno,
solo il denaro conta
la sofferenza
è merce di scambio
per una partita
a
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| Ti attenderò
nella stagione della ginestra
quando il vento profuma di primavera
e sarà dolce guardare insieme dalla mia finestra
imbrunire il Monte Lema nei colori della sera.
Ora il crinale è assopito nella coltre di neve,
il
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Quando manca il fiato ad una voce
quando l’udito stanco
più non trova forza verso suoni esterni
perdo i sensi nello svenimento.
Spenta e rotta
da qualche parte del mio interno
gioco l’assenza e sul mare vago.
[ Senza oscenità contratta che
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| Si parla in un
modo e lo si vive in un altro;
c’è coscienza o si guarda sempre
la convenienza; l’incalzati nella
fede, sono gli uomini forti; nel
bene e nel male, senza Dio
restano i bigotti.
Il bene e il
male è sempre
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Narciso, ti sei privato del tuo cuore
e ascoltavi l'acqua, lo scorrere del fiume
tu non sapevi, non sapevi
quanto sono profonde le sua acque, le sue mani
tu non sapevi, non potevi saperlo...
Quale fiore nasce dal gelo? Quale Narciso?
Lo
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Di lontano ne scorgo or l’albe cime,
possenti e portentose, e al ciel sublime
di pallido ghiacciar e tetra avvinta
di nevi pinta
una vetta si balza, ed è ‘l Cervino
e l’elvetico sta gentil cammino,
come una chioma or d’un Mostro che
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62 poesie pubblicate nel giorno 23/01/2015. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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