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♦ Adriana Bellanca | |
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Le 80 poesie pubblicate il giorno 20/04/2015
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| Lunga fu l’ attesa
dolce è la sorpresa
della sospirata primavera,
che avanza a passo leggero
rivestendo di verde
campi, prati, valli e monti,
felici di sentire di nuovo
il mormorio dei ruscelli
e il festoso cinguettio d’ uccelli.
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Beve la terra
la pioggia sottile
che imperla le finestre
Traboccano
i letti dei fiumi
dando vita a fontane
e cascate
Dona vigor
alla frutta rugiadosa
l’acqua benedetta e santa
che fa grande madre Terra
con la sua sete di vita
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Ancor lucidi di cera
rimangono specchio
delle nostre ombre
specchio di rimembranze,
stagno della nostra algosa essenza.
Il sole cala sugli occhi,
lambisce di luce il cristallino
come germogli schiusi
ne carpisco i frammenti,
la fragile sua
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L'Amore?
Te l'ho dichiarato...
che non potrei più
vivere senza te.
E come vorrei
avvenisse in pieno Sole!
Il prossimo appuntamento,
sarà di pura azione,
senza parole,
tutto carezze & baci...
Un guardarci negli
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Non mi accontento.
Non mi basta che il vento
mi accarezzi soltanto
per poi fuggire e lasciarmi l'amaro sapore
di noia e rimpianto.
Sordo e cieco dolore
no, non ha senso
che io viva per morire in una camera buia.
Non trovo, non trovo
la porta
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| Ti prego in notti senza luna
per cercare le tue impronte
che modella il vento
che secca le ferite.
Sentirò l'irresistibile richiamo
del battesimo della quercia,
che al tatto ritempra da battaglie,
mentre le mani approfondano nell'odorosa
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| Viene l'ombra della sera
e avvolge lenta la selva,
in quell'abbraccio crudo
si spegne la luce e diventa buio,
solo brusii di fauna per compagnia:
tu uomo ... rinchiuso nel tuo rifugio.
Non c'è il ronzio ovattato di paese
tu vedi la
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| Non ha lingua il silenzio
quando si mescola
al frastuono della paura.
Non puoi rispettare
le sue regole
quando in segreto
e con coraggio
sussurri implorazioni
dall'impalpabile tristezza
e diventi custode
dell'impercettibile eco.
Non
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| Le parole d'amore sono ali
di silenziosa cenere, che lievi
si posano sui cuori di chi s'ama
Le parole d'amore sono tali
da render goffo il loro stesso nome
e me, che nel cuor ne cerco ancor di nuove
E si fa presto a dire: ti amo,
a
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| Dimmi di no
non sono che un dipinto
un murales che guarda il cielo
non è facile essere in noi
rimanere soli in
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| Come o forse più di allora
il tempo sebbene abbia lenito le ferite
è senza usare il senno
che il confronto cerca con la mente
e malgrado io ci provi
il giorno che impaurito
si accinge a tramontare mi fa forse sperare...
ma purtroppo
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| Portano solo la speranza addosso,
sui piedi scalzi il corpo martoriato,
stivati come cose dentro un fosso,
nel cuore un dì diverso ed agognato.
Nella tempesta d'anima e di mare
un alito mai spento nell'attesa
lunga per rotte incerte, e la
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| Dov'eri,
Jeunesse, quando
l'alba ed i giorni felici della vita
ti scorrevan accanto?
Perché piangevi?
Cercavi
una casa, Jeunesse,
un cuore
ove dimorare
i tuoi affanni.
Qui,
nel profondo mare, ora, piccola rosa,
tu
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Vorrei spogliarti
dalle fragilità del passato
irrorando la verde valle
di carezze a fior di pelle
nel farti ritenere fondamenta
della mia vita ora non più mia
Vorrei spogliarti dalle paure
che ti rese non vedente
davanti al bisogno
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Partecipo a questa vita
che certo non ho preteso.
Partecipo da spettatore stanco
e disilluso.
Ho trovato posto sullo
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Se inventerai nuove gocce
farai di me la pioggia
che non dimentica il mattino
e le sue gelide risposte
Nel giorno che tradisce
i suoi conflitti antichi con il buio
e qualche nuvola andata
a dar tristezza al vento
Se intreccerai nuovi
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Tu, l'alba che si rinnova
tu, il sole che il cuore riscalda.
Tu, l'onda marina
che lambisce l'anima.
Tu, la mia musica
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I colori che ti svaporano addosso,
catturano i miei sensi
e nel movimento musicale
del profumo del vento,
imbastito ai tuoi passi felini,
io m'accompagno
alla grazia che ti veste.
Del gioco di mani
che danzano in accordo
con la musica del
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Non mi vedrai mai
se non apri il cuore
con gli occhi a sbattere
fronte a questo essere.
Imprigionato in questo corpo
sono il maleficio triste e pauroso
che non ti terrà mai tra le braccia.
Come in una fiaba
attendo il bacio del vero
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Libera senza orpelli cavalca destriero coperta
da lunghi capelli, li sfiora il vento con ardore,
creando movimenti pregni d’ ardite e focose
intenzioni.
Solo rumor di zoccoli lungo la via, serrate
finestre come occhi chiusi, nessuno osa
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La tua voce, è acqua che disseta
ombra nel deserto in fiamme
è il desiderio senza nome.
L'inquieto vivere che ti cerca
ti trova, e si perde in un sol suono
in un solo viaggio... e sono io
uomo e terra bagnata
seme e speranza, sono
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Raccoglierò le emozioni
che non hanno conosciuto l'oggi
ogni volta che le lacrime del mio cuore
offuscheranno i pensieri,
quando i tumulti dell'anima
si specchieranno nei miei occhi
e le parole saranno inutili da pronunziare.
Ed
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Il disgelo scioglie la linfa,
l’atmosfera di malinconia del paesaggio brullo
e desolato si snoda lenta e maestosa nella
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Sentii dentro tremore di Divino
quando lasciai gli alberi
e scesi giù per un cammino
in cui pianti e gioie mi era dato sentire
di pari passo con il mio agire.
Su questo sentiero di umana passione
impastato di odio e d’amore,
unica madre
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Spazi leggeri
porte mistiche dell'anima
dischiuse
sulle profondità del silenzio.
Dimore traslucide
della Bellezza
al
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La felicità, forse, esiste in terra,
ma sol nell’ urna dov’io riposerò.
Pure l’amore nel mio cuore erra,
ma
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Inalienabili cerchi.
nelle gialle distese
erte spighe dorate
dondolano dal vento cullate;
In astrale congiunzione Venere e Marte,
giochi puerili innocenti,
agli occhi, di chi non sa più giocare, nascosti,
infantili esperienze
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Non ci sarà risveglio domani
né cenere, né rovine
sul mediterraneo
ma
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Il quadro
stupendo
orrendo
il quadro
astrazione di una turba psichica
sinbolismo di una giornata piovosa
il quadro
ricordo di attimi di amicizia
prendo i colori
li scaravento sulla tela
poi lo bruciacchio con il saldatore
pazzo mondo deforma le
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Venne alla luce un bambino,
ma l’avverso e crudo destino
la madre per altri viali portò.
Il frugoletto, oltre al
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80 poesie pubblicate nel giorno 20/04/2015. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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